Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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146131QVINTO. aggiunga alla Baſilica, quando la grandezza del luogo ce lo comporti. Altri uogliono che ſi lega Chalcidica, per la Zecca, doue ſi batte la mo
neta.
Altri leggono Chalcieca, ma non dicono perche ragione, ſe non che non fanno diſſerenzatra Chalcidica, & Chalcieca, quanto all’ediſi-
cio, pure appreſſo Thucidide nel primo ſi leggon queſte parole.
Chiedeuano ancho gli Athenieſi a Lacedemonij, che doueſſero purgare un’
altra offeſa fatta al Tempio di Minerua Chalcieca, cioè del Tempio detto di Brondo, ò perche i Chalcideſi le fecero quel Tempio.
Ma chi
direbbe, che i Tempi ſuſſero fatti di Brondo?
Dico che era in Roma un luogo, nelqual ſi daua albergo à gli ambaſciatori di tutte le nationi,
che ſi chiamaua Grecoſtaſi, cioè Statione de Greci, &
fu denominato da i Greci, come da natione piu degna, in queſto luogo ſcriue Plinio che
Fluuio uotasſi un tempietto di brondo alla Concordia, ſe gli poteua rappacificare inſieme il populo rom.
ma poi non potendo rittrar dinari
dal populo per la fabrica del Tempio fece delle condennagioni d’ alcuni uſurari il detto Tempietto di brondo alla Concordia.
Hora non ha dub-
bio, che non ci ſia queſto nome Chalcieca.
Ma che biſogna per dare aggiunta alla Baſilica farle da capo una caſa, òun Tempio di brondo?
Io non dico, che qui ſia neceſſario far Tempio, ma ben dico d’hauer letto, che nelle ultime parti delle Eſquilie, che uanno à terminar con la
1110 muraglia della città fra la porta maggiore, &
quella di San Lorenzo, Edificò Auguſto una bellisſima Baſilica, con un ſolenne portico ſotto
il nome di Caio, &
di Lucio ſuoi Nipoti, onde questo luogo ſi chiama à noſtri di con nome corrotto da Caio, & di Lucio, le Therme di Ga-
lutio, ò perche ogni grande edificioil uulgo ſuol Therme nominare, ò perche, ſecondo l’opinione d’alcuni,iui erano due picciole Therme.
Hoggi di ui è una uolta quaſi intiera, & dopo il Pantheon, forſe non è maggior coſa in Roma. Dico adunque, che non è fuori di propoſito,
che à capo di le Baſiliche, eſſendoci luogo ci fuſſero le Therme, perche Vitr.
ha detto poco di ſopra, che le Baſiliche ſi deono ſare in luoghi
caldis ſimi, &
pero hauendo noi luogo d’ auantaggio, per piu commodità, & per l’uſanza che era di lauarſi ſpeſſo, che ci uieta, che non ſi
faccian le Therme delle teste delle Baſiliche?
& ſe alcuno dirà, che le Therme non banno da fare con i Tempi, o caſe di Rame, ò di Brondo,
io dico che Vitr.
parlando de i bagni dice, che egli ſi deue eleggere un luogo caldisſimo, & dichiara quale egli ſia, cioe riuolto dal Settentrione,
&
nel ſine del capo dice, che il Laconico, & i Sudatoi deono eſſer congiunti al tepidario, & questi quanto ſeranno larghi tanta altezza
deono hauer fino alla curuatura da baſſo dello Hemiſphero, &
da quello però penda ſoſpeſo con cathena uno ſcudo di rame, ilquale alza-
2220 to, &
abbaſſato temprar poſſa il ſudare, & ſia egli fatto à ſesta, accioche egualmente dal mezzo la forza della fiamma, & del uapore uagar
poſſa ſenza impedimento per la ritondità del uolto.
Queſto dice Vit. di ſotto nel preſente libro, & chi ſa ſe egli per la ragione di quello ſcu-
do di ramė, che era grandisſimo, e copriua come un uolto non intenda le Therme, &
che pona qui la parte per il tutto, come egli pone nel
terzo Puluinato per la ragione Ionica, &
l’opera del Triglifi per la ragion Dorica? 10 stimo ancho, che Vit. parlaſſe d’una Baſilica fatta
nel Friuli eſſendo ſtato iui Giulio Cæſ.
doue ci ſono ancho i uestigij delle Therme. & una certa memoria di Aquilio, che noi hauemo ueduta,
&
perȯ alcuni teſti hanno in Villa, & non in Giulia Aquiliana. Queſto potemo coniettur are, ma hauendoſi authorità, che Chalcidica era
no Edifici grandi, potemo ancho credere, che ſtia bene Chalcidica, &
che quelli luoghi dati per aggiunta alle baſiliche fuſſero alcune ſale gran
de, doue ſi riduceuano i magistrati, ma ſeguitamo le miſure.
Le colonne della Baſilica ſiano tanto alte, quanto ſono larghi i portichi, ma il portico per un terzo terminato ſia di
quello, che eſſer deue lo ſpatio di mezzo.
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Se la larghezza del portico ſerà dieci piedi ſiano le colonne dieci piedi, & per la larghezza del portico ſe intende lo ſpacio, che è dalle colonne
al parete, &
poi uuole, che il portico ſia tanto longo, che egli ſia d’un terzo della larghezza di mezzo, cioe quanto ſer à il corpo della Baſi-
lica riſtretto da i pareti prendaſi un terzo, &
di quello ſi faccia la larghezza del portico.
Le colonne di ſopra ſiano minori di quelle di ſotto, ſecondo che detto hauemo di ſopra. Cioè per la quarta parte.
Il Parapetto (che puteum ſi dice) che è tra le colonne inſeriori, & le ſuperiori ſimilmente pare, che ſia di douer eſſer
per la quarta parte meno delle colonne di ſopra, accioche quelli, che caminano ſopra il palco della Baſilica non ſia-
no da i negociatori ueduti.
Le colonne, i fregi, i gocciolatoi ſiano preſi dalla Simmetria delle colonne, come nel
terzo libro, hauemo detto.
Quanto dice Vitr. qui ſopra dalle parole ſue è manifeſto. Leone Alberto al luogo ſopracitato pone le miſure, & il compartimento della reale
à modo ſuo.
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Ma qui ſotto ſer à la pianta della Baſilica detta di ſopra, & lo impie.

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