Se adunque è ragioneuole, & conueniente coſa, che il numero ſia ſtato ritrouato dalle
dita dell'huomo, & che da i membri ſeparati ſi faccia la corriſpondenza delle miſure ſecon
do la rata parte a tutta la forma del corpo; reſta, che noi admettiamo quelli, i quali anche
fabricando le caſe de gli immortali Dei, coſi ordinarono le parti delle opere loro, che le
diſtributioni, & compartimenti di quelli ſeparati, & uniti col tutto conuenienti fuſſero
alle proportioni, & ſimmetric.
dita dell'huomo, & che da i membri ſeparati ſi faccia la corriſpondenza delle miſure ſecon
do la rata parte a tutta la forma del corpo; reſta, che noi admettiamo quelli, i quali anche
fabricando le caſe de gli immortali Dei, coſi ordinarono le parti delle opere loro, che le
diſtributioni, & compartimenti di quelli ſeparati, & uniti col tutto conuenienti fuſſero
alle proportioni, & ſimmetric.
Pone in queſto luogo Vitru. la uniuerſale concluſione di tutto quello, che egli ha detto: però
a me pare, che il primo capo di queſto libro quiui habbia a finire, doue ſi conchiude chiaramen
te quello, che Vitr. ci ha detto, che non puo fabrica alcuna hauer ragione di componimento, ſen
za miſura & proportione; ſe prima non hauerà riſpetto, & conſideratione ſopra la uera, & cer
ta ragione de i membri dell'huomo ben formato, & proportionato, come raro eßempio di pro
portione., & giuſto compartimento. Ma ſeguitiamo pure l'antica diuiſione de i capi attendendo
alle coſe, che ci uengono propoſte da Vitr. ilquale come erudito nelle diſcipline de' Greci uſa una
uia, & un modo ragione uole nel trattar le coſe. & però dice.
a me pare, che il primo capo di queſto libro quiui habbia a finire, doue ſi conchiude chiaramen
te quello, che Vitr. ci ha detto, che non puo fabrica alcuna hauer ragione di componimento, ſen
za miſura & proportione; ſe prima non hauerà riſpetto, & conſideratione ſopra la uera, & cer
ta ragione de i membri dell'huomo ben formato, & proportionato, come raro eßempio di pro
portione., & giuſto compartimento. Ma ſeguitiamo pure l'antica diuiſione de i capi attendendo
alle coſe, che ci uengono propoſte da Vitr. ilquale come erudito nelle diſcipline de' Greci uſa una
uia, & un modo ragione uole nel trattar le coſe. & però dice.
I principij de i Tempij ſono quelli, de i quali è formato lo aſpetto delle lor figure.
&
prima è quello, che è detto faccia in pilaſtri, dapoi quello che è detto Proſtilo, & l'Amfi
proſtilo, lo Alato, il Falſo alato di due ordini, lo Alato di due ordini, & lo ſcoperto.
prima è quello, che è detto faccia in pilaſtri, dapoi quello che è detto Proſtilo, & l'Amfi
proſtilo, lo Alato, il Falſo alato di due ordini, lo Alato di due ordini, & lo ſcoperto.
Volendoci Vitr. inſegnare la compoſitione de i Tempij, con gran ragione comincia da quelle dif
ferenze, che prima ci uengono dinanzi a gli occhi. perche l ordine della cognitione porta, che
cominciamo dalle coſe uniuerſali, & confuſe, & indiſtinte, & poi che ſi uegna al particolare,
eſplicato, & diſtinto. oltra che nell' Architettura egli ſi deue auuertire, che l'occhio habbia la
parte ſua, & con la uarietà de gli aſpetti ſecondo le figure, & forme diuerſe de i Tempij ſi dia di
letto, ueneratione, & autorità alle opere. & ſi come la oratione ha forme, & idee diuerſe per ſa
tisfare alle orecchie, coſi habbia l' Architettura gli'aſpetti, & forme ſue per ſatisfar a gli occhi,
& ſi come quello, che è nella mente, & nella uoglia noſtra ripoſto, con l'artificio di leuarlo fuo
ri di noi, & portarlo altroue, le parole, le figure, la compoſitione delle parole, i numeri, le mem
bra, & le chiuſe fanno le Idee, & le forme del dire, coſi le proportioni, i compartimenti le dif
ferenze de gli aſpetti, i numeri, & la collocatione delle parti fanno le idee delle fabriche, che ſo
no qualità conuenienti a quelle coſe, per le quali ſi fanno. Altra ragione di ſentenze, di artificij,
di parole, di figure, di parti, di numeri, di compoſitione, & di termini ſi uſa uolendo eſſer chia
ro, puro, & elegante nel dire. altra uolendo eſſer grande, uehemente, aſpro, & ſeuero: & altro
richiede la piaceuolezza, altro la bellezza, & ornamento del parlare. ſimilmente nelle Idee del
le fabriche altre proportioni, altre diſpoſitioni, altri ordini, & compartimenti ci uuole, quando
nella fabrica ſi richiede grandezza, & ueneratione, che quando ſi uuole bellezza, o dilicatez
za, o ſimplicità. & perche la natura delle coſe, che uanno a formare un'idea dell' oratione fa, che
quelle poſſono eſſer degnamente inſieme con quelle, che uanno a formarne un'altra. la onde nella
purità ſi puo hauer del grande, nella grandezza, del bello, nella bellezza del ſemplice, & nella
ſemplicità dello ſplendido; anzi queſto è ſomma lode dell'oratore, et ſi fa meſcolando, le condi
tioni d'una forma, con le conditioni d'unaltra. come è manifeſto a i ueri Architetti dell'oratione.
però dico io, che meſcolando con ragione nelle fabriche le proportioni d'una maniera, o compo
nendole, o leuandole, nè puo riſultare una bella forma di mezo. le coſe da prima ſono ſemplici, è
ſchiette, poi ſi fanno con diuerſe aggiunte ogni fiata maggiori, et piu ornate come ſi uede chia
ramente in tutte le opere, et inuentioni de mortali. Non deue però il ſauio, & prudente Ar
chitetto pigliare tutto quello, che uien fatto da ognuno, ma ſolamente quelle coſe, che comin
ciano hauere non ſo che di occulta uirt ù, onde dilettino i ſenſi noſtri. come lo eccellente oratore
non piglia tutto quello, che'l ſciocco uulgo, o la baſſa plebe apprende, ma tutto quello, che puo
cadere ſotto la capacità di chi aſcolta con qualche piu eleuato ſentimento, che da ſe la ple
be non trouaria, ma trouato da altri appiglia, & ſene diletta. coſi Vitruuio, non pren-
ferenze, che prima ci uengono dinanzi a gli occhi. perche l ordine della cognitione porta, che
cominciamo dalle coſe uniuerſali, & confuſe, & indiſtinte, & poi che ſi uegna al particolare,
eſplicato, & diſtinto. oltra che nell' Architettura egli ſi deue auuertire, che l'occhio habbia la
parte ſua, & con la uarietà de gli aſpetti ſecondo le figure, & forme diuerſe de i Tempij ſi dia di
letto, ueneratione, & autorità alle opere. & ſi come la oratione ha forme, & idee diuerſe per ſa
tisfare alle orecchie, coſi habbia l' Architettura gli'aſpetti, & forme ſue per ſatisfar a gli occhi,
& ſi come quello, che è nella mente, & nella uoglia noſtra ripoſto, con l'artificio di leuarlo fuo
ri di noi, & portarlo altroue, le parole, le figure, la compoſitione delle parole, i numeri, le mem
bra, & le chiuſe fanno le Idee, & le forme del dire, coſi le proportioni, i compartimenti le dif
ferenze de gli aſpetti, i numeri, & la collocatione delle parti fanno le idee delle fabriche, che ſo
no qualità conuenienti a quelle coſe, per le quali ſi fanno. Altra ragione di ſentenze, di artificij,
di parole, di figure, di parti, di numeri, di compoſitione, & di termini ſi uſa uolendo eſſer chia
ro, puro, & elegante nel dire. altra uolendo eſſer grande, uehemente, aſpro, & ſeuero: & altro
richiede la piaceuolezza, altro la bellezza, & ornamento del parlare. ſimilmente nelle Idee del
le fabriche altre proportioni, altre diſpoſitioni, altri ordini, & compartimenti ci uuole, quando
nella fabrica ſi richiede grandezza, & ueneratione, che quando ſi uuole bellezza, o dilicatez
za, o ſimplicità. & perche la natura delle coſe, che uanno a formare un'idea dell' oratione fa, che
quelle poſſono eſſer degnamente inſieme con quelle, che uanno a formarne un'altra. la onde nella
purità ſi puo hauer del grande, nella grandezza, del bello, nella bellezza del ſemplice, & nella
ſemplicità dello ſplendido; anzi queſto è ſomma lode dell'oratore, et ſi fa meſcolando, le condi
tioni d'una forma, con le conditioni d'unaltra. come è manifeſto a i ueri Architetti dell'oratione.
però dico io, che meſcolando con ragione nelle fabriche le proportioni d'una maniera, o compo
nendole, o leuandole, nè puo riſultare una bella forma di mezo. le coſe da prima ſono ſemplici, è
ſchiette, poi ſi fanno con diuerſe aggiunte ogni fiata maggiori, et piu ornate come ſi uede chia
ramente in tutte le opere, et inuentioni de mortali. Non deue però il ſauio, & prudente Ar
chitetto pigliare tutto quello, che uien fatto da ognuno, ma ſolamente quelle coſe, che comin
ciano hauere non ſo che di occulta uirt ù, onde dilettino i ſenſi noſtri. come lo eccellente oratore
non piglia tutto quello, che'l ſciocco uulgo, o la baſſa plebe apprende, ma tutto quello, che puo
cadere ſotto la capacità di chi aſcolta con qualche piu eleuato ſentimento, che da ſe la ple
be non trouaria, ma trouato da altri appiglia, & ſene diletta. coſi Vitruuio, non pren-