Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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211192LIBRO
Ma quella ſerà piu ſocile ſe le ſonti aperte, & correnti ſeranno.
Tratta della inuehtione dell’ucque, & rinchiude il ſuo diſcorſo in queſta ſomma, che l’acque, buero ſi trouano aperte, & dallanatura dimoſira-
te, come ſono i Fonti, i Fiumi, &
altreuene aperte, & manifeste, & pero dice Vitr. Ma quella, & c. òuero ſi trouano aſcoſe, & ſotterra,
&
queſte, ò dalla forma, & faccia delluogo ſi trouano, & gl’inditij ſono prima efpoſti da Vitr. dicendo.
Ma ſe non correranno deueſi ſotterra cercarei capi, & raccoglierla, le quai coſe in queſto modo dcono eſſere eſperi-
mentate, che ſteſo in terra alcuno con i denti appoggiati prima, che il Sol naſca doue l’acqua ſi deuetrouare, &
poſto
in terra il mento, &
fermato ſopra un Zocco piccolo ſi riguardi il pacſe d’intorno, perche in queſto modo fermato
il mento la uiſta non anderà pìu alto eleuata del biſogno, ma con certo fine i paeſi à liuellata altezza equale all’ori-
zonte diſegnerà.
Allhora doue ſi ſcorgeranno gli humori in ſpesſirſi, & in creſparſi inſicme, & in acre ſolleuarſi
iui biſogna cauare, perche queſto ſegno non ſi può fate in luogo ſecco.
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Et pone il modo dicendo, che ſe alcuno la mattina à buona bora ſi ſtender à in terra, & guarder à per lo piano dell’ orizonte, & uedr à alcuni ſu-
mi leuarſi dal terreno, &
increſparſi come fa il fumo, che eſce dalle legna uerdi, quando hanno il fuoco di ſotto, prender à mditio di acque, per-
che doue eſalano queſti uapori e ſegno, che abbonda l’humore ilquale e tirato dal Sole, &
queſto inditio prendono ancho quelii, che cauano
le minere, perciò che, &
dalla quantit à del uapore, & dal colore prendono, argomento della quahtà della minera, & uuole Palladio, che que
ſta proua ſi faccia nel meſe d’ Agoſto, leggi tutta queſta materia al ſettimo, &
ottauo capo della ſua agricol@ura, posto questo natur ale mdi-
tio uiene Vitr.
ad eſponere quelli argomenti, che ſi cauano dalla quaht à dellaterra, & dice.
Ancho anuertir deue chi cerca l’acque, di che natura ſia il luogo.
Et ne rende la ragione dicendo.
Perche certi, & determinati ſono i luoghi doue naſcono l’acque.
Et ci eſpone la natura de i luoghi, il che è facile nell’autore, & non ha biſogno di noſtra dichiaratione.
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Nella creta e ſottile, & poca, & non copia, & quella non di ottimo ſapore, & coſi e ſottile nel ſabbione diſciolto,
ma ſe ella ſi trouerà in luoghi piu basſi ſerà fangoſa, &
inſuaue. Nella terra negra ſi trouano ſudori, & ſtille non
groſſe, le quali raccolte per le pioggie del uerno ne i ſpes ſi, &
ſodi luoghi danno giu. Queſti ſono di ottimo ſapore.
Dalla ghiara ueramente mediocri, & non certeuene ſi trouano, & queſte ſono di mirabil ſoauità, & coſi ancora dal
ſabbione maſchio, dall’arena, &
dal carbõchio piu certe, & piu ſtabili ſono le copie dell’acque, & queſte ſono di buon
ſapore.
Dal ſaſſo roſſo, & abbondanti, & buone uengono, ſe tra le uene non ſcorreranno, & non ſcoleranno, ma ſot-
to le radici de i monti, &
ne i ſelici piu copioſi, & piu abbondanti, & queſte piu fredde, & piu ſane, ma ne i fonti
campeſtri ſalſe ſono, graui, tepide, &
inſoaui, ſe non romperanno uenendo da i monti ſotterra nel mezzo de i cam-
pi, &
quelle hanno la ſoauità dell’acque montane, che ſono coperte d’intorno da gli alberi. Ma i ſegni à che maniere
di terre ſotto ſtanno le acque oltra i ſopraſcritti, queſti ſeranno, ſe egli ſi trouerà che ci naſca il ſottil Giunco, la Salice
3330 erratica, l’Alno, il Vitice, l’Arundine, l’Hedere, &
altre coſe ſimiglianti, che non poſſono uenire in luce ne nutrirſi
da ſe ſenza l’humore.
Sogliono le ſteſſe coſe eſſer nate nelle Lacuni, le quali ſtando ancho oltra il reſto del campo
riceuono l’acque delle pioggie, &
per lo uerno ne i campi, & longamente per la capacità conſeruano l’humore, alle
quai coſe non ſi deue dare fede, ma in quei paeſi, &
in quelle terre doue non ſono lagune, & che naſcono per natu-
ra, &
non per ſemente, iui ſi deue l’acqua cercare.
Ma quello, che appartiene alla industria dell’huomo per trouar l’acque è toccato da Vitr. dicendo.
Ma in quei luoghi, nei quali ſimili inuentioni non ſeranno ſignificate, in queſto modo ſi deono eſperimentare. Cauiſi
per ogni uerſo il luogo alto piedi tre, largo nõ meno di piedi cinque, &
in eſſo poſto ſia uerſo il trammontar del Sole
uno bacile di Ramo, ò di Piombo, ò uero una conca, di queſti quello, che ſerà pronto uoglio, che ſi unga dentro di
oglio, &
riuerſo ſi metta, & la bocca della caua ſia di canne, ò di frondi coperta, & di ſopra ui ſi metta della terra, di-
4440 poi il giorno ſeguente ſia ſcoperta, &
ſe nel uaſo ſeranno goccie, & ſudori queſto luogo hauerà dell’acqua. Ap-
preſſo ſe uno uaſo fatto di Creta non cotta in quella caua con quella ragione ſerà coperto, &
quel luogo hauerâ del-
l’acqua eſſendo poi ſcoperto il uaſo ſera humido, &
ancho ſi diſcioglierà dall’humore, & ſe in quella caua ſi mette-
ra una ciocca di lana, &
nel di ſeguente ſarà ſtruccata l’acqua di quella, dimoſtrerà quel luogo hauer copia di acqua.
Ne meno auuerrà ſe ui ſerà acconcia una lucerna, & piena d’oglio, & acceſa, & in quel luogo coperta, & nel di ſe-
guente non ſara aſciugata, ma hauerà li auanzi dell’oglio, &
del papero, & eſſa ſi trouerà humida, dara ſegno d’ab-
bondanza d’acqua, perche ogni tepore à ſe tira gli humori:
Ancho, ſe in quel luogo ſerà fatto fuoco, & molto riſcal-
data la terra, &
aduſta, & da ſe ſuſciterà un uapore nebuloſo, queſto luogo hauerà dell’acqua. Poi che tai coſe in
queſto modo tentate ſeranno, &
ritrouati i ſegni ſopraſcritti, all’hora in quel luogo ſi deue cauare il pozzo, & ſe
egli ſi trouerà il capo dell’acqua, ancho piu pozzi d’intorno ſi deono cauare, &
tutti per una caua in un luogo ſteſſo
5550 ſi deono condurre.
Argomenti del ſito, & forma del luogo.
Et queſte coſe ne i monti, nelle regioni Settentrionali ſpecialmente ſi deono cercare, perciò che in quelli, & piu dolci,
&
piu ſane, & piu copioſe ſono le acque, imperoche ſono riuolte dal corſo del Sole, & però in tai luoghi gli albe-
ri ſono ſpesſi, &
le ſelue, & i monti hanno l’ombre loro oſtanti, che i raggi del Sole à terra dritti, non uenghino,
ne posſino aſciugare gli humori.
Gli ſpatij ancho de i monti riceuono le pioggie, & per la ſpeſlezza delle ſelue iui
le neue da l’ombre de gli alberi, &
de i monti lungamente ſi conſeruano, dapoi liquefatte colano per le uene della
terra, &
coſi peruengono alle intime radici de i monti da gli quali erompeno gli ſcorrenti corſi de i fonti. Al con-
trario ne i luoghi campeſtri, &
piani hauer non ſi poſſono le copie dell’acque, & ſe pure ſono, al meno mal ſane ſi
trouano, perche il uehemente impeto del Sole, perche niuna ombra gli oſta:
bogliendo aſciuga l’humore de i cam-
6660 pi, &
ſe iui ſono acque apparẽti di quelle la ſottilisſima parte dalla ſottile ſalubrità l’aere rimouendo, & leuando por
ta nello impeto del cielo, &
quelle, che dure ſono, & grauisſime, & in ſuaui, quelle (dico) laſciate ſono ne i ſonti
campeſtri.
Non ſempre la natura con larghi fiumi, con ſpeſſe fonti, ò con aperti inditij ci dimoſtra l’abbondanza dell’acque, ma ſpeſſo tra le uiſcere della
terra come ſangue nelle uene raccoglie l’acque, &
per luoghi aſcoſi, le conduce; però uolendo noi con industria ritrouare quello, che la na-
tura ci tiene aſcoſo, à quello prouede Vitr.
nel preſente luogo, & ci inſegna à ritrouare gli inditij, quando la natura non ce li moſtraſſe, &
à cauare i pozzi, ne i quali è d’auuertire, che non ſi troua l’acqua, ſe prima non ſi ua tanto ſotto, che ci ſtia il letto del fiume ſopra, &
ol-
tra di queſto ci uuole induſtria per fuggir il pericolo, che il terreno non cada, ò che la eſſalatione non ci offenda, perche bene ſpeſſo dal ter-
reno cauato eſcono alcuni uenenoſi, &
peſtiferi uapori, come ben ſanno quelli, che cauano le minere, à i quali in queſto caſo ſi deue di-
mandar conſiglio, &
Vitr. con queſto ci conchiude il trattamento dell’inuentione dell’acque, & Plinio, & Palladio, & molti altri ſe ne
7770 banno ſeruito à punto di questo libro.

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