Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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subchap1
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piu duri. </
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s.002056
">Gli acuti, & tardiui tra i fruttuoſi piu forti. </
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s.002057
">De i dolci piu creſceno gli ſterili, che i
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fertili. </
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s.002058
">Piu nodoſi gli sterili del tutto, o quelli, che a uicenda fruttano, che i feraci. </
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s.002059
">Tra i no
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doſi i corti ſono piu difficili. </
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s.002060
">Sono piu nodoſi quelli, che nodriti ſono in conualli, & piu corti de i
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montani. </
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s.002061
">Ma i montani piu fermi, & piu groſſi. </
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s.002062
">Sono piu molli i naſciuti in luoghi humidi, &
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ombroſi de gli aprichi. </
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s.002063
">I legni di color bianco ſono manco denſi, & piu trattabili. </
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s.002064
">Ogni ma
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teria ponderoſa della liggiera, è piu ſpeſſa, & piu dura, & quella è piu fragile. </
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s.002065
">finalmente quel
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li, che piu ſi conſeruano in uita, durano anche tagliati piu lungamente de gli altri. </
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s.002066
">Hora quan
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to alla comparatione delle parti, che quanto meno ui è di midolla tanto piu ui è di fortezza: Le
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parti piu uicine alla midolla ſono piu forti, & le piu uicine alla ſcorza, ſono piu tenaci, & la
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peggiore è l'Alburno. </
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s.002067
">Le piu uicine alla terra ſono piu ponderoſe, le di mezo ſono piu creſpe, le
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interiori piu commode, le eſpoſte al mezo di piu ſecche, & ſottili, & hanno la midolla piu ui
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cina al cortice. </
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s.002068
">In fine molte coſe reſtarebbeno a dire, ma queſte uoglio che ſiano a bastanza. </
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s.002069
">Il
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reſto ſi troua raccolto con grandiſſima diligenza da Leon Battiſta. nel ſecondo libro, & di Pli
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nio nel ſeſto decimo, & in Theofraſto. </
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s.002070
">Ma quello che è degno in Vitru. di auuertimento, è la
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doue egli dice dello Abete, Quadrifluuijs diſparatur: non che Vitr. non habbia bene interpretato.
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s.002071
">& ſimilmente Plinio quando dice, Quæ habeant quadripartitos uenarum curſus, bifidos autem
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omnino ſimplices. </
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s.002072
">ma perche Theofraſto dice dizous, monozous, tetrazous. </
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s.002073
">Parole tradotte
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da Theodoro Gaza, Quadriuiuas, biniuiuas, & uniuiuas: come dice Hermolao Barbaro. </
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s.002074
">lequa
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li parole, & nel Greco, & nel Latino non danno bene ad'intendere quello, che è in fatto. </
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s.002075
">dico di
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Theofraſto, & di Theodoro, ſe forſe Theofraſto non uuole dire monorous, & dirous, & tetra
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rous; il che non ardirei di porre; perche egli ſi uede alcuni Abeti tagliati a trauerſo hauere un
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corſo di uene, che uanno per un uerſo, & alcuni hauerne due, che uno caualca l'altro, come ſe
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le dita d'una mano attrauerſaſſero le dita dell'altra; & alcuni hauerne quattro poſti in modi di
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craticula o di rete; come chi poneſſe le dita d'una mano attrauerſate ſopra le dita dell'altra, &
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ſopra quelle anche altre, fin' a quattr'ordini. </
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s.002076
">Egli ſi ha oſſeruato, che lo Abete creſcendo d'an
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no in anno, ne i primi anni accreſce il numero delle uene, & da un ſimplice ordine di uene, che di
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moſtra il primo anno ne fa un'altro attrauerſato ſopra quelle il ſeguente anno, & coſi moltiplica
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fino al quarto anno: & queſta credo ſia l'intelligenza de gli allegati auttori.
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Dello abete ſopernate, & internate con la deſcrittione
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dell'Apennino. </
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s.002078
">Cap. X.
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s.002079
">NASCENO le prime radici del monte Apennino dal mar Tirreno in fino
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/>
all'Alpi, & all'eſtreme parti di Toſcana; ma il giogo di quel monte giran
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/>
doſi, & con meza uolta appreſſand oſi alle riue del mar Adriano, peruiene
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/>
con i ſuoi giri uerſo il mare, la onde la ſua piegatura di qua, che riguarda
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alle parti di Toſcana, & di Campagna, è molto aprica, & fiorita, perche del conti
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/>
nuo prende uigore dal corſo del Sole. </
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s.002080
">ma la parte di là, & che uolta al mar di ſopra
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/>
ſottogiace al Settentrione, è perpetuamente & foſca, & ombroſa. </
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s.002081
">doue gli alberi, che
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ſono in quella patte eſſendo nodriti di uirtu humida, non ſolo creſcono in iſmiſurata
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/>
grandezza: ma anche le lor uene pregnanti di grande humidità tumide, & gonfie ſi ſatiano
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/>
dell'abondanza del liquore: ma poi quando tagliate, & iſpianate hanno perduto il uigo
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/>
re naturale cangiando col ſeccarſi il rigore delle uene diuentano per la loro rarità uote
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/>
& iſuanite: & per queſta ragione non hanno ne gli edificij da durare. </
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s.002082
">Ma quelli che in
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/>
luoghi eſpoſti al Sole ſono generati, non hauendo al cuna rarità tra le uene loro aſciut
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/>
te dal ſecco ſi fanno piu ferme, perche il Sole non ſolamente dalla terra aſciugando,
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/>
ma anche da gli alberi caua l'humore. </
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s.002083
">& però quegli, che ſono in parte eſpoſta al Sole </
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