Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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chap
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subchap1
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subchap2
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163
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nico uiene ad eſſer quaſi la terza parte della groſſezza della colonna. </
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s.003347
">La ſeconda regola è, che
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le Corinthie non hanno membri proprij di ſopra, ma ſi pigliano, o dalle ſimmetrie Doriche, o
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dalle uſanze Ioniche. </
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s.003348
">dice Vitr.
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o dalle ragioni de gli Triglifi
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cioè dalla ragion Dorica, non
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che ſiano Triglifi nel Corinthio, ma perche il compartimento Dorico, è regolato ſecondo gli Tri
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glifi. </
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s.003349
">Similmente per goccie intende, non quelle, che ſono ſotto gli Triglifi, ma quelle, che ſono
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diſposte ſotto'l gocciolatoio, nel piano di ſotto, come hauemo detto i moderni le chiamano fuſaio
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li, non ſapendo l'origine di quelle. </
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s.003350
">Adunque nella maniera Corinthia, l'Architraue, il Freggio,
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la Cornice, ſi puo pigliare dalla miſura, & compartimento Dorico. </
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s.003351
">Egli ſi puo anche pigliare
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dalle uſanze Ioniche tutto quello, che s'impone a capitelli delle colonne, & in queſto caſo non è
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differenza tra'l Ionico, & il Corinthio, & ſi puo dire che il genere Corinthio non habbia altro
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del ſuo, che il capitello, & queſto ſi deue auuertire. </
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s.003352
">Seguita Vitr. a dire l'origine del genere
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Dorico, & dice.
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s.003353
">Perche nell'Achaia, & nel Poloponeſſo Doro figliuolo di Helleno, & della ninfa Optice
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hebbe il principato, queſti in Argo antica città fece a caſo il Tempio di Giunone di quel
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la maniera. </
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s.003354
">Dapoi delle iſteſſe maniere non eſſendo anchor nata la ragione delle ſimme
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trie fece i Tempij nelle altre città dell'Achaia. </
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s.003355
">Ma poi che gli Athenieſi per le riſpoſte del
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Delfico Apollo di commune conſiglio di tutta la Grecia in uno iſteſſo tempo conduſſe
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/>
ro in Aſia tredici colonie, & a ciaſcuna colonia diedero il ſuo capo, & condottiere, dan
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do la ſomma dello imperio ad Ione figliuolo di Xutho, & di Creuſa, il quale per le riſpoſte
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/>
ſue Apollo in Delfo uolle chiamare ſuo figliuolo; coſtui conduſſe in Aſia quelle colonie;
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& iui fabricò grandiſsime città hauendo occupati i confini della Caria, Epheſo, Mileto,
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Miunta, che gia fu dalle acque ſorbita, i ſacrificij, & i ſuffragij della quale gli lonij, a Mi
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/>
leſij attribuirono, & Priene, Samo, Teon, Colofona, Chio, Erithras, Phocea, Elazo
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mene, Lebedo, Melite. </
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s.003356
">Queſta Melite, per l'arroganza de cittadini da queſte città per
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commune conſiglio moſſagli guerra, fu ruinata. </
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s.003357
">in luogo della quale dapoi, per benefi
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cio del Re Attalo, & d'Arſimone la città de Smirnei è ſtata riceuuta nel numero delle cit
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tà Ioniche. </
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s.003358
">Queſte città hauendo ſcacciati i Carij, & i Lelegi, nominarono dal loro capo
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/>
Ione quella regione Ionia & ponendo iui i Tempij de i Dei immortali cominciorno a fa
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bricare alcuni Tempietti, & prima (come uiddero in Achaia) fecero il Tempio d'Apol
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lo, detto Pannionio, & quello chiamarono Dorico, perche lo uiddero da prima coſi fat
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to nelle città de i Dorici. </
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s.003359
">Ma uolendo ponere in quel Tempio le colonne, non hauendo
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le ſimmetrie di quelle, & cercando con che ragioni le poteſſero fare, ſi che, & a ſopporta
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/>
re i peſi fuſſero baſtanti, & tenneſſero approuata bellezza nello aſpetto, miſurarono la
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pianta del piede uirile, & hauendo trouato, che il piede era la ſeſta parte dell'altezza del
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/>
l'huomo, coſi la traportarono nella colonna. </
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s.003360
">Et di quella groſſezza, che fecero la baſa
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/>
del fuſto della colonna, ſei fiate tanto leuarono in altezza quella col capitello. </
s
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s.003361
">Et a
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/>
queſto modo la colonna Dorica cominciò dare ne gli edificij proportione, & fermezza, &
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bellezza del corpo uirile. </
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s.003362
">Appreſſo dapoi cercando di fabricare un Tempio a Diana, da
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/>
gli iſteſsi ueſtigij trasferirono nuoua forma di maniera alla ſueltezza feminile. </
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s.003363
">Et prima fe
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/>
cero la groſſezza della colonna per la ottaua parte dell'altezza, & accioche teneſſero lo
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/>
aſpetto piu alto ſottopoſero alla baſa in luogo di calzare la ſpira, & al capitello impoſero
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/>
le uolute pendenti dalla deſtra, & dalla ſiniſtra, come creſpi cincinni della capillatura, &
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/>
ornarono le fronti di cimaſe, & con feſtoni, (che encarpi ſi dicono) cioè frutti raccolti
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/>
inſieme, & foglie colligate in uece di capelli diſpoſte, & per tutto'l tronco della colonna
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/>
laſciarono andar a baſſo le canalature, come falde delle ueſtimenta all'uſanza delle matro
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/>
ne; & coſi con due differenze imitarono la inuentione delle colonne, una ſchietta, & nu
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/>
da ſenza ornamento, che era di ſembiante uirile, l'altra di muliebre ſottigliezza, & orna
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/>
mento, & miſura. </
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s.003364
">Ma quelli che uennero dapoi con eleganza, & ſottigliezza di giudi</
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chap
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archimedes
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