Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Perche nell'Achaia, & nel Poloponeſſo Doro figliuolo di Helleno, & della ninfa Optice
hebbe
il principato, queſti in Argo antica città fece a caſo il Tempio di Giunone di quel­
la
maniera.
Dapoi delle iſteſſe maniere non eſſendo anchor nata la ragione delle ſimme­
trie
fece i Tempij nelle altre città dell'Achaia.
Ma poi che gli Athenieſi per le riſpoſte del
Delfico
Apollo di commune conſiglio di tutta la Grecia in uno iſteſſo tempo conduſſe­
ro
in Aſia tredici colonie, & a ciaſcuna colonia diedero il ſuo capo, & condottiere, dan­
do
la ſomma dello imperio ad Ione figliuolo di Xutho, & di Creuſa, il quale per le riſpoſte
ſue
Apollo in Delfo uolle chiamare ſuo figliuolo; coſtui conduſſe in Aſia quelle colonie;
& iui fabricò grandiſsime città hauendo occupati i confini della Caria, Epheſo, Mileto,
Miunta
, che gia fu dalle acque ſorbita, i ſacrificij, & i ſuffragij della quale gli lonij, a Mi
leſij
attribuirono, & Priene, Samo, Teon, Colofona, Chio, Erithras, Phocea, Elazo
mene
, Lebedo, Melite.
Queſta Melite, per l'arroganza de cittadini da queſte città per
commune
conſiglio moſſagli guerra, fu ruinata.
in luogo della quale dapoi, per benefi­
cio
del Re Attalo, & d'Arſimone la città de Smirnei è ſtata riceuuta nel numero delle cit­
Ioniche.
Queſte città hauendo ſcacciati i Carij, & i Lelegi, nominarono dal loro capo
Ione
quella regione Ionia & ponendo iui i Tempij de i Dei immortali cominciorno a fa­
bricare
alcuni Tempietti, & prima (come uiddero in Achaia) fecero il Tempio d'Apol
lo
, detto Pannionio, & quello chiamarono Dorico, perche lo uiddero da prima coſi fat
to
nelle città de i Dorici.
Ma uolendo ponere in quel Tempio le colonne, non hauendo
le
ſimmetrie di quelle, & cercando con che ragioni le poteſſero fare, ſi che, & a ſopporta­
re
i peſi fuſſero baſtanti, & tenneſſero approuata bellezza nello aſpetto, miſurarono la
pianta
del piede uirile, & hauendo trouato, che il piede era la ſeſta parte dell'altezza del­
l
'huomo, coſi la traportarono nella colonna.
Et di quella groſſezza, che fecero la baſa
del
fuſto della colonna, ſei fiate tanto leuarono in altezza quella col capitello.
Et a
queſto
modo la colonna Dorica cominciò dare ne gli edificij proportione, & fermezza, &
bellezza
del corpo uirile.
Appreſſo dapoi cercando di fabricare un Tempio a Diana, da
gli
iſteſsi ueſtigij trasferirono nuoua forma di maniera alla ſueltezza feminile.
Et prima fe­
cero
la groſſezza della colonna per la ottaua parte dell'altezza, & accioche teneſſero lo
aſpetto
piu alto ſottopoſero alla baſa in luogo di calzare la ſpira, & al capitello impoſero
le
uolute pendenti dalla deſtra, & dalla ſiniſtra, come creſpi cincinni della capillatura, &
ornarono
le fronti di cimaſe, & con feſtoni, (che encarpi ſi dicono) cioè frutti raccolti
inſieme
, & foglie colligate in uece di capelli diſpoſte, & per tutto'l tronco della colonna
laſciarono
andar a baſſo le canalature, come falde delle ueſtimenta all'uſanza delle matro­
ne
; & coſi con due differenze imitarono la inuentione delle colonne, una ſchietta, & nu
da
ſenza ornamento, che era di ſembiante uirile, l'altra di muliebre ſottigliezza, & orna­
mento
, & miſura.
Ma quelli che uennero dapoi con eleganza, & ſottigliezza di giudi­

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