Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556
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7466LIBRO parlare. Similmente nelle Idee delle fabriche altre proportioni, altre diſpoſitioni, altri ordini ci uuole, quando nella Fabrica ſi richiede
grandezza, ò ueneratione, che quando ſi dimanda bellezza, ò delicatezza, ò ſemplicità, ò ſchiettezza, che la natura delle coſe, che uanno à
formare una Idea dell’Oratione ſa, che quelle poſſono eſſer degnamente inſieme con quelle, che uanno à formarne un’altra.
La onde nella pu-
@ità ſi può hauer del grande, nella grandezza dell’ornato, nell’ornamento del ſemplice, nella ſemplicità dello ſplendido, anzi queεto è ſomma
lode dell’Oratore, &
ſi ſa meſcolando i numeri d’una forma con le parole, ò figure, ò arteficij d’un’altra, come è manifeεto à i ueri Architetti
della Oratione.
Però dico io che meſcolando ragioneuolmente nelle fabriche le proportioni d’una maniera, & componendole, ò leuandole,
ne può riſoltare una bella ſorma di mezzo.
Le coſe di prima ſono ſemplici, e, ſchietti fannoſi poi con diuerſe aggiunte ogni fiata maggiori,
&
piu ornate, ilche chiaramente ſi uede in tutte l’opere, & inuentioni de mortali. Non deue pero il ſauio & prudente preporre tutto quel-
lo che ci uien fatto, ma ſolamente quelle coſe, che cominciano hauer non ſo che di occulta uirtù, &
che cominciano à ſatisfar à ſenſi noſtri.
Ecco non piglia l’Oratore tutto quello, che il ſciocco uulgo, & la baſſa plebe apprende, ma quello, che può cader ſotto la capacità di chi aſcol
1110 ta con qualche piu eleuato ſentimento, che da ſe la plebe non troueria, ma trouato da altri apprende, et ſe ne diletta.
Coſi Vitruuio non prende
tutte quelle forme, &
figure di Fabriche, & di Tempi, che fatti ſono, & da queſto, & da quello, che nel fabricare è in luogo di uulgo, & di
plebe, perche queſto ſarebbe infinito ne ſotto artificio ſi comprenderebbe, ma ci propone quelle coſe, che ſatisſanno à chi non ſa piu oltre poi
che ſon fatte, ma non poſſono da ognuno eſſer ritrouate.
Dice adunque, che i principij, cioè l’origine della noſtra conſideratione, è la figura,
cioè quello che all’aſpctto noſtro di prima ſi rappreſenta queſta figura:
& queſto aſpetto, ò è nelle parti dinanzi, ò nelle parti di dietro,
ò ne i lati de i Tempi, ò partit amente in piu fabriche, ò in una medeſima, &
però egli ci pone inanzi ſette figure, & aſpetti di Tempi,
&
dice.
Et prima lo aſpetto nelle pilaſtrate ſi forma, dapoi ſegue quello che dinanzi ha le Colonne detto Proſtilo.
Le pilaεtrate, che Ante ſi chiamano ſono nelle cantonate della facciata, queεte in Greco Paraſtade ſono dette. Il primo aſpetto adunque è della
facciata dinanzi, &
della fronte del Tempio, nellaquale ſono ne gli anguli le pilaεtrate, & contraforti quadrati, & nel mezzo le colon-
2220 ne che ſportano infuori, ſopra lequali colonne è il Frontefpicio fatto con quelle ragioni che ſi dir a poi.
Il primo aſpetto adunque della figura
e detto per dir à modo noſtro Faccia in pilaſtri.
Il ſecondo è detto faccia in colonne, perche dinanzi i pilaſtri, che erano nel primo aſpetto ſo-
pra le cantonate tiene le colonne, che ſegueno l’ordine di quelle di mezzo, &
nel Fronteſpicio é ſimile al primo aſpetto, & queſto aſpetto ſe-
condo è la prima aggiũta, che ſi da al ſemplice modo gia detto, &
s’intende ſolamente nella facciata dinanzi. Il terzo aſpetto è detto Amphi
proſtilo, perche aggiugne al proεtilo, che è facciata in colonne, ancho la parte di dietro ſimilmente con le colonne, è fronteſpicij, &
ſi puo dir
due teſte, ò amendue fronti in colonne.
Stilo in Greco uuol dir colonna, pro, dinanzi, Amphi d’ammendue le fronti. Il quarto è detto Pe
ripteros cioè, d’intorno alato, &
cinto di colonne, queεti ha di dietro, & dinanzi colonne ſei, ma da i lati undeci, ponendoui quelle, che ſono
ſopra da le cantonate, &
queεti fanno ſpacio, & portico. Il quinto ha di piu queſto, che nelle teſte ha otto colonne, & ne, i, lati quindeci
computando le angulari.
Queſto aſpetto ſi chiama Pſeudodipteros pſeudo uuol dir falſo, Dipteros, che ha due ale, d’intorno Pteros fignifica
ala, &
Pteromata dette ſono le mura dall’una, & Paltra parte dell’antitempio detto Pronao, & uolgarmente ſi dice un’ala di muro, & ancho
3330 ſono detti i colonati d’intorno al Tempio, perche à modo di ala ſtanno d’intorno, onde Peripteron, è detto quello aſpetto di figura di Tempio,
che ha d’intorno la cella, ò naue del Tempio un’ordine ſolo di colonne, Dipteros due, Pſeudodipteros, quello che ha leuato l’ordine interiore
delle colonne à torno, &
laſcia piu libero lo ſpatio da paſſeggiare d’intorno il corpo del Tempio. Vuole Vitr. che queſto aſpetto, che è det
to Dipteros, perche ha due ordini di colonne à torno &
fa come un portico doppio, habbia di dietro, & dinanzi otto colonne, ma da i lati
d’intorno al Tempio tenga due ordini di colonne, &
queſto è il ſeſto aſpetto. Il ſettimo ueramente e detto Hipetros, cioè ſotto l’aere, &
diſcoperto ha dieci colonne per teεta;
nel reſto è conforme al Dipteros, eccetto in alcune coſe (come dira Vitruuio). Et in queſto luogo co-
me in altri, hauemo da dolerci prima della poca felicità della lingua, che non habbia uocaboli propij, ò facile la compoſitione di quelli.
Dapoi
della maluagità de i tempi, che non ci ha laſciato gli eſſempi delle Fabriche citate da Vitr.
ne meno i diſſegni, & le figure dello autore. Ma
perche non è lecita formarne de nuoui, perche come, &
le uoci, & le coſe ci ſono leuate, ecci tolto la honeſta licenza di formarne alcuna da noi?
biſogna, che l’uſo ammoliſca la durezza delle parole, & che la lingua noſtra corteſe ſia à riceuere i uocaboli foreſtieri, come nelle arti fece la
4440 Romana, &
lo eſſempio ne, è, poco lontano, imperoche Vitr. iſteſſo uſa i nomi Greci, & quelli con l’uſo rende facili, & piaceuoli, però ancho
noi tentiamo di apprender le coſe, &
laſciamo à ſcielta di ciaſcuno eleggere, ò componere i nomi. Dice adunque Vitr. numer ando prima gli
aſpetti delle figure, che ſi fanno in diuerſe compoſitioni di tempi, &
poi dichiara come, è, doue erano dicendo.
Et prima lo aſpetto della facciata in pilaſtri ſi forma, dapoi della faccia in colonna, amendue le teſte in colonne, l’ale
intorno, il finto aſpetto di due ordini, il doppio à lato, &
lo ſcoperto, il Tempio di faccie in pilaſtri ſi ſa quando egli
ha nella fronte i pilaſtri.
Che ſon colonne quadre ſu gli anguli de i Pareti.
Che rinchiudono il corpo del Tempio, & tra i pilaſtri nel mezzo due colonne, & ſopra eſſe il Fronteſpicio fatto con
quella conuenienza di miſure, che ſi dirà in queſto Libro.
Lo eſſempio di queſto aſpetto ſi uede alle tre Fortune, è
delle tre quello, che è uicino alla porta Collina.
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Et à noſtri giorni non ſi hareliquia di queſto Tempio, pero con le ragioni imparate da Vitr. figurando la pianta, & lo impie, & alcuna uolta il
profilo, &
i lati laſciaremo le ombre, è ſolamente con linee operando, proponeremo gli eſſempi adornandone qualche parte, con diuerſe ma-
niere di tagli, accioche ſi ſappia qual ornamento à qual membro conuegna, &
oltra i corpi intieri delle fabriche poſti in forma conueniente fa
remo da per ſe partitamente ogm membro di piu commoda, &
maggior miſura, di modo che ogni parte ſi potr à con la ſeſta miſurare, & le fi-
gure noεtre ſer anno come Sacome, che ſeruiranno à tutti i fabricatori.
Laſciaremo d’empir i figli di figure di coſe minute, & facili, & non
affettaremo la quantita, &
la ſottilit à delle figure adombrate, & in iſcorzo, & in proſpettìue, perche la noεtra intentione è, dimoſtrare le
coſe, &
non inſegnare à dipignere.
La faccia in colonne detta Proſtilos, ha tutte le coſe, che tiene la faccia in pilaſtri, ma ha due colonne ſopra le cantonate
dirimpetto à pilaſtri, &
ſopra ha gli architraui come ha la faccia in pilaſtri, & dalla deſtra, & dalla finiſtra nel uolhare
delle cantonate tiene una colonna per banda.
Lo eſſempio è nell’Iſola Tiburtina al Tẽpio di Gioue, & di Fauno. Lo
6660 aſpetto, che ha amendue le teſte in colonne, tiene cio che è nella faccia in colonne, ma di piu ſerua lo iſteſſo modo di
colonne, &
di Fronteſpicio nella parte di dietro, & pero è detto Amphiproſtilos.
Vno eſſempio ſerue ad amendue le forme ſoprapoſte, però ci ſeruira una figura ſola, ma bene dalla pianta ſi conoſcerà la differenza perche le
uando uia, quello che è nella pianta da una delle teſte dell’ amphiproſtilos, reεter à la pianta del proſtilos, ò uero aggiugnendo al proſtilos quello
che è dall’una delle teſte all’altra, ne uenir à l’Amphiproſtilos.
Stimo io che la luce di queſti tempi ueneſſe dalle porte ſolamente, percioche io
non trouo ſatta mentione di fineſtre.
L’lſola Tiburtina fu conſecrata ad Eſculapio ſatta prima, à, caſo, pci da Romani fortificata, & ador
nata di molti belli, &
grandi edificij. Appreſſo il Tempio di Eſculapio hebbe Gioue il ſuo edificato da L. Furio Purpurione Conſolo, & de-
dicato da C.
Seruilio (come dicono alcuni). Et nella punta dell’lſola hebbe ancho Fauno il ſuo Tempio, delqual hoggi appena ſi uedeno alquanti
ueſtigi, &
meno ſe ne uedrà per l’auuenire perche il Teuere, per quanto odo, gli ua rodendo intorno, & leuando il terreno. T. Liuio uuole
che di alcune condennagioni fuſſe edificato il detto Tempio da Gn.
Domitio, & C. Scribonio Edili.
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L’aſpetto che ha le ale à torno detto Peripteros, è quello che tiene d’amendue le fronti ſei colonne, ma ne i lati undici
con le angulari, ſi che queſte colonne ſiano collocate in modo che lo fpacio che è tra colonna, è colonna, ſia d’intor-
no da i Pareti, à gli ultimi ordini delle colonne, &
fi poſſa paſſeggiare d’intorno la cella, come è nel portico di Metel-
lo.
Di Gioue ſtatore, & alla Mariana dell’Honore, & della uirtù fatto da Mutio fenza la partedi dietro.
Leggeſi che un Tempio dell’Honore era fuori della porta Salaria, perche iui ſi trouò preſſo lo altare una lamma con queſte parole DOMIN AE
HONORIS.
Marco Marcello dedicòun Tempio all’honore, & alla Virtù, che fu poi da Veſpaſiano riεtaurato, come nelle medaglie ſi

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