Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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157140LIBRO
Da questo conclude Vitr. la riſonanza de i luoght, è, dice.
Se adunque la uoce per lo aere in giro ſi moue, chi dubita, che la ſorma ritonda, è circolare non ſi conuegna al Theatro? perche quando il
Theatro
ſuſſe di ſorme angulari, non egualmente la uoce terminarebbe, percioche alcuni udirebbeno bene, come piu uicini, alcuni male,
2220 come piu lontani.
Ecco adunque come l’Architetto eſſer deue, & Muſico, & naturale, ma molto piu per quello, che ſegue, come ſi ue-
dra
qui ſotto.
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CAP. IIII. DELL’ARMONIA.
L’ARMONIA è Muſica litteratura naſcoſa, & difficile, è ſpecialmente à quelli, che non han-
no
lettere Greche, perche alcuna coſa di quelle non ha i nomi Latini, &
pero quanto mi ſera con-
ceſſo
, piu breue da gli ſcritti di Ariſtoxeno, quelle mi ſorzero d’interpretare, &
di deſcriuere la
ſua
figura, diſſegnando ancho le terminationi de i ſuoni, accioche chi con diligenza attendera,
poſſa
ageuolmente capirle.
A lla Muſica appertiene, & conſiderare, & operare d’intorno, à que numeri, che ad altri ſi riſeriſeono, aggiuntoui
5550 il ſuono, perilche diuideremo la Muſica principalmente in due parti, dellequali una ſera tutta poſta nel giudicio della ragione, &
di quella
poco
ne parla Aristoxeno, come di quella, che conſidera la natura, la differenza, &
la propieta d’ogni proportione, & d’ogni conſonan-
za
, &
pone diſtintione tra quelle coſe, le quali per la loro ſottigliezza non poſſono eſſer dal ſenſo giudicate. L’altra nelle operationi con-
ſumandoſi
, &
praticando in diuerſe maniere, ſi con la uoce, come con gli strumenti, & componimenti dilettera il ſenſo de mortali affati-
cato
, &
porgera gentile ammaeſtramento della uita (come nella Poeſia ſi uede) laquale è una delle parti di queſta Muſica principale. Mu-
ſica
adunque è ragione, &
eſſercitio della natura Armonica. Natura Armonica è quella, che ſi puo adattar inſieme. Laragione non ope-
ra
cioe non diſcorre ſenza l’occaſione del ſenſo, perche non ſa giudicio di coſe, che prima non ſiano conoſciute.
E adunque neceſſario con-
giugnere
una parte, &
l’altra in modo, che il ſenſo prima s’ adoperi, dapoi ſegua la ragione. Onde ben dice Boetio, che bella coſa è co-
noſcere
con modo, &
uia, che coſa e, & cio, che apporta quello, che è commune à tutti i uiuenti. Di queſte coſe il uulgo non ha dubita-
tione
, i dotti ſi torcono, i conoſcenti ſi dilettano.
Et però la Muſica, che diletta la mente, & l’orecchie, è congiunta con la moralità, &
6660 con la ſpeculatione.
Accioche adunque il ſuono accompagnato dolcemente peruenga alle orecchie, & che quei giri, che ſa la uoce nello ae-
re
non ſiano impediti l’uno dall’altro, ma ſoauemente s’accompagnino, &
s’aiutino inſieme, & accioche, la mente ſi riuolga à conſidera-
re
la cagione della dolcezza, della ſoauità ſuoni, biſogna prima conſiderar il principio, da cui la uoce prende l’attitudine, di poter
eſſer
regolata, &
di cadere ſotto l’Armonia, & con quale mouimento, ella ſi moua, & come peruenga alla perſetta compoſitione al-
che
fare, era neceſſario prima dire, che coſa fuſſe uoce, &
come nello aere ſi moueua, pero Vitr. ce lo ha dimostrato di ſopra, & il
reſtante
è qui ſotto.

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