Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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144129QVINTO. perche gli attori, e recitanti ſi ripoſaſſero Mami riporto à migliore giudicio. Seguita adunque Vitr. & dice.
Eſlendo adunque tai coſe con natural miſura da i noſtri maggiori oſſeruate, & uedendo io, di douer ſcriuere coſe inuſi-
tate, &
oſcure à molti, io ho giudicato con breui uolumi eſpedirmi, accioche piu facilmente peruenghino à i ſenſi
dei lettori, perche coſi s’intenderanno ageuolmente, &
io le ho ordinate in modo, che le non ſaranno da eſſer ſepa
ratamente raccolte da chi le cercheranno, ma ſeranno tutto un corpo, &
in ciaſcun uolume con i propi generi ſe
ranno eſplicate.
Cioè in dieci libriio ho raccolto tutto il corpo della Architettura, e breuemente, come egli dice nel fine del Decimo, & in ciaſcun libro partita
mente ha poſto i generi, &
le partidi eſſa à guiſa di membra in modo, che quel luogo dichiara molto bene il preſente, & dimoſtra vitr. non
hauer ſcritto à caſo, &
ſenza ordine, come uogliono alcuni.
Done ò Ceſare nel terzo, & nel quarto io ho eſpoſto le ragioni de i Tempi. in queſto io eſpedirò le diſpoſitioni de i
luoghi publici, &
prima io dirò, come s’habbia à porre il Foro, perche in eſſo da i magiſtrati ſi gouerna quanto al pu
1110 blico, &
al priuato ragioneuolmente appartiene.
Siche per quelle parole ſopradette ſi uede la continuatione del preſente libro con gli altri. Comincia adunque à trattar del Foro, & delle ſue
ragioni, &
quaſi diffiniſce il foro, dicendo.
Perche in eſſo da i magiſtrati ſi gouerna quanto al publico, & al priuato ragioneuolmente ap partiene.
Perche iui èil Senato, la Curia, i Tribunali de i giudici, & i magistrati, che gouernano, & per queſto ancho ſi dimostra che conragione ſi tr at
ta prima del Foro, che dell’altre parti publiche, come di coſa, che appartiene all’uniuerſal gouerno.
CAP. PRIMO DEL FORO.
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IGRECI fanno il Foro quadro con ampisſimi, & doppi porticali, & con ſpeſſe colonne, & con
Architraui di pietra, ò di marmo gli adornano, &
di ſopra ne i palchi, ò taſſelli fanno i luoghi da
paſſeggiare.
E neceſſario, bello, & commodo nella città, che oltra le strade, & le uie ci ſiano delle piazze, & de i campi (come ſi di
ce à Vinetia,) percioche oltra l’ornamento, che ſi uede ritrouandoſi à capo una ſtrada un luogo bello, &
ampio dalqua-
le ſi ueda tutta la forma d’un Tempio, egli ſi ha questo commodo, che iui ſi raunano le genti à paſſeggiare, ſi uendono
le coſe neceſſarie utili à biſogni della plebe, &
ſi da luogo à molti ſpettacoli, & ſi come torna bene, che ci ſiano molte piazze ſparſe per la Cit
ta, coſi molto piu ha del grande, &
del honoreuole, che ce ne ſia una principalisſima, & che ueramente ſi poſſa publica nominare, & doue
ancho ſiano i luoghi doue ſi trattano le cauſe, &
i giudicij, & le trattationi di stato, oltra gli ſpettacoli, che ſi fanno, della cui commodità,
&
diſpoſitione hora ne tratta Vitr.
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Ma per iſpedirmi di quelle piazze, che ſono per la Città ſparte, dico che gli antichi le chiamaron Triuij, & benche Triuio, & Quadriuio ſiano
luoghi, doue tre ò quattro uie fan capo, non dimeno ancho diſſero Triuij à que luoghi aperti, e fpatioſi, doue ſi raunauano molte perſone, do-
ue ſi puo dire che Triuio ſia una picciola piazza, &
ſe ornar ſi uoleſſe queſte picciole piazze prendendo la forma dalle grandi, noi faresſi-
mo due coſe, prima i portichi d’intorno dupplicati, dapoi s’entrerebbe in quelle per archi poſti à capo le uie, perche il portico di ſua natura
ha delgr ande, &
ueder poi in teſta d’una bella ſtrada, un’arco Trionfale ſarebbe coſa, & diletteuole, & honoreuole, come per uiuo eſ-
ſempio, ci poteua dimoſtrare la Città di Roma, perche la fronte d’un’arco à capo una ſtrada fa parer quella piu bella;
& per l’arco
l’e ntrata fa parer la piazza maggiore.
Tre uolte fanno un´arco per l’ordinario, & per quello di mezzo paſſaua il Trionfante, & il soldato, per gli altri paſſano quelli, che incon-
trano, o accompagnano con allegrezza il Trionfo.
L’arco ha piu del grande, quando è poſto à capo la strada maestra, & principale, che
conduce alla publica piazza, perche è di maggior ſpettacolo, &
piu degnamente i titoli, e le ſtatue ſi pongono, doue meglio ſi poſſono uedere.
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Lemiſure de gli archi non hauemo, perche inanzi a lui non ſi uſauano gli archi, iquali al Tempo di Tito ſi cominciarono, (s’io non m’in-
gan no) ne piu antichi ſe ne uede di quelli di Tito.
Vſauanſi prima i Trofei, & le ſtatue Trionfali, le miſure adunque ſi traranno da gli archi fatti, & dall’ ottauo libro nel ſeſto cap. dell’ Alber
to, &
molti eſſempi ſi poſſono hauere da gli archi, che ſono in Roma dirimpetto alla chieſa di santa Maria alle radici del Campidoglio.
Et l’Arco ai Settimio Seuero de belli, che ſiano stati fatti; doue ſcolpite ſono le Vittorie alate con i Trofei, & i ſimulachri delle battaglie ter-
reſtri, &
delle pugne nauali, con i glorioſi titoli delle impreſe. Et ſe bene pare, che prima ci fuſſero de gli archi, come ſi uede fra la uia la-
ta, &
la Minerua un’arco ſchietto detto Camillo; per il che ſi coniettura da alcuni, che à Camillo fuſſe drizzato, non dimeno quello, &
altri Archi prima fatti erano uolti, doue ſi poteua ponere qualche ſtatua, ma non erano archi per Trionfanti.
Dianzi à queſto arco fu una colonna dellaquale come da capo cominciano tutte le ſtrade d’italia, chiamauaſi l’ Aureo miliario.
Eu ui un’ altro Arco di Conſtantino con i ſuoi ornamenti men guaſti, & è nellapunta del Palatino che riguard il Coliſeo, & dinanzi à queſto
5550 ſi uede una antica metà di Mattoni, chiamata da gli antichi metà ſudante, perche mandaua ſuori abondante copia d’acqua per eſtinguer la
ſete di quelli, che entrauano nello Amphitheatro, uicino di Tito.
L’Arco di Domitiano è ſu la ſtrada Flamminia nel capo della valle
Martia uerſo il Campidoglio, questo arco hoggiè detto di Tripoli.
Fu drizzato à Domitiano, & iui è la ſua natural eſſigie conforme à quella, cheelle medaglie ſi uede.
Ma quell’ Arco, che hoggi ſi chiama l’Arco di S. Vito, che è ritornando ſu la uia Tiburtina, diceſi, che fu l’arco di Galieno Imperatore, il-
quale ſi penſa, che gli fuſſe drizzato per qualche beneſicio illuſtre, &
non per Trionfo.
Ma di tutti gli archi per eterna memoria della uendetta, che ſece Iddio per mezzo di Tito contra gli Hebrei fu fatto prima ſu la uia ſacra ſino
ad hoggi ſi uede l’Arco di Tito, nel cui Frontiſpicio ſi legge.
SENATVS POPVLVSQVB ROMANVS DIVO
TITO, DIVI VESPASIANI. F. VESPASIANO AVGVSTO.
Dall’una parte ſcolpito è il Carro del Trion-
fatore, ouero l’Arca del patto con le dodici faſci conſulari auanti.
Dall’altra faccia ſi ſcorge con le fpoglie la pompa del Trionfo.
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Euui il Candelabro con ſette rami. Eranui le due Tauole di marmo doue era ſcritta la legge di Moſe.
Eranui i uaſi del Tempio, la menſa d’oro, & altre ſpoglie. Ma hora io laſcierò queſta digresſione de gli Archi, che non è ſtata fuori di
propoſito, perche da queſta narratione ſi da lume à quelli, che uoleſſero à di noſtri drizzare gli Archi, à i Principi Re, &
Imperatori,
&
benche io non habbia posta miſura d’alcun’arco, pure ſi troua, chi ha pigliato queſta fatica.
Il Serlio deſcriue l’Arco di Settimio, & quell’ Arco, che è à beneuento, & l’Arco di Traſi già à Conſtantino dedicato, & altri archi, pe-
rò laſcio à ſtudioſi, queſto penſiero di leggere, &
inueſtigar le coſe antiche.
Hora ritornando al Foro io dico, che il Foro principale ſecondo Vit. era fatto da Greci di forma quadrata. D’intorno eranui i porticali am-
plisſimi è doppi, le Colonne ſpeſſe, &
gli Architr aui di pietre, ò di marmi, & ſopra i colonnati faceuano luoghi da paſſeggiare.
Mai Romani, & gli Italiani, perche, ne i Foriloro ſi dauano i doni à gladiatori non riquadrauano i Fori, ma i faceuano bislonghi, in modo,
che partita la lunghezza loro in tre parti due di eſſe dauano alla larghezza.
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Erano gli ſpatij trale Colonne piu larghi, & d’ intorno i portici diſpoſti erano i luoghi de Banchieri, & di quelli, che cambiauano l’argento,
&
di ſopra porgeuano i poggiuoli, accioche da quelli commodamente ſi poteſſero uedere gli ſpettacoli, & coſi riguardando alla quan-
tità del popolo faceuano le piazze grandi, e capaci, accioche ſe le genti fuſſero molte, la piazza non fuſſe ſtretta, ſe poche, non pa-
reſſe uota.
Dice adunque Vit.
I Greci fanno il Foro Quadrato con amplisſimi, & doppi Portici.
Doppi cioè di dentro, e di fuori, ouero doppi di dentro ſolamente, & è meglio, perche Vitr. uſa ancho nel terzo queſta parola

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