Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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290271DECIMO.
CAP. XVI. DELLE RAGIONI DELLE BALISTE.
IO HO DETTO delle ragioni delle Catapulte, & di che membri, & con che proportioni ſi fac
ciano.
Ma la ragione delle Baliſte ſono uarie, & differenti, però tutte ſono ad uno effetto drizzate,
perche altre con Stanghe, altre con Molinelli, alcune con molte Taglie, e con molti raggi, alcune
con Argane, &
altre con Ruote e Timpani ſono tirate. Ma con tutto queſto niuna Baliſta ſi fa ſe
non ſecondo la propoſta grandezza del ſaſſo, che da tale ſtrumento ſi manda, però della ragione di
quelle non è ageuole à tutti.
& eſpedita coſa trattarne, ſe non à quelli, che hanno l’arte di numera-
re, &
di moltiplicare, perche ſi fanno ne i capi alcuni Fori per gli ſpacij de i quali tirate ſono & caricate, con capello
di Donna ſpecialmente, ò con neruo le Funi, lequali ſi pigliano dalla proportione della grandezza del peſo, di quel
1110 faſſo, che ha da eſſer tirato dalla Baliſta.
Si come dalla lunghezza della ſaetta detto hauemo pigliara ſſi la miſura delle
Catapulte.
Ma accioche ancho quelli, che non hanno le ragioni della Geometria, & della Arithmetica posſino eſpe-
ditamente operare, perche nel pericolo della guerra non ſiano occupati nel penſarui ſopra, io faro manifeſto ridu-
cendo la coſa alla ragione de i noſtri peſi quelle coſe, che io ho hauute per certe, &
quelle che in parte io ho appreſe
da mei Precettori, &
con quali coſe i peſi de i Greci habbian riſpetto à, i moduli ſommariamẽte io ſon per eſponere.
Si può creder molto à Vitr. in questa materia percioche egli era prepoſto all’artegliarie, & all’apparato delle Baliſte, Scorpioni, & delle Ca-
tapulte, ſecondo che egli afferma nella dedicatione del Libro.
Potemo ancho uedere quanto neceſſario ſia ali’ Architetto la cognitione del-
l’ Arithmetica, et della Geometria, come egli ha detto nel Primo Libro, perche le proportioni de numeri, &
le ſolutioni delle coſe, che cõ nume
ri non ſi poſſono fare, ma ſi bene per uia di linee, come prouato hauemo nel Nono Libro, uẽgono da l’arte del numerare, &
da l’arte del miſu-
rare, et qui ci ſerue quella dimãda di trouare le linee di mezzo proportionali à dua date, ſecõdo che dice Archimede, et Vit.
delle ragion loro.
2220
CAP. XVII. DELLA PROPORTIONE DELLE PIETRE,
CHE SI DEONO TRARRE AL FORO
DELLA BALISTA.
QVELLA Baliſta, che deue mandar fuori una pietra di due libre hauerà il foro del ſuo capitello di
cinque dita, ſe di quattro libre, dita ſei, ſe di otto dita ſette, &
noue parti, ſe di dieci, dita otto, & no-
ue parti, ſe di uinti dita dieci, &
noue parti, ſe di quaranta, dita dodici e mezzo & K. ſe di ſeſſanta
dita tredeci, &
l’ottaua parte d’un dito, ſe di ottanta dita quindeci, & noue parti d’un dito. Se di cen
to e uinti, piedi uno e mezzo, e d’un dito e mezzo *** *** ſe di cento e ottanta, piedi due &
dita cin-
3330 que, ſe di ducento libre piedi due, &
di dita ſei, ſe di ducento e dieci, piedi due, & dita ſette *** *** ſe di
ducento e cinquanta, piedi due dita undeci e mezzo.
Determinata la grandezza del foro facciaſi una Scutula detta
da Greci Peritritos, che per lunghezza ſia due ſori, &
della duodecima, & ottaua parte d’un foro, la larghezza due fo
ri, &
della ſeſta parte d’un foro. Partiſcaſi la metà della diſſegnata linea, & poi che ſerà partito ſiano ritirate e raſtre-
mate le ultime parti di quella forma di modo, che quella linea habbia la ſua torta diſſegnatione per la ſeſta parte del-
la lunghezza, ma di larghezza la doue è la ſua piega habbia la quarta parte.
Ma la doue è la curuatura, la doue gli an
guli cõ i capi loro ſportano in fuori, &
i fori ſi deono uoltare, & il raſtremamẽto deue tornar in dietro per la ſeſta par
te della larghezza.
Il foro ſi fa di forma alquãto lõghetta tanto, quãto è groſſo l’Epizige, poi che coſi ſerà formato par
tiſcaſi à torno di modo, che ell’habbia la eſtrema curuatura dolcemente uoltata *** *** la groſſezza ſia d’un foro.
Fa-
cianli i moggetti di fori 11 e mezzo la larghezza 159 *** *** la groſſezza oltra quello, che entra nel foro ſia di fori 51, al-
4440 l’ultimo de la larghezza ſia di foro 15.
la longhezza delle erte ſia di fori V S 5. la curuatura per la metà d’un foro la
groſſezza.
u. d’un foro & LX. parte egli ſi da di piu alla larghezza quanto s’è fatto appreſſo il foro nella deſcrittione
in larghezza, &
groſſezza la. V. parte di un foro. L’altezza la quarta parte, la longhezza della regola che è nella mẽſa
è di fori otto, la larghezza, &
la groſlezza, per la metà del foro, la groſſezza del Cardine 112 *** ***. groſſezza del foro
299 *** *** la curuatura della regola 15 K la larghezza, &
groſſezza della regola eſteriore tanto, la lunghezza, che ci da-
ra la uerſura della formatione, &
la larghezza dell’erta, & la ſua curuatura K. Ma le regole di ſopra ſerãno eguali alle
regole di ſotto.
K. le menſe del trauerſo di fori unK la lunghezza del Fuſto del Climacyclo. di fori tredici *** *** la groſ-
ſezza di tre K lo ſpacio di mezzo largo una quarta d’un foro.
*** la groſſezza un’ottaua *** *** K. la parte di ſopra del
Climaciclo che è uicina congiunta alla menſa per tutta la ſua lunghezza ſi parte in cinque parti, dellequali due ſi dã
no à quel membro, che Greci chiamano Chilon *** *** la larghezza 5.
la groſſezza 9 *** la lunghezza di tre fori e mez-
5550 zoK.
le parti prominenti del chilo di mezzo foro, quella del Plenthigomato di 3. d’ un foro, & d’un Sicilico. Et quel-
lo, che è à i Perni, che ſi chiama la Fronte trauerſa è di tre fori, la larghezza delle regole di dentro 5.
d’un foro, la groſ-
ſezza 3 K.
il riempimento dell’orecchia che è per coprire la Securina s’intende K. la larghezza, del fuſto del Climaci-
do 25.
la groſſezza di fori dodici K. la groſſezza del quadrato, che è preſlo al Climaciclo F S d’un foro, ne gli eſtremi K.
ma il Diametro dell’ Aſſe ritondo ſerà eguale al chilo, alle chiauette. 5. manco una ſeſtadecima K. la longhezza dell’an
teridio di fori F 111 9, la larghezza da baſſo 5 ***:
d’un foro la groſſezza di ſopra 2 K. la Baſa, che ſi chiama Eſcara per
longhezza è di fori *** la contra baſa di fori quattro *** *** la larghezza, &
groſſezza dell’una, & dell’altra *** *** d’un
foro, ſi caccia à mezzo una Colõna di altezza K.
la cui larghezza, e groſſezza e d’un foro, & mezzo, ma l’altezza non
ha proportione di foro, ma ſerà baſtante, quello che ſerà neceſſario all’uſo *** *** d’un braccio la lunghezza di fori VI
*** *** la groſſezza nella radice ne gli eſtremi F.
Io ho eſpoſto quelle Simmetrie trattando delle Baliſte, & delle Ca-
6660 tapulte, che io ho giudicato ſommamente eſpedite, ma come ſi carchino, &
tirino con funi torte di neruo, è di ca-
pelli, quanto potrò con i ſcritti abbracciare non laſcierò.
Et qui che potemo noi dire in tanta ſcorrettione di teſto? in tanta conſuſione di miſure, e in tanta oſcurità di uocaboli? Mirabile era certo questa
machina tirãdo fin ducento è cinquanta libre di peſo, &
ci uoleua una grandisſima manifattura, di parti e membri di eſſa.
CAP. XVIII. DELLE TEMPRE, E CARCATVRE DELLE
BALISTE, ET DELLE CATAPVLTE.
PIGLIANSI traui lunghisſimi ſopra i quali ſi cõficcano i gattelli, dentro de quali uãno i naſpi,
ma per mezzo gli ſpacij di quelle traui ſi tagliano dentro le forme, nellequali s’inueſtono i capitel-
7770 li delle Catapulte, &
con cugni ſono fermati, e tenuti accioche nel caricarle, & tirarle non ſi moui-
no.
Piglianſi poi i moggetti di Rame, & quelli ſi mettono dentro ne i capitelli, dentro i quali uan
no i cugnetti di ferro detti da Greci Epiſchidi, oltra di queſto ui ſi pongono le anſe delle corde, &
ſi
fanno paſſare dall’altra parte, &
d’indi ſe riportano ài Naſpi, inuolgẽdoſi nelle ſtãghe, accioche per
quelle ſteſe, e tirate le corde quãdo con le mani ſeranno tocche, habbian eguale riſpõdenza di ſuono nell’una, &
l’al-
tra parte, &
quãdo queſto haueremo fatto queſto allhora con cugni à i Fori, ſi ſerrano di modo, che non poſſono

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