Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ma per la denominatione del numero intiero, che è maggiore. ſimilmente nelle proportioni ſopra­
partienti
maggiore è quella, che da numero maggiore è denominata.
Et perche meglio s'inten­
da
, io dico, che la proportione ſoprapartiente è quando il piu contiene il meno una fiata, & piu
parti
di eſſo, & queſto è tanto dal numero di eſſe parti, quanto dalla denominatione, & quante
dall
'uno, & dall'altro.
Dal numero delle parti quando il piu contiene il meno una fiata, &
due
parti di quello, ſi dice ſoprabipartiente; ſe tre ſopratripartiente, & coſinel reſto.
Dalla de
nominatione
delle parti, quando il piu contiene il meno una fiata, & le parti, che ſono terzi del
meno
, ſi dice ſoprapartiente le terze, Dall'uno, & dall'altra, cioè dal numero, & dalla deno­
minatione
delle parti: come ſe diceſſe ſoprabipartiente le terze.
Dico adunque, che ſecondo la pri
ma
denominatione, che eſprime quante parti del numero minore ſono contenute nel maggiore, s'in­
tende
la proportion maggiore; perche la ſeconda, che eſprime quali ſiano quelle parti del nume­
ro
minore, è quella iſteſſa, come dire: la ſopraottopartiente le undecime è maggiore, che
la
ſopratripartiente le undecime, perche queſta dal numero minore, che è tre, quella dal
maggiore
, che è otto, ſi denomina, eſſendo la ſeconda denominatione la iſteßa nell'una,
& nell'altra.
Qui ci biſognerebbe la generatione, & la proprietà di ciaſcuna propor­
tione
, & quel bello diſcorſo, che fanno gli Arithmetici prouando, che ogni diſaggua­
glianza
naſce dall'agguaglianza, & che la egualità è principio della diſegualità, & che
ogni
diſegualità ſi riduce all'egualità: ma biſogna laſciare coſi alte conſiderationi a quelli, che
uogliono
trouare il principio di tutte le coſe create, la unità trina di quello, & la produttione non
di
queſte fabriche particolari, ma della uniuerſità del mondo, & delle coſe, che ui ſono dentro.

parleremo
adunque del raccogliere, moltiplicare, ſcemare, & partire delle proportioni.
Per­
che
Vitr. in molti luoghi, lieua, pone, partiſce le proportioni; come ſi uedrà nel primo Capo del
preſente
libro, & al ſecondo, & all'ultimo.
& nel quarto al terzo Capo. & infinite ſono le occo
renze
di ſeruirſi piu d'una che d'un'altra proportione, come nella diuiſione de i corpi delle fabri­
che
, ne gli Atrij, Tablini, ſale, loggie, baſiliche, & altre coſe di gran momento nel raddoppiar
i
corpi, nel trouar le linee proportionali, nel ſcorzare i piani, nella machinatione, & in ſomma
in
ogni coſa all' Arte ſottopoſta.
Hor al propoſito. Per raccogliere due proportioni inſieme bi­
ſogna
trouare il denominatore della proportione prodotta: dapoi raccogliere i numeri poſti ſotto
la
iſteſſa proportione prodotta.
Il primo ſi fa a queſto modo. moltiplica il denominatore d'una
proportione
, nel denominatore dell'altra, & coſi ne reſter à il denominatore della raccolta, &
prodotta
denominatione.
Il ſecondo ſi fa moltiplicando tra ſe i numeri antecedenti delle
propoſte
proportioni, & moltiplicando i numeri conſeguenti anche tra ſe, auuertendo
che
queſta regola ci ſerue nelle proportioni ſimiglianti, cioè quando amendue ſono della diſagua­
lianza
dal maggiore, ouero amendue dal minore.
Hora all'eſſempio. ecco la proportione che è
tra
noue, & tre, è tripla, & la ragione, che è tra quattro è due è doppia: uoglio raccogliere una
tripla
, & una doppia, & uedere che proportione naſce: moltiplica adunque i denominatori,
che
ſono due, & tre: & dirai che ne uien ſei.
questo adunque ſarà denominatore della pro­
dotta
proportione: & però da una tripla, & da una doppia ne naſce una ſeſtupla.
il che ap­
pare
per li numeri moltiplicati d'amendue le proportioni: perche moltiplicando noue, per
quattro
, ne uiene trenta ſei, & tre per due ne uien ſei: la doue trenta ſei riſpetto a ſei ritiene
proportione
denominata ſeſtupla.
Voglio anche nelle ſopraparticolari darne lo eſſempio,
& raccogliere la ſeſquialtera, che è tra tre, & due, & la ſeſquiterza, che è tra tre & quat
tro
, moltiplico mezo che è denominatore della ſeſquialtera in un terzo, che è denominatore
della
ſeſquiterza, & ne naſce due, che è denominatore della prodotta proportione: & però da
una
ſeſquialtera, & da una ſeſquiterza raccolte inſieme, ne naſce una doppia: moltiplica
adunque
i numeri antecedenti, che ſono tre & quattro, ne uien dodici, & i conſeguenti che
ſon
due e tre, & ne uien ſei.
adunque dodici a ſei tiene proportione doppia. Queſto gioua nel
la
muſica grandemente.
Ecco, quando la conſonanza muſicale detta diapente ſia in proportio-

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