Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1piu duri. Gli acuti, & tardiui tra i fruttuoſi piu forti. De i dolci piu creſceno gli ſterili, che i
fertili
.
Piu nodoſi gli sterili del tutto, o quelli, che a uicenda fruttano, che i feraci. Tra i no­
doſi
i corti ſono piu difficili.
Sono piu nodoſi quelli, che nodriti ſono in conualli, & piu corti de i
montani
.
Ma i montani piu fermi, & piu groſſi. Sono piu molli i naſciuti in luoghi humidi, &
ombroſi
de gli aprichi.
I legni di color bianco ſono manco denſi, & piu trattabili. Ogni ma­
teria
ponderoſa della liggiera, è piu ſpeſſa, & piu dura, & quella è piu fragile.
finalmente quel­
li
, che piu ſi conſeruano in uita, durano anche tagliati piu lungamente de gli altri.
Hora quan­
to
alla comparatione delle parti, che quanto meno ui è di midolla tanto piu ui è di fortezza: Le
parti
piu uicine alla midolla ſono piu forti, & le piu uicine alla ſcorza, ſono piu tenaci, & la
peggiore
è l'Alburno.
Le piu uicine alla terra ſono piu ponderoſe, le di mezo ſono piu creſpe, le
interiori
piu commode, le eſpoſte al mezo di piu ſecche, & ſottili, & hanno la midolla piu ui­
cina
al cortice.
In fine molte coſe reſtarebbeno a dire, ma queſte uoglio che ſiano a bastanza. Il
reſto
ſi troua raccolto con grandiſſima diligenza da Leon Battiſta. nel ſecondo libro, & di Pli­
nio
nel ſeſto decimo, & in Theofraſto.
Ma quello che è degno in Vitru. di auuertimento, è la
doue
egli dice dello Abete, Quadrifluuijs diſparatur: non che Vitr. non habbia bene interpretato.
& ſimilmente Plinio quando dice, Quæ habeant quadripartitos uenarum curſus, bifidos autem
omnino
ſimplices.
ma perche Theofraſto dice dizous, monozous, tetrazous. Parole tradotte
da
Theodoro Gaza, Quadriuiuas, biniuiuas, & uniuiuas: come dice Hermolao Barbaro.
lequa­
li
parole, & nel Greco, & nel Latino non danno bene ad'intendere quello, che è in fatto.
dico di
Theofraſto
, & di Theodoro, ſe forſe Theofraſto non uuole dire monorous, & dirous, & tetra­
rous
; il che non ardirei di porre; perche egli ſi uede alcuni Abeti tagliati a trauerſo hauere un
corſo
di uene, che uanno per un uerſo, & alcuni hauerne due, che uno caualca l'altro, come ſe
le
dita d'una mano attrauerſaſſero le dita dell'altra; & alcuni hauerne quattro poſti in modi di
craticula
o di rete; come chi poneſſe le dita d'una mano attrauerſate ſopra le dita dell'altra, &
ſopra
quelle anche altre, fin' a quattr'ordini.
Egli ſi ha oſſeruato, che lo Abete creſcendo d'an­
no
in anno, ne i primi anni accreſce il numero delle uene, & da un ſimplice ordine di uene, che di­
moſtra
il primo anno ne fa un'altro attrauerſato ſopra quelle il ſeguente anno, & coſi moltiplica
fino
al quarto anno: & queſta credo ſia l'intelligenza de gli allegati auttori.
Dello abete ſopernate, & internate con la deſcrittione
dell
'Apennino.
Cap. X.

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