Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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199180LIBRO
CAP. XI. DELLA FERMEZZA ET DE LE FONDA
MENTA
DELLE FABRICHE.
1110
Egli ſi troua tra le ruine de gli antichi ediſicij molti luoghi ſotterranei fatti à uolti con marauig lio ſo lauoro, & di inestimabile grandezza, pe
ſi può deſiderare di ſapere il modo di ſondare que luogbi, &
di uoltarli, & di farli in modo, che ſoſtentino i carichi grandi delle ſabriche
grandi
, che gli ſtanno ſopra.
Però Vitr. accioche ancho in queſta parte noi non deſideriamo alcuna coſa, tratta delle ſondationi delle ſabri
che
.
& perche ba trattato nel primo, & nel terzo, & nel quinto libro del ſondare in que luoghi, doue le ſabriche uanno a pie piano, egli ſi paſ-
ſa
leggiermente in queſto luogo la ragione di que ſondamenti, riportãdoſi a gli allegati luoghi.
Hora piu copioſamente egli ce inſegna il modo
di
ſondare per le ſabriche ſotterra, &
ci da molti precetti, l’uno è che le ſondamenta di questi ediſici eſſer deono più groſſe di quel che ſono le
fabriche
di ſopr:
La’altro che non douemo ſopraporre ne pilaſtro, ne parete, ne colonna, che non cada a picmbo ſopra muri, pilaſtri, ò colonne
di
ſotto, ſi perche egli è errore à fare, che le eoſe di ſopra naſchino dal diſotto, ſi perche porta pericolo di presta ruina, quando un muro di
ſopra
attrauerſa una ſtanza, &
non habbia il piede di ſotto, che naſca dal piano. Di queſti errori è danni molti ne ſono nella citta nostra, nella-
quale
a me pare che gli buomini per hora deono piu preſto eſſer auuertiti, che non incorrino ne gli errori, che ammaeſtrati, che facciano belli,
2220&
ragioneuoli ediſici. benche eſſer non può, che non fabrichino ſenza errore, quando non fabricheranno ragione, ma ſeguitiamo gli altri
precetti
di Vitr.
ilqual dice, che ſe uorremo aßicurarſi la doue ſono ſogli, limitati, & che da i lati habbiano erte, pilaſtri, & ſimil coſe, biſogne
che ui ſottomettiamo alcuni rilaſci ſopra iquali da i capi ſi poſano i limitari, &
lo ſpacio di ſotto i limitari é uoto et non tocca da alcuna par
te
, cioe il limitare non poſa ſopra alcuna coſa, perche ſi ſpezzerebbe, &
percio dice che abbracciano tutto lo ſpacio.
In queſte fabriche fatte à pilaſtri, le ultime pilaſtrate ſi deono fare di ſpacio piu largo, accioche habbian ſorza di reſi-
ſtere
quando i pareti oppresſi da i carichi per le congiunture, che ſi ſtringono al centro ſi allargheranno le impoſte, ò
4440 quelle pietre, che ſtanno di ſopra oltra il cuneo di mezzo.
Et però ſe pilaſtrate angulari ſeranno di grandezza mag-
giore
contenendo i cunei faranno l’opere piu ferme.
Dapoi che in tal coſe ſi hauerà auuertito di porui diligenza al-
lhora
niente dimeno ſi deue oſſeruare, che tutto il reſto della muratura riſponda à piombo, ne pieghiin alcuna par-
te
.
Ma grandisſima deue eſſer la cura delle fabriche, che ſi fanno al baſſo, & nelle fondamenta, percioche in quelle
l’aſſunanza
della terra ſuol partorire infiniti difetti, perche la terra non puo eſſer ſempre dello iſteſſo peſo, che ſuol
eſſer
nella ſtate, ma nel uerno riceuendo dalle pioggie la copia dell’acqua, creſce, &
col peſo, & con la grandezza di
ſrompe
, e ſcaccia ſpeſſo le ſepi della muratura, però accioche ſi dia rimedio â queſto mancamento, egli ſi ha da fare
in
queſto modo, che prima per la grandezza dell’aſſunanza della terra ſi faccia la groſſezze della muratura, dapoi
nelle
fronti ſiano poſti i contraſorti o ſperoni, tanto diſtanti uno dell’altro, quanto eſſer deue l’altezza del fonda-
mento
, ma ſian della iſteſſa groſſezza del fondamento, ma dal baſſo tanto habbiano di piede, quanto eſſer deue
5550 groſſo il fondamento, ma poi à poco à poco inalzandoſi ſi raſtremino tanto, che di ſopra ſiano coſi groſſe, quanto
è
groſſo il muro dell’opera che ſi fa.
Oltra di queſto dalla parte di dentro uerſo il terreno come denti congiunti
al
muro à guiſa di ſega ſian fatti, di modo, che ogni dente tanto ſia diſtante dal muro, quanto eſſer deue l’altezza
del
fondamento, &
le muratura di queſti denti ſiano della groſſezza del muro. Similmente ſu le cantonate, quando
ſi
haueremo tirato dallo angulo di dentro quanto occupa lo ſpacio dell’altezza del fondamento, ſia ſegnato da una
parte
, &
l’altra, & da queſti ſegni ſia fatta una muratura Diagonale, & del mezzo di quella un’altra ſia congiunta
con
l’angulo del muro, coſi i denti, &
le murature Diagonale, che non laſcieranno che il muro calche di tutta for-
za
, ma partiranno rittenendo l’impeto dell’aſſunanza del terreno.
Il preſente luogo dichiara, quello che nel primo libro s’è
detto
al quinto capo, &
è facilmente eſpreſſo da Vitr. pur non ci accade altra figura. Seguita Vitr. dicendo.

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