Vitruvius Pollio
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I dieci libri dell?architettura
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archimedes
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ſideratione.
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s.002529
"> Et quando al conto fatto per l'aggionta d'un'altro aſſe, ſi creſca al ſei, chia
<
lb
/>
mano Ephecton: & quando ſono fatti otto, perches'è aggiunta la terza parte; ſi dice Epi
<
lb
/>
triton. </
s
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s
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="
s.002530
">& aggiuntaui la metà, poi che s'è peruenuto al noue, chiamaſi ſeſquialterum, che
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lb
/>
da Greci è detto, hemiolios. </
s
>
<
s
id
="
s.002531
">aggiunteui poi due parti, & fatto lo incrocciamento, ſi dice
<
lb
/>
beſalterum, il quale chiamano Epidimiron. </
s
>
<
s
id
="
s.002532
">& nel numero di undici, perche ſe gli è ag
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lb
/>
giunto cinque, che ſi chiama quintario, Epipentamiron ſi dice. </
s
>
<
s
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="
s.002533
">Ma dodici, perche è fat
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lb
/>
to di due ſimplici numeri diplaſiona è nominato. </
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s.002534
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Et queſto è ſtato aſſai dichiarito. </
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s.002535
">Vuole poi Vitruuio, che dal numero ſenario ſia ſtata piglia
<
lb
/>
ta la ragione della miſura del corpo humano, in quanto all'altezza ſua.
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">
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s
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s.002536
">Similmente perche il piede è la ſeſta parte dell'altezza dell'huomo, però coſi da quel nu
<
lb
/>
mero di piedi, dal quale è miſurato, & perfetto il corpo terminandolo in altezza con que
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lb
/>
ſti ſei lo fecero perfetto. </
s
>
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s
id
="
s.002537
">& auuertirono, che il cubito era di ſei palmi, & di uentiquat
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lb
/>
tro dita. </
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s.002538
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Si come dalle dita è uenuta la ragione del numerare, coſi anche è uenuta la ragione del miſura
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lb
/>
re, & coſi la ragione del numero ſenario entra nelle miſure. </
s
>
<
s
id
="
s.002539
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lb
/>
nione de Greci, i quali uoleuano, che ſei fuſſe numero perfetto. </
s
>
<
s
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="
s.002540
">La onde anche alle monete traſ
<
lb
/>
ferirono il numero predetto. </
s
>
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s
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="
s.002541
">Et però dice Vitr.
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s
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">
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s
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s.002542
">Et da quello pare, che le città de Greci habbiano fatto, che ſi come il cubito è di ſei pal
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lb
/>
mi, coſi ſi uſaſſe lo iſteſſo numero nella dramma. </
s
>
<
s
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="
s.002543
">perche quelle città fecero, che nella dram
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lb
/>
ma fuſſe la ualuta di ſei ramini ſegnati (come aſſe) che quelli chiamano Oboli, & con
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lb
/>
ſtituirono in uece di uentiquattro dita nella dramma i quadranti de gli oboli, detti da alcu
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lb
/>
ni dichalchi, & da alcuni trichalchi. </
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">
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s.002544
">
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Voleuano i Greci che la loro dramma ualeſſe ſei oboli, & queſto riſpondeua al cubito, che
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lb
/>
contiene ſei palmi; uoleuano, che ciaſcun' obolo haueſſe a ŭalere quattro monete, che ſi chia
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lb
/>
mauano dichalchi, la doue uentiquattro dichalchi faceuano una dramma, come uentiquattro
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lb
/>
dita fanno un cubito. </
s
>
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s
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="
s.002545
">obolo era una moneta di rame di poca ualuta, ſegnata però, & coniata,
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lb
/>
& era come un tutto, che aſſe ſi chiama, & la quarta parte detta quadrante ſi nominaua di
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lb
/>
chalco, ouerotrichalco ſecondo diuerſi riſpetti. </
s
>
<
s
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="
s.002546
">Come adunque il numero de gli oboli nella dram
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lb
/>
ma riſpondeua al numero de i palmi, che uanno a fare il cubito, che ſono ſei, coſi il numero de i
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lb
/>
dichalchi, o trichalchi nell'obolo riſpondeuano al numero delle dita, che erano nel cubito uenti
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lb
/>
quattro. </
s
>
<
s
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="
s.002547
">la onde appare, che anche nelle monete i Greci habbiano pigliato la ragione de i nume
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lb
/>
ri: & in questo caſo crediamo a Vitr.
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">
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s.002548
">Ma i noſtri prima fecero l'antico numero eſſer il dieci, & poſero nel denario dieci aſsi
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lb
/>
di rame, & però fin al dì d'hoggi la compoſitione della moneta ritiene il nome del dena
<
lb
/>
rio, & la quarta parte di eſſo perche ualeua due aſsi, & mezo, la chiamarono ſeſtertio, ma
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lb
/>
poi hauendo auuertito, che l'uno, & l'altro numero era perfetto, cioe il ſei, & il dieci,
<
lb
/>
raccolſero inſieme amendue que numeri, & fecero il ſedici perfetto. </
s
>
<
s
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="
s.002549
">& di queſto tro
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lb
/>
uarono il piede autore. </
s
>
<
s
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="
s.002550
">perche leuando dal cubito palmi due, reſta il piede di quattro
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lb
/>
palmi, ma il palmo ha quattro dita, & coſi il piede uiene hauere ſedici dita', & tanti aſsi
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lb
/>
il denario di rame. </
s
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s.002551
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I palmi ſono due, maggiore, & minore, il minore è di quattro dita: il maggiore di dodici,
<
lb
/>
quello ſi chiama palæſte, queſto ſpithame: dito, o digito è lo ſpacio di quattro grani d'orzo poſti
<
lb
/>
in ordine ſecondo la larghezza. </
s
>
<
s
id
="
s.002552
">Dice adunque Vitr. che Romani pigliarono da prima il dieci co
<
lb
/>
me numero perfetto, & però chiamarono la moneta dinario, (& queſto pare ragioneuole) co
<
lb
/>
me fin hora ſi uſa. </
s
>
<
s
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="
s.002553
">& nel denario poſero dieci aſſi di rame. </
s
>
<
s
id
="
s.002554
">& ſe bene dapoi congiunſero il dieci, et
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lb
/>
il ſei, uedendo, che anche il ſei era perfetto, ritennero però il nome del denaio mettendo in un de
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lb
/>
naio ſedici aſſi, che riſpondino, a ſedici dita, che uanno nel piede. </
s
>
<
s
id
="
s.002555
">ſtando adunque le predette co
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lb
/>
ſe Vitru. conchiude, & dice.
<
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