Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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291272LIBRO ammollarſi, & coſi fatti paſſare nall’altra parte cõ la iſteſſa ragione cõ le ſtãghe ſi ſtẽdono per li Naſpi, fin che ſuoni-
no egualmente, &
coſi cõ i ſerramenti de i cugni ſi tẽprano le Catapulte al ſuono con udito, & orecchia Mnſicale.
Queſto accennò Vitr. nel Primo Libro uolendo, che lo Architetto haueſſe qualche ragione di Muſica, perche ſe è quella proportione da ſuono, à
ſuono, che è da ſpatio à ſpatio, non prima ſerrar ſi deono i Fori posti ne i capi, per liquali ſi tirano le funi torte, che rendino ſuoni eguall, &

allhora renderanno ſuoni eguali, che ci ſera paritȧ de ſpatij, &
eguale tiramento dalla deſtra, & dalla ſiniſtra delle funi, & quando queſto dal-
l’orecchia ſer à udito, alhora ſer à molto bene temperata la carcatura, &
il colpo ſer à dritto e giuſto, come la ragione ci dimoſtra.
CAP. XIX. DELLE COSE DA OPPVGNARE, E DA DIFFENDERE,
ET PRIMA DELLA INVENTIONE DELLO ARIETE
ET DELLA SVA MACHINA.
1110
IO HO detto quello, che io ho potuto di queſte coſe. Reſtami dire delle Machine da battere, & da
oppugnare in che modo cõ machinationie uittorioſi Capitani, &
le Città eſler posſino diffeſe. Pri
ma quanto appartiene alla oppugnatione, coſi ſi dice eſſer’ſtato ritrouato l’Ariete.
I Carthagineſi
per oppugnar Gade s’accãparono, &
hauendo prima preſo il Caſtello ſi sforzarono di gettarlo à ter
ra, ma poi che non haueuano ferramenti per roinarlo preſero una traue, &
queſta cõ le mani ſoſte-
nendo, &
urtãdo con uno de capi continuamẽte andauano ſcalcinãdo la ſommità del muro, è ſman
tellando i primi corſi delle pietre à poco à poco leuarono tutta la diffeſa.
Dapoiaccade, che un certo Fabro di Tiria
detto Pefaſmeno indutto da queſta ragione, &
inuentione, drizzata un’antenna da quella ne ſoſpeſe un’altra per tra
2220 uerſo in bilancia, &
coſi tirãdo indietro, e ſpignendo inanzi con gran colpi roinò il muro di Gaditani. Ma Cetra Cal
cedonio fece prima un Baſamento di legno poſto ſopra ruote, &
poi ſopra ui fabricò con traui dritti, & con chiaui, e
trauerſi uno ſteccato, &
in queſti ſoſpeſe, & appicco l’Ariete, & di Corami de buoi fece la coperta, accioche piu ſicu-
ri foſſero quelli, che nella machina poſti fuſſero, à batter la muraglia, &
queſta ſorte di machina per eſſer alquanto
tarda ne i forzi ſuoi, fu dal detto Teſtudine Arietaria nominata.
Poſti adunque da prima queſti gradi, à tal ſorte di
machina, auenne dapoi che quãdo Philippo figliuolo d’Aminta ſi poſe all’aſſedio, &
à batter Bizantio, che Polindo
Theſalo ui aggiunſe molte ſorti, &
molte facilità, dalqual poiimpararono Diade, & Cherea, che andarono al ſoldo cõ
Aleſſandro.
Perche Diade nei, ſuoi ſcritti dimoſtra hauer trouato, le Torri, che andauano, lequali ancho disfatte ſo
lea portar nello eſſercito.
Oltra di queſto egli trouò la Triuella, la machina aſcēdente, per laquale à pie piano ſi pote
ua paſſare alla muraglia.
Et ancho trouò il Coruo, che roinaua le mura, detto Grue da alcuni. Similmente uſaua lo
3330 Ariete con le ruote di ſotto, le ragioni delquale egli ci laſciò ſcritte, &
dice, che la piu picciola Torre non deue eſſer
mẽ alta di cubiti 60.
larga 17, raſtremata di ſopra la quinta parte del ſuo diſotto, & che le erte da baſſo di 10 parti d’un
piede, &
di ſopra di mezzo piede ſi douean fare, & che biſogna fare quella Torre di 10 tauolati, & che per ogni lato
hauer deue le ſue fineſtre.
Ma la Torre piu grãde doueua eſſer alta 120 cubiti, larga 22 e mezzo *** *** & raſtremata di
ſopra ſimilmente la quinta parte ***:
i ſuoi dritti ò erte dal ſondo d’un piede, dal di ſopra di mezzo piede, & queſta
altezza egli faceua di 20 tauolati, &
ciaſcuno tauolato haueua il circuito di tre cubiti, & la copriua di corami crudi,
accioche fuſſero da ogni colpo ſicure.
L’apparecchio della Γ eſtuggine Arietaria ſi faceua con la iſteſſa ragione. Per-
che haueua lo ſpacio di 30 cubiti, l’altezza oltra la ſommità di 16.
ma l’altezza della ſommità del ſuo piano di 7 cubiti.
Vſciua in alto, & ſopra il mezzo faſtigio del tetto una Torricella nõ meno larga di 12 cubiti, & di ſopra s’alzaua in
altezza di 4 tauolati, nellaquale dal tauolato di ſopra ſi poneuano gli Scorpioni, &
le Catapulte, & dalla parte di ſot-
4440 to ſi raccoglieua una grande quātità diacqua per eſtinguer il fuoco, caſo che egli ui fuſſe gettato.
Poneuaſi ancho in
eſſa la machina Arietaria, detta da Greci Chriodochi, nella quale ſi poneua un baſtone, ò morello fatto al torno ſo-
pra ilquale era poſto l’Ariete, che à forza di funi tirato inanzi, &
indietro faceua coſe merauiglioſe, & queſto ancho
come la Torre era di corami crudi coperto.
Quãto alla Triuella egli ci laſciò ſcritto queſte ragioni. Egli faceua quella
machina, come una teſtuggine, che nel mezzo nelle ſue erte haueua un canale, come ſi ſuol far nelle Baliſte, &
nelle
Catapulte.
Queſto canale era longo 50 cubiti, alto uno, & in eſſo ſi poneua per trauerſo un Naſpo, & dal capo dalla
deſtra, &
dalla ſiniſtra due taglie, per lequali ſi moueua quel traue col capo ferrato, che ui era dẽtro, ſotto lo iſteſſo ca
nale quelli, che erano rinchiuſi ſicuri, faceuano piu preſti, &
piu gagliardi i mouimenti di quella. Sopra quel traue,
che iui era ſi gettauano gl’archi, &
i uolti per coprire il canale, accioche ſoſteneſſero il corame crudo, colquale era
quella machina in uolta.
Del Coruo egli non pensò che fuſſe da ſcriuere alcuna coſa, hauendo auuertito, che quella
5550 machina non era di alcun ualore.
Ma della machina che s’accoſtaua Grecamente Epiuatra nominata, & delle machi-
natione da mare, che poſſono entrar nelle Naui, egli ſolamente ha promeſſo di ſcriuere, io ho bene auuertito, che
egli non ci ha le ſue ragioni eſplicate.
Io ho ſcritto quelle coſe, che appartengono allo apparecchio delle machine
ſcritte da Diade.
Hora io dirò quelle coſe, che io ho hauuto da miei precettori, & che à me pareno di utilità.
Le coſe tratate nel preſente cap. della inuẽtione dello Ariete, & della Fabrica ſua, & delle Torriè Testuggini, & della Triuella, et delle altre ma
chine ſono aſſai bene inteſe, però non mi par’ che ſianeceſſario tentar di eſplicarle meglio, &
di queſte ſe ne fa mentione appreſſo gli Hiſtorici,
&
de gli effetti loro ſe ne parla copioſamente, & inomi di queste machine, come gli altri ſono preſi dalle ſorme, & da gli effetti loro, come
facilmente ſi può intender, ſenza noſtra fatica.
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CAP. XX. DELL’ APPARECCHIO DELLA
TESTVGGINE PER LE FOSSE.
LA TESTVGGINE, che ſi apparecchia alla congeſtione delle Foſſe, & che ancho ſi puo acco-
ſtare alle mura in queſto modo ſi deue fare.
Facciaſi una Baſa detta Eſchara da Greci, & ſia queſta
quadrata per ogni lato piedi uinticinque, i ſuoi trauerſi quattro, &
queſti contenuti ſiano da altri
due trauerſi grosſi f.
5. larghi. 5. & ſian queſti trauerſi diſtanti tra ſe da un piede e mezzo, & per
ogni ſpacio di quelli ſiano ſottopoſti alcuni arborſcelli Amaxopodes detti da Greci, nei quali ſi
uoltano i Perni delle ruote cerchiati di lame di ferro, &
quegli arborſcelli ſiano coſi temperati, che
habbian i Cardini, &
i Fori loro per doue le ſtanghe paſſando poſſano quelli à torno uoltare, accioche inanzi, & in-
dietro dalla deſtra, &
dalla ſiniſtra, & per torto in angulo, doue ricercherà il biſogno per gli arborſcelli inanzi mo-
7770 uer ſi posſino, ſopra la baſa poſti ſiano due trauicelli, che ſportino in una, &
nell’altra parte ſei piedi, d’intorno à que
gli ſporti conficcati ne ſian due altri che ſportino inanzi le ſronti piedi ſette grosſi, &
larghi come ſono quelli, che
nella Baſa deſcritti ſono, ſopra queſta collegatura drizzar ſi deono le portelle congiunte, oltra i Cardini di piedi no-
ue, groſſe per ogni uerſo un piede, è un palmo, lontane una dall’altra un piede e mezzo.
Siano queſte dal diſopra rin
chiuſe tra le traui cardinate, ſopra le traui poſti ſiano i capreoli, ò chiaui, che co i cardini l’uno entri dentro l’altro
&
ſiano leuati piedi noue, ſopra i capreoli ſi pone un traue quadrato, che lega, & congiugne i traui, & queſti da i

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