Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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4337PRIMO.14[Figure 14]A Solanus.
B Septentrio.
C Fauonius.
D Meridies.
E Euras.
F Affricus.
G Caurus.
H Aquilo
I Carbas.
K Boreas.
L Supernas.
M Gallicus.
N Trhaſcias.
O Corus.
P Circius.
Q Etheſiœ.
R Argeſtes.
S Subueſperus.
T Libonotus.
V Altanus.
X Leuconotus.
Y Vulturnus.
Z Cecias.
* Ornithiœ.
a b c d e f g h N F X n t s q p d n m l R l
Sono anchora piu nomi, & fiati di uenti
preſi da i luoghi di doue ſpirano, ò ue-
rò da i fiumi, ò dalle procelle, che fan-
no uenendo da i monti, oltra di que-
ſto ſono le aure mattutine, che ſpira-
no quando il Sole eſce di ſotterra, per-
che il Sole girando percuote l’humore
dell’aere, &
nello alzarſi con impeto
ſcacciãdo tragge i ſiati delle aure con
lo ſpirito, che uiene auanti la luce, i
1110 quali fiati ſe nato il Sole reſtano ſi ra-
gunano con le parti del uento Euro,
&
perciò Euro dalle aure, delle quali
egli ſi genera, da Greci è nominato, &

il Dimane ſimilmente per le aure Ma
tutine Aurion da i medeſimi è chia-
mato.
Aura è piu presto Spirito, che uento, è, detta dal-
l’aere, perche leue, &
dolce è il mouimẽto del-
l’aere, la onde i Poeti dicono, che le aure con
2220 lieui piume traſcorrono l’aere.
Sono alcuni, che negano Erathoſtene ha
uer potuto drittamẽte miſurare lo ſpa
tio del Mondo;
ma ſia la miſura detta
uera, ò nó uera, non puo la noſtra ſcrittura non hauere la uera determinatione delle parti, dalle quali naſcono i uen
ti;
ilche ſe coſi è, poco manchera, che ciaſcun uento non habbia la certa ragione della ſua miſura, ma poco piu, ò po-
co meno impeto.
Ma perche queſte coſe da noi breuemente eſpoſte ſono, mi è parſo nell’ultimo del Libro porre
due ſigure dette da Greci Schemata, una, che dimoſtri d’onde uengano certi gli impeti de i uenti?
l’altra con che ma-
niera dalle loro forze con diuerſe dritture di borghi, &
di piazze, ſchiuar ſi poſſon i noioſi ſiati de uenti.
Non uuole contendere Vitr. ſe Erathostene s’habbia portato bene nel miſurare il Mondo, percioche questo gli importa poco, ne può uariarla
3330 ragione di trouare iuenti, la dubietà delle miſure della terra, perciò che ſe la miſura è incerta, ſono però i uenti certi, &
uengono da certe,
&
determinate parte del Cielo; però ſe bene altri hanno ſcemato, ò uero accreſciuto il numero de gli ſtadi d’Erathoſtene, queſto poco ſa nel
preſente negotio;
ne meno deue curare Vitr. ſe uno uento ſia piu ò meno impetuoſo dell’altro, però egli ci dimoſtra in Figura la ſua inten-
tione, &
dice.
Sia adunquc in piano eguale il centro, doue è la littera. A. l’eſtremità dell’ombra cagionata dallo ſtile inanzi al mezzo
giorno doue è la littera.
B. dal centro. A. all’ombra. B. allargata la ſeſta ſi faccia la linca circolare, & ripoſto lo ſtile do-
ue era prima, aſpettiſi tanto, che l’ombra ſi ſminuiſca, &
faccia di nuouo, creſcendo l’ombre dopo il mezzodì eguale
all’ombra fatta inanzi, &
tocchi la linea circolare doue ſi ſegnerà con la littera. C. all’hora dal ſegno. B. al ſegno. C. con
la ſeſta ſi deſcriuerà in croce doue è il.
D. dapoi per quello incrocciamento doue è il. D. & per lo centro tirata ſia una
linea allo eſtremo della circolare, à i capi della quale ſaranno le littere.
E. F. queſta linea ſarà dimoſtratrice della par-
4440 te Meridiana, &
della parte Settentrionale, da poi ſi deue pigliare la ſeſtadecima parte della linea circolare, & il cen-
tro della ſeſta porre nella linea Meridiana, che tocca la circonferenza doue è la littera.
E. & dalla deſtra, & della ſini-
ſtra ſegnare doue ſono.
G. H. & poi nella parte Setten trionale pongaſi il centro doue nella circonferẽza è ſegnato. F.
& dalla deſtra, & dalla ſiniſtra ſegnare doue ſono le litttere. L. K. & dal. G. al. K. & dalla. H. allo. L. ſi deono tirare le li-
nee per lo centro, &
coſi quello ſpatio, che ſarà tra lo. G. & lo. H. ſarà lo ſpatio del uento Oſtro, & della parte Meri-
diana, &
quello ſpatio, che ſarà dallo. L. al. K. ſarâ lo ſpatio del Setten trione; le altre parti, che ſono tre dalla deſtra, &
tre dalla ſiniſtra eſſer deono egualmẽte partite, quelle dal Leuante ſaranno doue ſi uedranno le Lettere.
L. & .M. &
quelle dal Ponẽte doue ſono le littere, N.
& O. dapoi dallo, M. allo. O. & dalla. L. allo. N. in croce s’hãno à tirar le linee,
&
in queſto modo egualmẽte partiti ſarãno gli ſpatij de gli otto uenti in tutto il giro diſſegnato, le quali coſe quãdo
ſaranno in queſta maniera deſcritte in ciaſcuno de glianguli della figura d’otto faccie, ſe cómincieremo dal mezzodì
5550 tra lo Sirocco, &
Garbino, l’Oſtro nell’angulo ſarà la littera. G. tra l’Oſtro, & Garbino la. H. tra’l Garbino, & il Ponẽ-
te la, N.
tra’l Ponente, & il Maeſtro la, O. tra’l Maeſtro; & la Trãmontana, la, R. tra la Trãmontana, et il Greco, la, I.
tra’l Greco, & Leuante, la, L. tra’l Leuante, & il Sirocco; la, M. diſpoſte in tal modo le coſe predette, ponga ſi lo ſtile
tra gli anguli dell’ottangulo;
& in queſta maniera drizzate ſieno le piazze, & le otto diuiſioni de i capi delle uie.
Modo antico di ſcriuere. I I X. due di dieci, come. X X C I X. uenti di cento; & noue; ſono. 89. & . X L I I X. per 48. & altri ſimili. Altra dichiaratio-
ne non ſi ricer ca delle coſe dette da Vitruuio, ſe non la ſigura, laquale è là appreſſo deſcritta.
15[Figure 15]Incrociamento.f i l m g d h n o k d c e b

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