Vitruvius Pollio
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I dieci libri dell?architettura
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o lauoro, che reſta ceſſando l'operatione dello Artefice, o finita, o non finita, che ella ſia: come
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/>
Operatione è quel mouimento che egli fa mentre lauora. </
s
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s
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s.000202
">Ma Attione s'intende negotio, o ma
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/>
reggio ciuile, & uirtuoſo, ceſſato che egli ſia, niente reſta di fuori
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Arti.
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Qui s'intende
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lb
/>
l'arti in quanto ſi opera, le ragioni delle quali ad eſſa patrona ſi riferiſcono. </
s
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s
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="
s.000203
">Et qui ſia fine alla
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lb
/>
diffinitione dell'Architettura. </
s
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s
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="
s.000204
">nella quale uirtualmente compreſe ſono le belle ucrità dell'Ar
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lb
/>
chitettura, & de i precetti ſuoi; coſa degna di molta conſideratione. </
s
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s
id
="
s.000205
">& perche egli s'intenda
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lb
/>
queſto mirabile ſecreto: Dico, che in ciaſcuna ſcienza la diffinitione del ſoggetto, del qual ſi trat
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lb
/>
ta, che è quello à cui ſi riferiſce tutto quello che nella ſcienza è trattato, contiene uirtualnunte
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lb
/>
le ſolutioni de i dubij, le inuentioni de i ſecreti, & la uerità delle coſe in quella ſcienza contenu
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/>
te. </
s
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s
id
="
s.000206
">Virtualmente contenere intendo poter produrre una coſa, come il ſeme contiene in uirtu il
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lb
/>
frutto. </
s
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s
id
="
s.000207
">La diffinitione adunque del ſoggetto quando è fatta con le ragioni dichiarate di ſopra,
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lb
/>
cioè quando dimoſtra la natura della coſa diffinita, la raccommunanzà, che ha con molte altre
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/>
coſe, & la differenza & propietà che tiene, ha uirtu di far manifeſte le oſcure dimande, che ſo
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lb
/>
no fatte in quella ſcienza. </
s
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s
id
="
s.000208
">& la ragione è, perche la diffinitione del ſoggetto è principio della di
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lb
/>
moſtratione. </
s
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s
id
="
s.000209
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/>
Galeno) Vero, perche niente ſi comprende, che uero non ſia, come ſe egli ſi diceſſe, il Fele della
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lb
/>
chimera eſſer utile à gli infermi. </
s
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s
id
="
s.000210
">queſto non ſi potrebbe comprendere, perche uero non è, che la
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lb
/>
chimera tra le coſe che ſono ſi troui. </
s
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s
id
="
s.000211
">Vtile, perche è neceſſario, che egli tenda à qualche fine;
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lb
/>
& Vtilità non è altro che riferire le coſe al debito fine, & inuero degna non è del nome di Arte
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lb
/>
quella cognitione, la cui operatione non è utile alla humana uita. </
s
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s
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="
s.000212
">La conformità è poſta nella
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lb
/>
uirtu predetta di produrre. </
s
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s
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="
s.000213
">perche molte coſe hanno in ſe la forza della uerità, che non hanno la
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lb
/>
forza della conformità, & la uirtu conſiſte nell'applicatione, & quelle non hanno ualore d'influi
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lb
/>
re il lume loro nelle coſe. </
s
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s
id
="
s.000214
">Ilche ſi conoſce, che uolendo noi applicare i principij alle coſe, non ſi
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lb
/>
raccoglie alcuna ragione, percioche non ſono conformi, nè concludenti. </
s
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s
id
="
s.000215
">Quando adunque il
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/>
ſoggetto, & le propriet à naſceno da i principij, & cauſe, allhora ui è la conformità. </
s
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s
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="
s.000216
">Vero è
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/>
da tutti giudicato (conoſciuti i termini, come io diceua) che ſe dalle coſe eguali ſi leueranno l'e
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lb
/>
guali, ò dalle pari le pari, il rimanente ſarà pari ò eguale. </
s
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s
id
="
s.000217
">nè ſolamente è uero queſto principio,
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lb
/>
ma di ualore grandiſſimo. </
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s
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="
s.000218
">percioche egli ſi applica dal Filoſofo naturale a i mouimenti, al tem
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/>
po, a gli ſpatij: dal Geometra alle miſure, & grandezze; dallo Arithmetico a i Numeri; dal Mu
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lb
/>
ſico a i ſuoni; dal Medico alle uirtu & qualità delle coſe. </
s
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s
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="
s.000219
">Stando adunque cio, che s'è detto, ne
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/>
ſeguita quello, che dirà Vitr. dell'Architettura. </
s
>
<
s
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s.000220
">& prima del ſuo naſcimento, & poi delle ſue
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lb
/>
conditioni. </
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<
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s.000221
">dice adunque.
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Eſſa naſce da fabrica, & da diſcorſo.
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Queſta conſequenza non
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lb
/>
ſi può conoſcere, ſe prima non ſi fa manifeſto, che coſa è Fabrica, & che coſa è Diſcorſo, però
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/>
dice Vitr.
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Fabrica è continuo, & eſſercitato penſiero dell'uſo, che di qualunque materia, che
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/>
per dar forma all'opera propoſta ſi richiede, con le mani ſi compie. </
s
>
<
s
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s.000222
">Diſcorſo è quello, che le coſe
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lb
/>
fabricate prontamente, & con ragioneuole proportione puo dimoſtrando manifeſtare.
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Diuino
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lb
/>
è ueramente il deſiderio di quelli, che leuando la mente alla conſideratione delle coſe belle, cerca
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lb
/>
no le cagioni di quelle, & riguardando come dal di ſopra s'accendeno alle fatiche per lo contra
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lb
/>
rio molti ſono, che con grandiſſime lodi inalzando al cielo i dotti, & letterati huomini, & con
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lb
/>
merauiglia riguardando le ſcienze fanno ogni altra coſa piu preſto che affaticarſi per acquiſtarle. </
s
>
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s
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="
s.000223
">
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/>
Sono anche molti, i quali auenga, che ſappiano eſſer biſogno per l'acquiſto d'una ſcienza partici
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lb
/>
pare di molte altre, poco però di quelle ſi curano, anzi danno à biaſimo ſe alcuno ſi dà allo ſtudio
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lb
/>
di quelle. </
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s.000224
">Queſti come gente trauiata & folle, ſi denno laſciare da parte. </
s
>
<
s
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s.000225
">Bella coſa è il potere
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giudicare, & approuare le opere de' mortali, come atto di uirtu ſuperiore, uerſo l'inferiore:
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/>
niente di meno pochi ſi danno alla fatica, pochi uogliono adoperarſi, & uſcire delle pelli dell'otio:
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lb
/>
& percio non fanno giudicio, & per conſeguente non peruengono al fine dell'Architettura; Ma
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lb
/>
ſolo ſi uanno gloriando di eſſer chiamati Architetti di queſto principe & di quello. </
s
>
<
s
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="
s.000226
">& allegano
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lb
/>
non le ragioni, ma le opere loro, dicendo coſi feci io, coſi ordinai nel tal pallazzo, & nella tal
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archimedes
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