Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
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1567
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pb
pagenum
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133
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s
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s.002773
">Le diminutioni, che ſi fanno nella parte di ſopra delle colonne ſotto i collarini detti hy
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lb
/>
potrachelij, ſi deueno fare in queſto modo, che ſe la colonna ſarà di quindici piedi almeno,
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lb
/>
ſia diuiſa la groſſezza del fuſto da baſſo in ſei parti, & di cinque di quelle ſi faccia la groſ
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lb
/>
ſezza di ſopra, & di quella colonna, che ſarà alta da quindici a uenti piedi, il fuſto da baſſo
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/>
ſia diuiſo in ſei parti & meza, & di quelle ſiano date cinque & meza alla groſſezza di ſopra.
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/>
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s
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="
s.002774
">ſimilmente di quelle, che ſaranno da uenti fin'a trenta piedi, la pianta ſi partirà in ſette par
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/>
ti, & in ſei di quelle ſi farà la diminutione di ſopra. </
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s
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="
s.002775
">ma quella, che ſarà da trenta fin qua
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/>
ranta piedi, dal baſſo piede hauerà ſette & mezo, & dal di ſopra ſei, & mezo la ragione
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/>
del ſuo raſtremamento: Et coſi quella, che ſarà alta da quaranta ſin cinquanta piedi, eſ
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/>
ſendo dal baſſo diuiſa in otto parti, ſarà ſette di ſopra nel Collarino: Et quelle, che ſaran
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/>
no piu alte, con la iſteſſa ragione per la rata parte ſi faranno piu ſottili. </
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s.002776
">Ma quelle per la
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/>
diſtanza dell'altezza ingannano la uiſta, che aſcende: Et però ſi aggiugne il temperamen
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/>
to alle groſſezze, poi che la uiſta noſtra ſeguita mirabilmente la gratia, & la bellezza. </
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s.002777
">al
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/>
cui piacere, ſe noi non conſentimo luſingando con la proportione, & con la aggiunta de
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/>
i moduli, accioche quello, di che ella è ingannata, & defraudata, con bello temperamen
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/>
to ſi accreſca, dalle opere ſarà rimandato adietro l'aſpetto di quelle, ſenza gratia, & ſen
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/>
za proportione di bellezza. </
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s.002778
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Faceuano gli antichi la ſommità della colonna piu ſottile, che la parte di ſotto; faceuano ſimil
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/>
mente nel mezo una gonfiezza, & tumidezza molto dolce, & tenera, che gentilmente ſi uolge
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/>
ua, che le daua molto del buono. </
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s.002779
">La ragione, perche coſi faceuano, era, perche le coſe naſcen
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/>
ti dalla terra, come ſono gli alberi, piu che ſi leuano, piu s'aſſottigliano, & gli huomini piu ag
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/>
grauati da i peſi, piu s'ingroſſano nel mezo. </
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="
s.002780
">però imitando gli alberi ſi raſtremano le colonne di
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/>
ſopra, & imitando lo effetto del carico, ſi gonfiano nel mezo. </
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s.002781
">ſi come adunque creſcendo in lar
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/>
ghezza i uani, Vitr. ha uoluto, che a proportione creſca la groſſezza delle colonne, coſi uuole
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/>
hora per la iſteſſa ragione, che quanto è piu alia la colonna, tanto meno ſia raſtremata di ſopra,
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/>
perche creſcendo in altezza, fa lo eſſetto da ſe ſteſſa & di cio ne dà lo eſſempio, la regola, & la
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/>
ragione, il che è facile. </
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s.002782
">Ma come ſi faccia, & doue comincia queſta diminutione, & con che
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/>
garbo ſi tiri la gonfiatura nel mezo, Vitr. non ci dimoſtra, benche egli prometta in fine del libro
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/>
darci il diſegno, & dice.
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s.002783
">Ma della aggiunta, che ſi fa nel mezo della colonna, che entaſi ſi chiama, nel fine del
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/>
libro ſarà formata la ſua ragione, come dolce, & conueniente ſi faccia. </
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s.002784
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Credo io, che queſto ſtia in diſcretione, & deſtrezza, piu preſto, che in arte o regola: ben
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/>
che il Serlio, & altri ne trouino alcuni modi, a i q uali mi riporto. </
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s.002785
">Diſidero bene, che ſi auuer
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/>
tiſca, che l'huomo non prenda ammiratione, ſe miſurando le antichità di Roma, non ritroua ſpeſ
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/>
ſo le miſure delle colonne a punto, perche ſe egli ſi poteſſe uedere tutto il corpo della fabrica, l'huo
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/>
mo non ſi marauiglierebbe della grandezza, o picciolezza de i membri, ma ritrouando un piede,
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/>
ouero un braccio ſeparato, non puo dire, queſto piede è grande, o picciolo; dico riſpetto del cor
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/>
po. </
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="
s.002786
">ſe adunque cio uale nel corpo humano, perche non deue ualere nel corpo d'una fabrica, o d'al
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/>
tra coſa artificioſa? </
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="
s.002787
">perche uolemo far giudicio d'una colonna, non ſapendo come ella era poſta
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/>
in opera, che ſpacio era tra una colonna, & l'altra, in che maniera era collocata, per quale acci
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/>
dente era coſi compartita: che effetto, in che luogo faceua, & altri ſimili riſpetti? </
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s
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s.002788
">che danno,
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lb
/>
che dire a queſti diſegnatori, che tutto di uanno miſurando le parti & le particelle, ſenza conſide
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lb
/>
ratione del tutto, & ſe ne fanno regole, & precetti inuiolabili: & dicono, che non ſi troua in Ro
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lb
/>
ma coſa fatta ſecondo le regole di Vitr. al quale doueriano credere, poi che egli ſteſſo, ci leua la
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lb
/>
ſoperſtitione, l'obligo, & la ſeruitù con le ragioni manifeſte: Sono bene i termini delle coſe, ſecon
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lb
/>
do il piu, & il meno, ma tra que termini, oue ſia, chi uoglia procedere con ragione, non ha per
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lb
/>
duto il modo di fermarſi piu in uno, che in altro luogo, quando la occaſione gli dà di farlo.
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archimedes
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