Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567
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                  diametro dell' occhio, & che le cinte, che egli chiama baltei, che ſono nel mezo da i lati tra le
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                  uolute, non ſportino piu della cimaſa, di modo, che poſto il piede della ſeſta nel mezo del quadro
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                  del capitello, & allargato allo ſporto della cimaſa, raggirandoſi tocchi l'eſtremità delle cinte, co
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                  me ſi uede nella pianta tirandoſi un giro ſopra'l centro ſuo fin alla circonferenza dell'ouolo. </s>
                  <s id="s.003112">Gli
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                  architraui ſi fanno ſecondo l'altezza delle colonne, accioche per lo accreſcimento, che ſi da a
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                  quelli per l'altezza, ne ſegua piu certa all'occhio la miſura loro. </s>
                  <s id="s.003113">Quanto adunque debbiano cre­
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                  ſcere lo ponerà Vitr. qui ſotto. </s>
                  <s id="s.003114">Ma poniam caſo, che la colonna ſia alta quindici piedi, dico,
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                  che lo architraue ſarà alto per la metà del diametro della colonna da piedi. </s>
                  <s id="s.003115">la larghezza di ſot­
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                  to, che ſi poſa ſopra il capitello, ſarà tanto quanto la groſſezza della colonna di ſopra, accioche
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                  ſtia ſul uiuo: & queſta è regola generale. </s>
                  <s id="s.003116">ma la ſommità dello architraue, cioè il piano diſopra
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                  ſia tanto quanto è la groſſezza da piedi della colonna. </s>
                  <s id="s.003117">La cimaſa dello architraue ſi fa per la ſet
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                  tima parte dell' altezza dell' architraue, & deue ſportare tanto, quanto è alta, & lo ſporto ſi
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                  miſura da quella linea, che uiene dal raſtremamento della colonna. </s>
                  <s id="s.003118">il reſtante ſotto la cimaſa, ſi
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                  diuide in dodici parti, & tre ſe ne danno alla faſcia di ſotto, quattro alla di mezo, & cinque al­
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                  la di ſopra. </s>
                  <s id="s.003119">Oltra l'architraue ui ua il fregio, che Vitr. chiama zophoro, perche in quello s'in­
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                  tagliauano alcune figurine d'animali. </s>
                  <s id="s.003120">queſti è un quarto meno miſurando l'altezza dello archi­
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                  traue con la ſua cimaſa: & queſta altezza ſi ſerua, quando nel fregio non ſono intagli, perche
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                  quando ui ſono, egli ſi fa un quarto piu alto dell' Architraue, accioche meglio ſi goda lo intaglio. </s>
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                  L'altezza del fregio ſi diuide in ſette parti, & d'una di quelle ſi fa la cimaſa, che ui ua ſopra, &
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                  ſopra la cimaſa ua il dentello, detto latinamente denticulus, dalla ſimiglianza, che ha con il den
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                  te. </s>
                  <s id="s.003122">l'origine del dentello è preſa dalle opere di legno, ſi come il triglifo nell' ordine Dorico era pre
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                  ſo dalle teste delle traui, che ſportauano nella fronte, coſi il dentello è preſo da gli aſſeri, (come
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                  ſi dirà nel quarto libro.) Biſogna adunque ſapere, che il fregio è il luogo, che tiene le teſte del­
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                  la trauatura. </s>
                  <s id="s.003123">Il dentello, è alto quanto la faſcia di mezo dello architraue. </s>
                  <s id="s.003124">lo ſporto del dentel­
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                  lo è tanto, quanto l'altezzaſua. </s>
                  <s id="s.003125">la larghezza detta, metochi, da Greci, & interſectio, da lati
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                  ni, è per la metà dell' altezza del dentello. </s>
                  <s id="s.003126">il cauo, cioè lo ſpacio da un dentello all' altro, che
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                  anche meto pa ſi chiama, & cauo colombario (come dice Vitr. nel quarto) è per due terzi del­
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                  la larghezza del dentello. </s>
                  <s id="s.003127">La cimaſa del dentello è per la festa parte dell' altezza ſua. </s>
                  <s id="s.003128">La corni
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                  ce con la cimaſa, è alta quanto la faſcia di mezo. </s>
                  <s id="s.003129">lo ſporto della cornice col ſuo dentello o taglio
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                  nel mento, dene eſſer tanto, quanto è alto lo ſpatio dal fregio alla ſommità della gola, o cimaſa
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                  della cornice: & queſto ſporto ſi piglia della linea, che uiene dalla eſtremità della cimaſa del fre
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                  <s id="s.003130">queſto dentello della cornice ſi fa, accioche l'acque, che uengono giu, non guaſtino le fabri­
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                  <s id="s.003131">In fino a queſto luogo della cornice, o gocciolatoio, le fabriche uanno egualmente distanti
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                  dal piano. </s>
                  <s id="s.003132">Hora ſi leua il frontiſpicio, che Vitr. chiama fastigio. </s>
                  <s id="s.003133">il quale ha le ſue cornici corri­
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                  ſpondenti alli membrelli della cornice, & di piu ha le ſue gole, che ſi chiamano, ſime, & da Greci,
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                  Epitichide, dalla aggiunta impoſta ſopra le cornici del frontiſpicio. </s>
                  <s id="s.003134">queſte ſono piu alte un'otta
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                  ua parte dell' altezza delle cornici. </s>
                  <s id="s.003135">ſotto delle quali è il timpano alto la nona parte della lunghez
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                  za della cornice, miſurando dalla eſtremità delle gole della cornice. </s>
                  <s id="s.003136">il piano del timpano deue ri
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                  poſare ſul uiuo, cioè chi laſciaſſe andar giu una linea a piombo, ella batterebbe prima ſu l'archi­
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                  traue, poi ſul collarino delle colonne, & ſul uiuo. </s>
                  <s id="s.003137">i pilaſtrelli detti acroterij, deono eſſer alti tan
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                  to, che ſi poſſino uedere le figure, che ui uanno ſopra. </s>
                  <s id="s.003138">gli angulari deono morir nel tetto & co­
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                  minciare al dritto delle colonne, & entrar tanto in entro, quanto porta la ragione della ueduta
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                  perche in alcune fabriche uanno piu adentro perche ſono baſſe. </s>
                  <s id="s.003139">& deono eſſer tanto alti quanto
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                  la ſommità del timpano, ma quello dimezo eſſer deue un'ottaua di piu de gli angulari.
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