Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

Table of figures

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[121] a b g. il Concentrico.d il ſuo Centro.e z b lo Eccentrico.t il ſuo Centro.K z lo Epiciclo.b. il ſuo Centro.d t. b z. Egualit z. d b. Eguali.d. z paralellogrammo.il moui \\ mento { del Cõcentrico b d a \\ dell’Epiciclo K b z \\ dello Eccẽtrico z te } anguli \\ eguali \\ il Sole ſi uede all’uno, & all’ al-tro modo nel punto z. per la li-nea d. z. E A T D H G Z K B
[122] a b g. lo Eccentico.a il ſuo Centroe il Centro del Mondoa d g. la linea del Giogo.b il Centro del Solee z la linea del mezzano mouimentoparalella alla b d.e b la linea del uero mouimento.b e z l’angulo dello agguagliamento.A b g. il Concentrico a b h d f 2 3 @
[123] d il ſuo Centrot f lo Eccentricoh il ſuo Centroe z lo Epiciclo.g il ſuo Centro.d h. g z. eguali.d z il paralellogrammo.il moui \\ mento{del Cõcètrico a d g. \\ dello Epiciclo e g.z. \\ dell’ Eccétrico fh z. (del giogo e dell’ Eccètrico a d fGil ang uli f h z. e g z. egualiLo Angulo a d g. eguali à gli angolia d ſ. ſ d g. a b d e g 2
[124] h. k. l’Epiciclo’.b. il ſuo Centro.h.il ſuo giogo.n. l’@ ppoſto al giogo.c il Centro del Mondo.K. il punto della prima dimora.@ il punto della ſecon-da.h K o l’arco della ſe-conda.K. n. o l’arco del Re-greſſoh K l’arco della Di@ rettione. H L A B K N O C
[Figure 125]
[Figure 126]
[Figure 127]
[Figure 128]
[Figure 129]
[Figure 130]
[Figure 131]
[132] orizonte eqwnot il poolo
[Figure 133]
[134] A B Il Gnomone diuiſo in noue parti.B T La Linea del piano.E A I L’Orizonte.Q P L’Aſſe del Mondo.B N P Il Meridiano.H G Lacotomus.R C G Monacus, cioè il cerchio de i meſi.N A X F C. Il Raggio Equinottiale.K A T Il Raggio della Bruma.L A R Il Raggio del Solstitio.K O R Il Semidiametro del Solſtitio.L M G Il Semidiametro della Bruma.B T L’ombra Meridiana della Bruma.B C L’ombra Meridiana de l’ Equinottio.B R L’ombra Meridiana del Solſtitio. K e q F u parte della Itate acse o a 9 8 7 6 5 4 3 2 1 b h r mcridi p parte del verno m s lacoto x f g imonaco c linea del. piano t
[135] obelisco gio@ no notte 11 8 ♊ ♋ 14 9 ♉ ♌ 13 10 ♈ ♍ ♓ ♎ ♒ ♏ ♑ ♐ 8 15
[136] b ♋ ♌ ♍ 5 ♎ XI ♏ 6 a ♐ 7 X f 8 IX 9 VIII 10 11 VII d 12 b VI e 1 V 2 IIII 3 III 4 II g ♑ ♋ ♒ 5 ♓ 6 C I ♈ ♉ ♊ l ♋
[Figure 137]
[138] c k a 90 80 o 70 f 60 50 d 45 40 30 20 b 10 9 5 4 c 8 7 6 t 90 80 70 60 l 7 m e 50 l’eguin. 45 40 30 8 7 6 20 4 5 6 7 8 d 9 8 10 9 10 10 9 10 11 11 11 a g f c 12 h 12 i q 1 1 1 2 2 2 3 3 4 e 3 4 5 5 8 7 6 6 4 45 ilpolo k 5 6 n
[139] Hore 8. Min. 34.Hore 12.Hore. 15 Min. 26. l a ♑ ♐ ♒ ♏ g ♓ ♎ h c b ♈ ♍ ♉ ♌ f 60 ♊ ♋ 50 40 30 20 10 k o
[140] ♋ ♌ ♍ ♎ ♏ ♐ 8 7 6 5 4 3 2 1 a e 12 a 11 10 9 8 7 6 5 4 ♊ ♉ ♈ ♓ ♒ ♑
[141] b b a e e d c 12 11 10 4 5 6 7 8 9 ♊ ♈ ♉ ♓ ♒ ♑ ♋ ♌ ♍ ♎ ♏ ♐
[142] ♋ ♌ 7 8 9 10 11 12 ♍ a c ♎ b ♏ ♐ ♑
[143] 11 ♊ ♋ ♌ ♈ orientale ♎ ♓ ♏ ♒ ♑ ♐ ſtilo ♑ ♐ ♏ ſtilo ♎ ♓ occidentale ♍ ♉ ♌ ♉ ♋ ♊ 8 7 6 5 4 3 2 1
[144] 120 110 110 H A R 80 70 60 50 40 30 20 10 B 10 20 30 40 50 60 70 80 I G H 100 110 120 6 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 E F D
[145] auiḿ biems 27 22 21 20 @@ 16 17 16 15 14 13 15 3 0 15 3 1 15 3 0 15 3 1 15 3 1 15 2 8 10 20 3 0 10 203 0 10 20 3 0 10 20 3 0 10 20 3 0 10 20 30 uer æſtas 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 15 3 1 15 3 0 15 3 1 15 3 0 15 3 1 15 3 1 10 20 3 0 10 20 3 11 20 20 3 0 10 20 3 0 10 20 3 0 10 20
[Figure 146]
[Figure 147]
[148] A B Vn’ Animal, che portogli un’ Vaſo beue con ſtrepito.F Vna canna torta che uota un’ uaſo.D Vn’ Animal che beue da una conca riuerſcia.B Vn’ Satiriſco, che tiene un’ vdro gonfio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 E A F D B
[149] 1 @ 2 3 4 5 6 7 8 9 10 A 11 R 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 T 12 I H M L F C A D C 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
[150] TAVRO GEMINI GANCER LEO VIRGO LIBRA SCORP SAGIT CAPRKOR @@VAR PIS ARIE TEAPRILE MAZO ZAGNI IVGLIO AGOSI SET OTT NOVE DEC@B GEN @ERRA MZOI II III IIII V VI VIL VIII VIIII X XI XII I II III IIII V VI VII VIII VIIII X XI XII
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3428LIBRO.
Queſte coſe coſi deono eſſer diſpoſte, che ſi habbia riguardo alla ſtabilità loro, all’utile, & alla bellezza. Alla fermez-
za ſi riguarderà, quando le fabriche ſarãno ben fondate, et ſenza auaritia fatta ſarà elettlone della materia d’ogni ſor
te, che uerrà al propoſito.
Alla utilità ſi prouederà, quando ſenza impedimento al commodo, & uſo de luoghi, & ſen
za menda ſaranno le coſe diſpoſte, &
bene accõmodate ad ogni ragione. Alla bellezza ſi ſatisfarà, quando con bella,
&
gioconda maniera dell’aſpetto la compartita miſura de i membri ſarà giuſta, eguale, & proportionata.
Quelle coſe, che piaceno nell’opere, uengono ò uerò dall’ingegno, ò uerò dalle mani, ò dalla natura: dallo ingegno uiene l’elettione, il compartimen-
to, &
le ſei coſe dichiarate di ſopra. Dalle mani il tagliare, ſegare, conficcare, polire, il dipignere. Dalla natura il peſo, la leggerezza, la den-
ſità ò uerò la rarità.
Tutte queſte coſe ſono abbracciate dalla edificatione, dalla regolata ragione de gli ſtili, & dalla mecanica, & mirabil coſa
è, à, chi ben conſidera le coſe dette nel primo Cap nel ſecondo, et nel terzo, il ueder quanto ogni coſa concorda, et riſponda, &
ſi uede dalla dif-
finitione, dal naſcimento, dall’ufficio dell’Architettura, come è neceſſario l’ordine, la diſpoſitione, la bellezza, l’utilità, &
la uenuſtà, le quali tre
1110 coſe unitamẽte ſi deono hauere, perciò che non perfetta ſarebbe quell’opera, che util fuſſe per poco tempo, ò uerò che per molto non fuſſe com-
moda, ò uerò che niuna gratia conteneſſe, però Vitr.
nel ſecondo all’ottauo Cap. nel terzo al ſecondo, & nel ſeguente Cap. & nel quinto del pre
ſente Lib.
nel quarto, & undecimo del ſeſto, & in molti altri luoghi, ſecondo l’occaſione parla delle tre dette coſe, & quando ragiona della ue-
nuſtà egli intende di quella gratia, che dalle proportioni procede, &
non di quella bellezza, che nel ſettimo, è data à gli adornamenti, & pittu
re, perciò che la uera bellezza eſſer deue interna, propia, &
con l’opere nata, ma l’ adornamento è coſa esteriore, ſatta da poi, & accidente del
la bellezza, come chiaramente nelle belle Donne di natura ſi uede, le quali alla natia uenusta aggiungono gli ornamenti eſteriori, la uenuſta pro
cede dalla intelligenza dell’Architetto, l’utilità, &
la ſermezza dal potere; colui adunque ſar à le coſe utili, belle, et durabili, che ſa-
prà, uorrà, &
potrà fare, come in ogni operatione ſi richiede.
2220
DELLA ELETTIONE DE I LVOGHI. sANI. ET DE I
CONTRARII ALLA SANITA CAP. IIII.
NEL fabricar le mura queſti principij ſi deono oſſeruare.
Hauendo Vitr. ſondata la trattatione dell’Architettura ſopra i princi pij dichiar ati di ſopra, comincia hora à fabricar-
ui ſopra, &
ſecondo la ſua diuiſione comincia à ragionar dell’opere publiche, & delle ſei coſe, che appartengono alla ſor-
ma tocca la diſtributione, &
il decoro naturale, & delle tre che deue heuer ogni fabrica; ragiona prima dell’utilità, perciò
che l’utilé precede alla duratione, &
la dur atione alla uenuſtà dell’opere. Sei coſe ſono; come dice il dotto Leonbatiſta, da
eſſer conſiderate da chiuuol ſabricare, la prima è l’ampiezza di tutta la terra poſta d’intorno, &
la facciata doue ſi debbe
fabricare, detta Regione, la ſeconda è il campo, &
l’area, & lo ſpatio, et determinato della Regione, da eſſer con l’opera circondato, laterza è
il compartimento del detto ſpatio;
la quarta è tutto quello, che ſi leua dal piano, parete ò muro nominato, la quinta è tutto quello, che ci ſtà ſo-
3330 pra il capo, ò che ci cuopre in qualunche modo.
La ſeſta è l’apritura doue, & le perſone, & le coſe entrano, & eſcono. Vitruuio comincia à di-
re della Regione cio è della elettione de i luoghi ſani, perche gran forza, et uirtù é poſta nella natura de luoghi, &
dell’aere, come quello, che da
noi non ſi puote ſeparare, &
il luogo é come padre della generatione, in quanto da eſſo con le qualità del cielo ogni coſa procede, & però le co
ſe naturalmẽte piu ſi conſeruano ne i propi luoghi, doue eſſe naſceno, che altroue, della Regione adunque primieramẽte ſi ragiona.
Noi con bre
ue, &
utile diuiſione proponeremo tutta la preſente materia ſotto uno aſpetto ſpedito, et prõto, dalche manifeſto ſi render i quello, che ne dice
Vittr.
& ſe alcuna coſa dubbia, ò uerò aſcoſa, & difficile ſi trouer à nello Autore, ci sforzeremo di darle luce, & ſacilità, non uagando in co-
ſe, che utili non ſieno allo intendimento dell’Autore.
La Regione conticne alcune qualità, delle quali altre ſono paleſe, altre naſcoſe. Delle
paleſi alcune ſono ree, &
queſte ſi cognoſcono per le buone. Alcune ſono buone, & di queste altre ci ſerueno al commodo come è il paeſe abbon
dante di acque, di frutti, di grani, &
di paſcoli, che ha buoni uicini, porti, entrate, & commodo al contrattare, & condurre le merci. Altre ue-
ramente ſono buone alla ſanità, ſi perche hanno l’acque mobili, lucide, non uiſcoſe, ſenza qualità di odore, ſapore, &
colore, ſi anche perche, i,
4440 uenti non uengono troppo freddi, troppo caldi, ò da luoghi inſetti, ſimilmente ſe la temperatura ſar à alquanto humida, et dolce cioè tempera-
ta dopo la quale, è, piu ſana la fredda, et ſe lo aere ſarà puro, purgato, peruio alla uiſta, mobile, et uniforme, et il Sole non cuocerà troppo, ò non
ſarà troppo lontano, ma potr à col ſuo calore digerire le fredde aure matutine.
Le naſcoſe qualità poſſono eſſere buone, et ree, le ree ſi cono-
ſcono per le contrarie delle buone, et le buone ſi attendono da gli animali grandi, gagliardi ſaporiti di carne, et di fegato buono, et da gli huomi-
ni quando dell’uno, et dell’altro ſeſſo ſono copioſi, et belli, quando uiueno ſani, et lungamente, et che ſono coloriti, et gagliardi, et di compleſ-
ſione temperata, et dalle piante, quando ſon belle ben nutrite, non offeſe da i uenti, et non ſono di quelle, che naſcono in luoghi paludoſi, ò ſtra-
ni, &
dalle coſe Diuine, come dal Genio, & buona ſortuna del luogo, e dalle naturali, quando le coſe ſi conſeruano, le merce, i ſrutti, dalle
artiſicioſe quando gli edificijnon ſono corroſi da i uenti ò dalla ſalſugine.
Questa è la ſomma delle coſe pertinenti all’elettione de i luoghi ſani
però dice Vitruuio.
Nel fabricare le mura queſti ſono principij, primieramente la elettione de luoghi ſani, & queſti ſono glialti, eleuati,
5550 non nebuloſi, ne carichi di freddi uapori, ma che riguardino quelle parti del Cielo, che nè troppo calde ſono, nè trop-
po fredde, ma temperate.
Dipoi, che lontane ſieno da paludi, perche alla Città col naſcente Sole uenendo l’aure ma-
tutine, &
con quelle aggiugnendoſi le nate nebbie, & i fiati delle beſtie paluſtri meſcolati ne i corpi mandando i ue
lenoſi uapori, faranno il luogo peſtilente, &
mal ſano. Anchora ſe appreſſo il mare ſaranno le mura, & riguarderan
no al merigge, ò uero all’Occidente, non ſaranno i luoghi ſalubri, perche nella ſtate l’area, che è uerſo il merigge na-
ſcẽdo il Sole ſi riſcalda, nel mezzodì arde, &
ſimilmẽte l’aere, che è uerſo il Ponẽte naſcẽdo il Sole s’intepidiſce, ſalẽdo
al mezzodi ſi riſcalda, &
cadendo abbrugia; là onde per le mutationi del freddo i corpi, che ſono in quei
luoghi, s’infermano, &
queſto ſi può uedere nelle coſe inanimate, perciò che nelle cãtine coperte niuno prẽde il lume
dal mezzodì, nè dal Ponente, ma dal Settentrione, imperò che quella parte à tempo alcuno mutata non ſi uede, ma
è ferma ſempre, &
immutabile, & però i grãnari, che riguardano il corſo del Sole, preſto mutano la bontà loro, & le
6660 coſe da mangiare, &
i frutti che non ſono alla parte oppoſta al corſo del Sole non ſi conſeruano lungameute, perche
ſempre il calore cocendo alcuna coſa perfettamente leua la fermezza delle coſe, &
con i feruenti uapori ſugge le uir-
tù naturali, &
le diſcioglie, & quelle perlo caldo ammollite ſi fannodebili, & impotenti, corne ſi uede nel ferro, il qua
le, bẽche ſia di natura forte, &
duro, pure nelle ſornaci dal fuoco riſcaldato, s’ammolliſce in modo, che in ogni for-
ma ſi puote ageuolmente piegare, &
fabricare, & lo ſteſſo eſſendo molle, & rouente poſto nell’acqua fredda ſi rindu-
ra, &
nella primiera ſua propietà ritorna. Egli ſi può anchora conſiderare coſi eſſere da che nel tempo dell’eſtate
tutti i corpi per lo caldo s’indebiliſcono, non tanto ne i luoghi peſtilenti, quanto ne i ſani;
& per lo contrario nel uer
no, quantunque le regioni ſieno molto mal ſane, diuentano però ſane, &
habitabili, perciò che i freddi le fortificano
grandemente.
Simigliantemente ſi uede, che i corpi da i freddi luoghi in calde parti trapportati poco durano, & ſi di-
ſciolgono;
ma quelli, che ſono di caldi paeſi ſtando ſotto il Settentrione, che è luogo freddo, non ſolamente non ſi
7770 infermano mutando luogo, ma ſi confermano;
per il che nel porre le mura della Città molto bene egli ſi deue auuer-
tire di ſchiuar quelle parti, che poſſono i caldi fiati ſpargere ne i cotpi humani, Perche da queì principij, che chia-
mano elementi.
Fin qui Vitr. con eſſempi ha prouato quanto nociui ſieno i luoghi ſottopoſti al calore del Sole, & ſi hà laſciato molto bene intendere inconfor-
mità di molti antichi, i quali hanno ſopra ciò ſcritto, ſeguita poi à dimoſtrare le ſue predette concluſionicon ragione, &
cauſe naturali, & di-
chiara non eſſer in eſperto della Filoſofia;
diſcorre adunque, acciò che dal diſcorſo ne uenghi la fabrica. Leggi Leonbatiſta al terzo,

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