Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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s.003423
">
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emph
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italics
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Mirabile dottrina, & pratica d'Architettura c'inſegna Vitruuio nel preſente Cap. percio
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lb
/>
che egli ci rende conto di tutti gli adornamenti, & membri che ſi metteno ſopra le colonne, o pi
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lb
/>
laſtri, o muri, o stanti, che egli chiama, anntæ. </
s
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s
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s.003424
">dimoſtrando chiaramente la origine, & inuen
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lb
/>
tione di quelli. </
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="
s.003425
">dal che nel preſente luogo ſi caua la ragione dimolti uocaboli. </
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s
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s.003426
">Certo è (come
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lb
/>
ſpeſſo ho detto) che dalla neceſſità alla magnificenza del fabricare gli artifici ſono peruenuti. </
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s
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="
s.003427
">la
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lb
/>
natura c'impoſe la neceſſità: ma lo animo grande acceſo dalla concorrenza cercò di auanzare
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lb
/>
ſe ſteſſo. </
s
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s
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="
s.003428
">ſi che i primi fabricarono come lor fatto ueniua, & quanto il biſogno richiedeua. </
s
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s
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="
s.003429
">ſuc
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lb
/>
ceſſero le conteſe di ſuperarſi l'un l'altro, ma però ſi fondauano le inuentioni, & gli accreſci
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lb
/>
menti ſopra la imitatione di quelle coſe, che per loro natura doueuano eſſer tali. </
s
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s
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="
s.003430
">però non fecero
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lb
/>
alcuna coſa ne gli adornamenti, di che non ne poteſſero pienamente rendere la ragione dalla imi
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lb
/>
tatione delle coſe ſatte per neceſſità. </
s
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s
id
="
s.003431
">Eleuato adunque lo edificio nella già dimoſtrata forma dal
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lb
/>
fondameuto fin alla cima de i pareti, colonne, muri, pilastri, o ſtanti, biſognaua coprirlo, ac
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lb
/>
cioche perfettamente ſi uedeſſe il fine dell'opera: era neceſſario nel coperto prouedere, che i pa
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lb
/>
retiſteſſero uniti, & legati inſieme, & che'l coperto acconciamente ſi ripoſaſſe, non ſpignendo
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lb
/>
i pareti: la onde per hauere quanto s'è detto, egli è da ſapere, che biſogna fare tutto questo la
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lb
/>
uoro di legname: che da Vitruuio è detto materiatio. </
s
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s
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="
s.003432
">& conoſcere diſtintamente i nomi, gli ef
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/>
fetti, & l'ufficio di ciaſcuna coſa. </
s
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s
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="
s.003433
">Tre coſe adunque douemo auuertire nell'opera di legname,
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/>
l'una è quella, che ſi impone prima ſopra le colonne, i muri, & pilastri: queſta ſi chiama tra
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lb
/>
uatura. </
s
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s
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="
s.003434
">la ſeconda è detta contignatione: queſta ſi diuide in due parti, l'una è la legatura del tet
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lb
/>
to, l'altra è il tetto, & coperto. </
s
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s
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="
s.003435
">Della trauatura ſi caua questo utile, che i pareti ſi tengono in
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lb
/>
ſieme, dalla legatura, che il tetto ſi uniſce, dal tetto, che l'edificio ſi copre, & ſi defende. </
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s
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s.003436
">&
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/>
da tutte queste coſe hanno hauuto origine diuerſi adornamenti nelle fabriche, come ſi dirà qui
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/>
ſotto. </
s
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="
s.003437
">Sapremo adunque come alcuna fiata tra un parete, & l'altro ſi troua grande interuallo,
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lb
/>
& alcuna fiata commodo, & non molto diſtante. </
s
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s
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="
s.003438
">però nelle legature de i tetti ui uà piu, & me
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/>
no artificio. </
s
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s
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="
s.003439
">però ſe'l tetto ſi ſpanderà molto, & ſarà troppo largo, nella ſommità del colmo ui
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lb
/>
uà per lungo uno traue maeſtro, che ſi chiama columen in latino. </
s
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s
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="
s.003440
">noi dicemo colmello. </
s
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s
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="
s.003441
">dal
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/>
quale naſceno come figliuoli tutti i legamenti del tetto: ſi come dalla ſpina maeſtra del peſce
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/>
naſceno tutte le altre: & forſe di qua è cauato quello, che ſi ſuol dire, il tale è di tale columel
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lb
/>
lo. </
s
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s
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="
s.003442
">Ci ſono i trauerſi: ci ſono anche le chiaui detti capreoli, dalla ſimiglianza de pampini, che
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lb
/>
legano le uiti; perche coſi quelli abbracciano i canteri: ma i trauicelli attrauerſati latinamen
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lb
/>
te ſi dicono tranſtra, & uolgarmente catene, & ſono quelli, ſopra i quali ſi ripoſano le chiaui. </
s
>
<
s
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="
s.003443
">
<
lb
/>
Ma ſe'l tetto ſarà comodo, & non porterà pericolo di slegarſi, & ſchiauarſi li potrà baſtare
<
expan
abbr
="
ſola-mẽte
">ſola
<
lb
/>
mente</
expan
>
il colmello
<
expan
abbr
="
cõ
">com</
expan
>
i ſuoi canterij, i quali ſono alcuni legni lunghi del tetto, i quali uengono dal col
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lb
/>
mo, & diſcendono da i lati inſino ſotto le grondi. </
s
>
<
s
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="
s.003444
">ſopra queſti canteri, (i quali fanno parere il
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lb
/>
tetto, come una galera riuerſcia, & ſi uſa di dire tra noi la galera è in cantieri, quando è fat
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lb
/>
to il ſuo corbame) ui uanno i tempiali, che ſono trauetti, i quali uanno a trauerſo i cantieri, in
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lb
/>
contra le fronti del tetto. </
s
>
<
s
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="
s.003445
">ſopra i tempiali, ui uanno gli aſſeri, che ſono legni larghi quattro
<
lb
/>
oncie, che uanno ſopra i tempiali, come i canteri di ſotto. </
s
>
<
s
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="
s.003446
">& quiui è poſta la ragione del coper
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lb
/>
to. </
s
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<
s
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="
s.003447
">perche ſopra gli aſſeri s'impongono le tegole, i capi delle quali s'incontrano ripoſando ſo
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lb
/>
pra'l mezo de gli aſſeri. </
s
>
<
s
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="
s.003448
">Et queſto è quanto la neceſſità ci ha dimostrato, sì perche il tetto ſteſſe
<
lb
/>
in piouere, accioche le neui non lo caricaſſero, sì perche ſcacciaſſi le acque, & le tempeſte lon
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lb
/>
tane da i pareti, & fuſſe ben legato. </
s
>
<
s
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="
s.003449
">& queſto è quanto Vitruuio ha detto fin hora. </
s
>
<
s
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="
s.003450
">come la figu
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lb
/>
ra ci dimoſtra.
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emph.end
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s
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</
p
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subchap2
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subchap1
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archimedes
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