287268LIBRO
Similmente nel nauigare mutando alcune coſe ſi fanno queſti artificij, perche ſi fa paſſare per li lati delle bande della
naue un perno, ilqual con le ſue teſte eſce per le parti eſteriori della naue, nellequali s’impongono le ruote di quat-
tro piedi, & un ſeſto di diametro, queſte ruote nelle fronti loro hanno le lor pinne, che toccano l’acqua, nella me-
tà del perno dentro della naueal mezzo c’è un timpano, con un dentello, che eſce dalla ſua circonferenza, iui ap-
preſſo euui una caſſa col ſuo timpano dentato di quattrocento dentelli egualmente diſtanti, & conuenmenti al den-
tello di quel timpano, che è poſto nel perno, ha di piu un dentello nel ſuo lato, che ſporta in fuori oltra la ritondi-
ta ſua, & c’è un’altro timpano piano, confitto in un’altra caſſa dentato allo iſteſſo modo, coſi il dentello confitto
al lato di quel Timpano, che ſta in coltello urtando in que dentelli di quel timpano, che ſta in piano, per ogni uol-
ta che egli da à torno, facendo andar uno di que dentelli uolge il timpano, che è poſto in piano, nelquale ſono i fo-
ri, doue ſi ripongono i ſaſſolini ritondi, & nella caſſa del detto timpano ſi caua un foro, che ha un canale, per loqua-
1110 le il ſaſſolino liberato dall’oſtaculo, cadendo in un uaſo di rame, ne fara ſegno col ſuono, & coſi la naue ſpinta, ò
da remi, ò da uento toccando le pinne delle ruote l’acqua contraria forzate da grande ſpinte à drieto uolteranno
le ruote, lequali uolgendoſi danno di uolta al perno, il perno uolgera il timpano, delquale eſſendo il dentollo ragi-
rato, per ogni giro, che egli dia à torno urtando in un dentello del timpano ſecondo lo fara fare moderati giri, &
coſi poi che le ruote uoltate ſeranno dalle pinne quattrocento fiate, faranno dar’una uolta ſola al timpano poſto in
piano per lo incontro del dentello poſto nel lato, di quel timpano, che è in cortello. Il giro adunque del timpano
piano quante fiate uenira per mezzo il foro mandera fuori i ſaſſolini per lo canale, & coſi & col ſuono, & col nu-
mero dimoſtrera gli ſpatij delle miglia della nauigatione.
naue un perno, ilqual con le ſue teſte eſce per le parti eſteriori della naue, nellequali s’impongono le ruote di quat-
tro piedi, & un ſeſto di diametro, queſte ruote nelle fronti loro hanno le lor pinne, che toccano l’acqua, nella me-
tà del perno dentro della naueal mezzo c’è un timpano, con un dentello, che eſce dalla ſua circonferenza, iui ap-
preſſo euui una caſſa col ſuo timpano dentato di quattrocento dentelli egualmente diſtanti, & conuenmenti al den-
tello di quel timpano, che è poſto nel perno, ha di piu un dentello nel ſuo lato, che ſporta in fuori oltra la ritondi-
ta ſua, & c’è un’altro timpano piano, confitto in un’altra caſſa dentato allo iſteſſo modo, coſi il dentello confitto
al lato di quel Timpano, che ſta in coltello urtando in que dentelli di quel timpano, che ſta in piano, per ogni uol-
ta che egli da à torno, facendo andar uno di que dentelli uolge il timpano, che è poſto in piano, nelquale ſono i fo-
ri, doue ſi ripongono i ſaſſolini ritondi, & nella caſſa del detto timpano ſi caua un foro, che ha un canale, per loqua-
1110 le il ſaſſolino liberato dall’oſtaculo, cadendo in un uaſo di rame, ne fara ſegno col ſuono, & coſi la naue ſpinta, ò
da remi, ò da uento toccando le pinne delle ruote l’acqua contraria forzate da grande ſpinte à drieto uolteranno
le ruote, lequali uolgendoſi danno di uolta al perno, il perno uolgera il timpano, delquale eſſendo il dentollo ragi-
rato, per ogni giro, che egli dia à torno urtando in un dentello del timpano ſecondo lo fara fare moderati giri, &
coſi poi che le ruote uoltate ſeranno dalle pinne quattrocento fiate, faranno dar’una uolta ſola al timpano poſto in
piano per lo incontro del dentello poſto nel lato, di quel timpano, che è in cortello. Il giro adunque del timpano
piano quante fiate uenira per mezzo il foro mandera fuori i ſaſſolini per lo canale, & coſi & col ſuono, & col nu-
mero dimoſtrera gli ſpatij delle miglia della nauigatione.
Queſto artificio è ſimile à quello della carretta, ma io uedo, che puo eſſer impedito il girar delle ruote, ò per l’acqua, ò per altri acciden-
ti, però io laſcio che la pruoua ſia quella, che lo confermi. La figura ci dimostrera quanto è ſcritto, & dell’Organo, & della miſu-
2220 ra del Viaggio, perche queſte ſono coſe, che la ſcrittura non puo à pieno dimoſtrarle, pero biſogna che la pittura le ponga dinanzi à gli occhi,
& molto piu può un buon ingegno capire di quello, che dimoſtra la pittura, & ſe al buon ingegno ſuſſe aggiunta la pratica di fare altre ſimili,
machinationi non ha dubbio, che la ſcrittura ſola gli basterebbe, ma inuero biſogna naſcerci, & hauere inclinatione naturale, & diletto di
operare. Et qui ſa fine Vitr. di trattare di quelle coſe, che appartengono all’utile, & al diletto de gli huomini al tempo che ſono ſenza
ſoſpetto, & in pace, allequal coſe io potrei, à pompa molte coſe aggiognere di quelle, che mette Herone, ma egli mi pare, che ſimili artifici
deono eſſer tenuti in riputatione, perche da molti, che non intendono ſono tenuti uili, e hauuto in poco preggio. Ma non ſanuo di quanto gran
de utilità puo eſſer il ſaperne render conto, & quante coſe, che non ſono poste da gli authori, ſi poſſono rittrouare a beneficio del mondo
per gli ſcritti di quelli, eſſendo (come io ho detto nel Primo Libro) gran uirtù, & gran forza poſta ne i principij, come ancho chiaramente
ſi ha potuto comprendere dal diſcorſo fatto di ſopra nel preſente Libro circa le machine, come in tutte e la ragione del mouimento dritto
e circolare, & come la merauiglioſa natura del circolo ſeruando in ſe molte contrarietà, ci da cauſa di fare quelle marauiglioſe opere, che
3330 fanno conſentire la natura repugnante delle coſe alle uoglie de gli huomini, per ilche io non potrei à bastanza fare auuertiti gli Architetti, &
quelli, che uogliono fare molte belle, & utili machinationi à commodo delle genti, che debbiano continuamente penſare, & ripenſare e ma-
chinare (diro coſi) ſopra i principij poſti da Vitr. & da noi, & molto pruna da Aristotile nelle ſue mecaniche, lequali pare che ſiano ſtate
leuate di peſo, & trapportate da Vitr. in un ſolo capitolo, benche con ſomma breuita, ſecondo il coſtume di queſto authore, come ancho
s’è ueduto nel Nono Libro, nel diſcorſo de i mouimenti d e i Cieli, & nel trattamento de gli horologi, & poco di ſopra nella deſcrittione
della machina Hydraulica, nel che ſi uede il ſuo mirabile giudicio (come io ho detto piu uolte) nella ſcielta delle coſe, perche le minute, le
ordinarie, le uſitate e facili ſono ſtate laſciate, le belle, le importanti, le difficili, & le ſcielte ſono state elette, & propoſte, & eſpoſte alla
intelligenza delle genti. Ma tempo e che ſeguitamo l’instituto noſtro, & eſſequiamo l’ultima parte, che cireſta, à fornire tutto il corpo della
Architettura, che e quella parte, delle machine, checi ſerue all’uſo della guerra.
156[Figure 156]ti, però io laſcio che la pruoua ſia quella, che lo confermi. La figura ci dimostrera quanto è ſcritto, & dell’Organo, & della miſu-
2220 ra del Viaggio, perche queſte ſono coſe, che la ſcrittura non puo à pieno dimoſtrarle, pero biſogna che la pittura le ponga dinanzi à gli occhi,
& molto piu può un buon ingegno capire di quello, che dimoſtra la pittura, & ſe al buon ingegno ſuſſe aggiunta la pratica di fare altre ſimili,
machinationi non ha dubbio, che la ſcrittura ſola gli basterebbe, ma inuero biſogna naſcerci, & hauere inclinatione naturale, & diletto di
operare. Et qui ſa fine Vitr. di trattare di quelle coſe, che appartengono all’utile, & al diletto de gli huomini al tempo che ſono ſenza
ſoſpetto, & in pace, allequal coſe io potrei, à pompa molte coſe aggiognere di quelle, che mette Herone, ma egli mi pare, che ſimili artifici
deono eſſer tenuti in riputatione, perche da molti, che non intendono ſono tenuti uili, e hauuto in poco preggio. Ma non ſanuo di quanto gran
de utilità puo eſſer il ſaperne render conto, & quante coſe, che non ſono poste da gli authori, ſi poſſono rittrouare a beneficio del mondo
per gli ſcritti di quelli, eſſendo (come io ho detto nel Primo Libro) gran uirtù, & gran forza poſta ne i principij, come ancho chiaramente
ſi ha potuto comprendere dal diſcorſo fatto di ſopra nel preſente Libro circa le machine, come in tutte e la ragione del mouimento dritto
e circolare, & come la merauiglioſa natura del circolo ſeruando in ſe molte contrarietà, ci da cauſa di fare quelle marauiglioſe opere, che
3330 fanno conſentire la natura repugnante delle coſe alle uoglie de gli huomini, per ilche io non potrei à bastanza fare auuertiti gli Architetti, &
quelli, che uogliono fare molte belle, & utili machinationi à commodo delle genti, che debbiano continuamente penſare, & ripenſare e ma-
chinare (diro coſi) ſopra i principij poſti da Vitr. & da noi, & molto pruna da Aristotile nelle ſue mecaniche, lequali pare che ſiano ſtate
leuate di peſo, & trapportate da Vitr. in un ſolo capitolo, benche con ſomma breuita, ſecondo il coſtume di queſto authore, come ancho
s’è ueduto nel Nono Libro, nel diſcorſo de i mouimenti d e i Cieli, & nel trattamento de gli horologi, & poco di ſopra nella deſcrittione
della machina Hydraulica, nel che ſi uede il ſuo mirabile giudicio (come io ho detto piu uolte) nella ſcielta delle coſe, perche le minute, le
ordinarie, le uſitate e facili ſono ſtate laſciate, le belle, le importanti, le difficili, & le ſcielte ſono state elette, & propoſte, & eſpoſte alla
intelligenza delle genti. Ma tempo e che ſeguitamo l’instituto noſtro, & eſſequiamo l’ultima parte, che cireſta, à fornire tutto il corpo della
Architettura, che e quella parte, delle machine, checi ſerue all’uſo della guerra.