Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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204185SETTIMO.
CAP. III. DELLA DISPOSITIONE DE I VOLTI
DEL
MODO DI COPRIRE, ET D’INCRO-
STAR
I MVRI.
QANDO adunque ſera biſogno fabricar’ à uolti, coſi fare ſi deue. Siano diſpoſti gli Aſſeri, ò tra
uicelli
dritti diſtanti piu di due piedi l’uno dall’altro, &
queſti ſiano di Cipreſſo, perche quelli di
Abete
preſto ſono da i tarli, &
dalla uecchiezza conſumati, quelli Aſſeri quando ſeranno à torno
diſpoſti
in forma ritonda ſiano congiunti alle traui, ò coperti, &
conficcati con chiodi di ferro di-
1110 ſpoſte per ordine le catene, lequali ſiano fatte di quella materia, allaquale ne tarli, ne uecchiezza,
ne
humore poſſa far danno, come il Boſſo, il Ginepro, l’Oliuo, il Rouere, il Cipreſſo, &
altri ſimi-
glianti
, eccetto che di Quercia.
Perche la Quercia torcendoſi nelle opere doue è poſta, ſi fende. Diſpoſti che ſeran-
no
ordinatamente quei trauicelli, à quelli ſi deue legare le canne Greche peſte, come richiede la forma del uolto,
con
alcuni reſte fatte di Sparto Hiſpanico.
Similmente ſopra la curuatura ui ſia indotta la materia di calce, & d’a-
rena
meſcolata, accioche ſe qualche gocciola cadera dal tauolato, ò da i tetti, facilmente ſi poſſa ſoſtenere.
Ma ſe
non
ui ſerà copia di canne Greche, biſognera pigliare delle ſottil cannuccie de paludi, &
legarle inſieme, & di quel-
le
far le mataſſe, &
le reſti quanto longhe ſi conuiene, ma di continuata groſſezza, pure che tra due nodi non ſia di-
ſtanza
de i legamenti piu di due piedi, &
queſte mataſſe (come s’è ſcritto di ſopra) ſiano à gli Aſſeri, e trauicelli le-
gate
, &
in eſſe conficcate ſiano le Spatelle di legno; & l’altre coſe tutte ſiano eſpedite (come s’è detto di ſopra.) Di-
2220 poſte poi le curuature, e conteſte, ſia il loro cielo ſmaltato e coperto politamente, &
con l’arena ſgroſſato, dapoi con
creta
, ò Marmo polito, poi che i uolti politi ſeranno porre ſi deono le cornici, lequali ſi deono fare quanto piu ſi
puo
ſottili, e leggieri, perche eſſendo grandi per lo peſo ſi ſtaccano, ne ſi poſſono ſoſtenere.
In queſte per modo al-
cuno
non ſi deue meſcolare il Geſſo, ma con criuellato marmo deono eſſer ad un modo egualmente tirate, accioche
facendo
preſa laſciano l’opera ad un tempo ſeccarſi.
Egli ſi deue ancho nel far i uolti ſchiuare la diſpoſitione de gli
antichi
, perche i piani delle loro cornici per lo gran peſo minacciando erano pericoloſi.
Delle cornici altre ſono
ſchiette
, altre ornate.
Nei Conclaui doue ſono aſſai lucerne; ò uero il fuoco ſtanno meglio le ſchiette, accioche piu facilmente ſi posſino net-
tare
, ma ne i luoghi della ſtate, &
nella Eſſedre, doue non è fumo, ne caligine puo far danno, ſtan bene le orna-
te
, perche ſempre le coſe bianche, per la ſoperbia e grandezza del candore, non ſolamente da i propi luoghi
3330 doue ſono, ma da gli altri edifici uicini pigliano il fumo.
Fatte, & eſpedite le cornici biſogna imboccare mol-
to
bene i pareti, &
ſgroſſarli, & ſeccandoſi quella ſgroſſatura ſian indotte le dritture dello arenato, di modo, che
le
longhezze ſiano à linea, le altezze à piombo, gli anguli à ſquadra, perche la maniera delle coperte à queſto
modo
ſera preparata per le pitture.
Cominciandoſi à ſeccare la data croſta di nouo ſe le dia un’altra di ſopra, e coſi
quanto
piu fondata ſera la dritrura dello arenato, tanto piu ferma ſerà la ſodezza della intonnicatura.
Quando poi
il
parete doppo la prima ſgroſſatura con tre croſte almeno di arena ſerà ſormato, allhora ſi faranno le ſpianature con
grano
di marmo, pur che la materia ſia temperata in modo, che quando ſerà impaſtata non ſi attacche al badile, ma
il
ferro netto dal mortaio tratto ne ſia.
Indottoui il grano, & ſeccandoſi ſia data un’altra intonnicatura leggiermen
te
, laquale ben battuta e fregata ſottilmente ſi dia.
Quando adunque i pareti con tre coperte diarena, & di mar-
mo
aſſodati ſeranno, ne fiſſure, ne altro difetto potranno riceuere.
Ma le ſodezze fondate, & fermate con le batti-
4440 ture di baſtoni, &
con la ferma bianchezza del marmo liſciate, poſtoui ſopra i colori con le politure, manderanno
fuori
eccellenti bellezze.
Quando i colori con diligenza ſono indotti ſopra le coperte non bene aſciutte, per que-
ſto
non ſputano, ma ſtanno, fermi, perche la calce nelle fornaci aſciugato l’humore, &
per le ſue rarita diuenuta uo
ta
aſtretta dalla ſiccita tira l’humore à ſe delle coſe, che per ſorte la toccano, &
inſieme aſſodandoſi per le meſcolan-
ze
fatte di coſe d’altra uirtu, concorrendoui i ſemi, &
i principij in ciaſcuno membro, che ella ſia formata ſec-
candoſi
tale diuiene, che pare che habbia le propie qualita della ſua maniera, &
pero le coperte, che ſon ben fat-
te
, ne per la uecchiezza diuentano aſpre ne leuate rilaſciano i colori, ſe forſe non ſeranno con diligenza date nel
ſecco
.
Dalche è nato, che molti uſano in luogo di tauole da dipignere quelle croſte, che ſi leuano da i pareti, & quelli coper-
6660 ti con le diuiſioni delle tauole, &
de gli ſpecchi hanno d’intorno à ſe gli ſporti eſpresſi dalle coſe. Ma ſe ne i gratic-
ci
ſi haueranuo à fare le coperte, nellequali è neceſſario, che ſi facciano le fiſſure, ne i dritti, &
trauerſi trauicelli,
(perche quando s’impaſtano di lote riceuonon l’humore, &
quando ſi ſeccano aſſottigliati fanno le fiſſure nelle cro-
ſte
) accioche queſto difetto non auuegna, coſi ragioneuolmente ſi deue prouedere.
Noi in uniuerſale parleremo de i uolti, accioche tutta la preſente materia ci ſia dinanzi à gliocchi, & udurremo parte di quello, che dice l’Alberto
nel
Terzo al 14 Cap.

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