Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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Laſcia Vitr. la prima parte della diffinitione, perche non fa al ſuo propoſito, è tratta della ſeconda, che è Cielo, dice adunque in poche parole mol
te
coſe, che ſi dichiareranno à poco à poco.
Che il Cielo ſi moua egli è al ſenſo maniſi ſto per la mutatione del luogo, che fanno i corpi celeſti,
che
mai non ſi ferma, ilche è ancho notißimo, che’l mouimento ſuo è circolare, d’intorno il mare, &
la terra, & che ſi uolge ſopra un perno
2220 ne i ſuoi cardini, et queſte due coſe ſi ſan note molte et euidenti ragioni, perche ſe il Cielo abbr accia ogni coſa, ogni luogo, ogni ſpacio, ſe altri
mẽti
ſi moueſſe, che in giro ò fuſſe circolare, certo laſcierebbe fuori di ſe, ò ſpacio, ò uoto, ilche non è ragioneuole, oltra di queſto molti altri ſo
no
gli accidenti, per liquali noi uenimo in cognitione, che il Cielo ſi giri à tondo, &
che ſia di figura al ſuo mouimento, de iquali ne ſono
pieni
i uolumi, &
ſe ne ſanno eſperienze con gli strumenti, & perche noi uedemo un continuo mouimento per un uerſo, però ſe imaginamo due
ſtabilißimi
punti uno all’oppoſto dell’altro per diametro, da iquali imaginamo, che paßi per lo centro del mondo una linea, &
quelli punti car-
dini
ſono detti, perche quaſi come ſopra i ſuoi cardini il Cielo in quelli ſi uolge, &
quella linea chiamano aſſe ò perno, i cui estremi ſono i cardi
ni
, ò poli del mondo, Ma cioche di punti, di linee, &
di circoli nel Cielo ſi dice, tutto é detto per maggior dichiaratione, et che uer amente nel
Cielo
ſi trouino tai coſe, come uogliono alcuni, che ne i Poli ſia la uirtu di mouere, ilche riſiuta Arist.
nel lib. del mouimento de gli animali, ar-
gomentando
, che queſto non puo eſſer eſſendo i Poli ſenza grandezza alcuna, anzi punti indiuiſibili, &
forſe da quello potemo correggere
quello
, che diche Vitr.
ilquale però come Architetto ſi dice ſcuſare.
3330
Perche in tali luoghi la uirtu della natura coſi ha, come Architetto ſabricato & ha ſitto i cardini come cẽtri uno in que-
ſto
mondo di ſopra del mare &
della terra, l’altro di la al cõtrario ſotterra nelle parti meridiane, & iui d’intorno à que
cardini
, come d’intorno à centri, ha fatto le rotelle come à torno, lequali ſono Poli da i Greci nominati, per lequali
eternamente
con uelocisſimo corſo il Cielo ſi gira, &
coſi la terra col mare nel mezzo in luogo di centro è ſtata natu
ralmente
collocata.
Due ſono i Poli, è Cardini, iquali diametralmente nel mondo oppoſti ſono, ma che uno ſia di ſopra, l’altro di ſotto non ê, ſe non per riſpetto à gli
habitanti
della terra, però biſogna intendere che Vitr.
doueua dire à queſto modo, & caſo, che egli non lo dica, come ſi può uedere dicendo e-
gli
, che la natura coſi gli ha poſti, che uno ſia ſopra, l’altro di ſotto, è neceſſario, che noi intendiamo drittamente, perche quelli, che ſtanno nel
mezzo
del mondo egualmente diſtanti da un Polo all’altro, non ne hanno un piu eleuato dell’altro.
Similmente quelli, che ſtanno di la dal mez-
zo
hanno il loro Polo eleuato, che à noi habit anti di qua dal mezzo è depreſſo, &
il noſtro à loro è meridiano ſi come il loro à noi, però que-
4440 ſto ſito ſi deue intendere in riſpetto, &
non aſſolutamente, perche ſi come dice Vitr. la terra col mare nel mezzo in luogo di centro è ſtata na
turalmente
collocata.
Certo è che in alcune parti un Polo ſer à eleuato, in altro ſer à depreſſo, & in alcuni l’uno, & l’altro ſerà egualmente
nel
piano dell’Orizonte, la doue eſſendo concluſo da tutti gli Aſtronomi, che ſtando l’buomo in qual ſi uoglia ſito ſopra la terra, ſempre il ſuo
Orizonte
diuide il Cielo in due parti eguali, è tutti gli strumenti in ſomma, che ſi uſano, uſanſi in modo, come ſe l’huomo fuſſe nel centro del
la
terra, è neceſſario à concludere, &
che la terra ſia à guiſa di centro nel mezzo del mondo, & che egualmente ſia partito quello, che ſi ue-
de
, da quello, che non ſi uede con la ſoperficie dell’Orizonte.
Hauendo noi adunque due punti come termini fißi, ſopra iquali il mondo ſi gira,
ſeguita
Vitr.
à deſcriuere il Cielo con altri ſegni.
Volendo Vitr. con breuità eſprimere molte coſe diuenta alquanto oſcuro per la durezza del dire. Vedendo noi il certo è continuo uolgimento del
Cielo
da Leuante à Ponente, trouato hauemo, i due Poli &
il Perno in certi, & determinati luoghi. Cõſiderando poi il mouimẽto, che fa il Sole
in
un’anno, et à che hora naſce in una parte dell’Orizonte, et da un uẽto, hora da un’altra, et che hora ſulmezzo di s’auicina piu al punto che ci
ſopraſtà
, hora è piu baſſo, &
che uaria i giorni, & le notti egualmente, ſapemo che per queſte coſe gli antichi hãno trouato la uia del Sole, per
laquale
andando egli di giorno in giorno ſaceua tutta quella ſenſibile mutatione.
Similmente auuertendo il corſo de gli altri pianeti ſeguitare la
uia
del Sole, ma non coſi egualmente stargli appreſſo, diedero nome a quella uia, per laquale il Sole, &
gli altri pianeti paſſauano, & la chiamo
rono
cinta ò zona, perche ſi come una cinta cignendo non ſolo s’aggira con una ſemplice linea, ma tiene larghezza, coſi la uia de pianeti è sta-
ta
imaginata larga, &
circolare, & è ſtata conoſciuta piegare da una parte ad un Polo, & dall’altra, et abbracciare tutto il Cielo, cioè
6660 eſſer uno de i circoli maggiori, in quella ancho ſono ſtate conoſciute alcune cõpagnie di ſtelle, allequali è ſtato impoſto il nome di ſegni, et perche
ſono
dodici, però dodici ſegni, che Vitr.
chiama dodici parti pareggiate, perche ſono di trenta gradi ciaſcuna, la uia de i pianeti, è ſtata chiamata
Zodiaco
da i ſegni che in eſſa ſono.
La uia del Sole, è ſtata detta ecclittica, perche ſopra eſſa stando il Sole, et la Luna in certe diſtãze ſi fanno gli
eclipſi
, è mãcamẽti loro, Ha larghezza il Zodiaco, perche il corſo di pianeti la richiede, et ſi come ogni circolo celeste è imaginato eſſer diuiſo in
360
parte, che gradi ſi chiamano, coſi ancho il Zodiaco nella ſua circonſerenza è diuiſo in 360 parti, la uia del Sole detta eclittiea, è nel mezzo,
ma
le linee che ſono gli eſtremi della larghezza del Zodiaco ſono diſtanti dalla eclittica, che sta nel mezzo gradi ſei in modo, che ſei gradi di qua
&
ſei di dalla eclittica fanno dodici gradi di larghezza, oltra queſta larghezza non caminano i pianeti, benche Venere, & Marte, per la
grãdezza
de i loro Epicicli, come dicono i contẽplatiui, poi eſchino ſuori, ma questo però di raro auuiene, ilche ſorſe ha dato luogo alla fauola
di
Venere, &
di Marte. Chiamaſi ii Zodiaco circolo obliquo, perche non aſcende, edeſcende regolarmente ſecondo le ſue parti, & perche
con
tutte le parti ſue non è da i Poli del mondo egualmẽte distãte, oltra che non taglia con dritti, è giusti anguli gli altri cerchi celeſti, ma quello
7770 che dice Vitr.
Eſſendo queſte coſe coſi dalla natura diſpoſte. Questo non è per natura, ma per riſpetto de gli Orizonte, che ſi muta
no
ſecõdo i ſiti, benche per natura ſia il Cielo in que due pũti, che Vitr.
chiama centri, fermato. Euui una Zona. Le cui conditioni ſono pri
ma
che è larga, dapoi attr auerſata, &
inclinata. Di dodici ſegni ſormata, benche la natura habbia fatto quelle ſtelle, però gli oſſeruatori le han
no
coſi compartite, ma altre cauſe hanno que ſegni come dicono gli A stronomi.
Dodici ſono i ſegni attribuiti à ciaſcuno de i meſi, però dodici
ſono
i meſi, tengono trenta gradi per uno, però l’anno è denominato da 360 giorni, &
di quel piu, che il Sole auanza col ſuo mouimento con-
trario
al mouimento del primo Cielo.

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