Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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201182LIBRO
Maio rendo infinite gratie à tutti gli ſcrittori, che con l’acutezze de gli ingegni loro con l’età conferite hanno in di-
uerſe
maniere abondantisſima copia di coſe preparato, dallequali, come da fonti;
cauando noi l’acqua, e traducen-
dola
al propoſito noſtro, piu feco nde, &
piu ſpedite forze hauendo nello ſcriuere, & in tali authori confidatiſi,
prendemo
ardimento di far coſe noue.
Dello Ionico à Diana conſecrato in Efeſo Cteſifonte, & Metagene.
Di quello di Minerua in Priene, che è di lauor Ionico, ne parlo Phileo.
Di quello, che è Dorico in Athene pur di Minerua nella Rocca. Ictimo, & Carpione, Theodoro Phoceſe della Cuba,
che
è in Delſo.
Phileno delle miſure de i Sacri Tempi, & dello Armamento, che era al porto Pireo.
Hermogene del Tempio Ionico di Diana, che è in Magneſia Pſeudodipteros, & di quello, che è à Teo di Bacco Mono-
pteros
.
Argelio delle miſure Corinthie, & delle Ioniche ad Eſculapio in Tralli, ilquale ſi dice eſſer di ſua mano.
Molti ancho men nominati hanno ſcritto le regole delle proportionate miſure come Nexare, Theocide, Demofilo,
Pollis
, Leonida, Silanio, Melampo, Sarnaco, Eufranore.
Similmente delle Machine, come Cliade, Archità,
Archimede
, Cteſibio, Nimfodoro, Philo Bizantino, Diphilo, Charida, Polijdo, Phitone, Ageſiſtrato.
Deicommentari dei quali quello, cheio ho auuertito eſſer utile à queſte coſe raccolte ho ridutto in un corpo, e que
ſto
ſpecialmente, percheio houeduto molti uolumi ſopra queſta coſa da Greci, &
pochi da noſtri eſſer dati in lu
ce
, perche Fusſitio primo di tal coſe deliberò di dar in luce un mirabile uolume.
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Publio Settimio ne fece due. Et piu non è ſtato chi habbia dato opera à ſimile maniera di ſcritture, eſſendo ſtati i cit-
tadini
grandi Architetti, iquali hanno potuto ſcriuere non meno elegantemente de i ſopradetti, perche in Athe-
ne
Antiſthene, e Calleſcheo, &
Antimachide, & Dorino Architetti poſero le ſondamenta del Tempio, che faceua
far
Piſiſtrato di Gioue Olimpio, ma dapoi la morte di quello per lo impedimento delle coſe publiche lo laſciarono
imperfetto
, &
però da dugento anni dapoi Antiocho Re hauendo promeſſo la ſpeſa per quell’opera Coſſutio Cit-
tadin
Romano con gran prontezza, &
ſomma cognitione nobilmente fcce la Cella, & la collocatione delle colon-
neintorno
il Dipteros, &
la diſtributione de gli Architraui, & de gli altri ornamenti con proportionata miſura.
Queſta opera non ſolamente tra le uulgari, ma tra le poche e dalla magnificenza nominata, perche in quattro
parti
ſono le diſpoſitioni de i luoghi facri di marmo ornate, dellequali queſte con chiaris ſima fama nominate ſo
4440 no;
le eccellenze dellequali, & i prudenti apparati de i loro penſieri hanno nei ſeggi de i Dei gran merauiglia,
&
ſi fanno guardare prima il Tempio di Diana in Efeſo alla Ionica fu fatto da Cteſifonte Gnoſio, & da Meta-
gene
ſuo figliuolo, &
poi Demetrio ſeruo di Diana, & Dafni Milefio à Mileto fecero il Tempio d’Apollo con
le
miſure Ioniche, Ictimo alla Dorica à Cerere Eleuſina, &
à Proſerpina fabricarono una cella di ſmiſurata
grandezza
, ſenza le colonne di fuori allo ſpacio dell’uſo dei ſacrificij, &
quella dominando in Athene De-
metrio
Falereo, dapoi fu facta da Philone d’aſpetto Proſtilos, &
coſi accreſciuto il ueſtibulo laſciò lo ſpacio à
quelli
, che conſacrauano, &
diede grande autorità all’opera.
Neſolamente da Coſſutio tal ſorte de ſcritti ſono da deſiderare, ma ancho da Caio Mutio, ilquale confidatoſi nella
5550 fua grande ſcienza, con legittime ordinationi dell’arte conduſſe à fine il Tempio dell’honore, &
della uirtu della
cella
Mariana, &
le proportioni delle miſure, & de gli Architraui.
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Hanno adunque le parte de gliediſici i loro adornamenti, & prima i piani, dapoi i pareti, & finalmente i tetti. A i piani
è
neceſſario il pauimento, &
ſuolo, à i muri l’intonicature, & i bianchimenti, & le pitture, à i tetti & ſolari i ſoffitati,
&
ancho le pitture. & perche le coſe eſſer deono non men belle, che durabili, però Vit. abbraccia in queſto libro, & la
fermezza
, &
lo adornamento, & adorna ancho il preſente libro d’un bellißimo proemio, ilqual commenda la uirtu de
paſſati
, accuſa l’arroganza de gli imperiti, è rende gratitudine à i precettori.
il proemio è ſacile, & pieno d’hiſtorie, è narrationi, & eſſempi,
iquali
io non uoglio confirmare con altri detti, che con quelli di Vit.
il reſto ancho del libro è facile per la maggior parte, però ci leuer à la fa-
tica
di lunga commentatione.
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