Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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148[Figure 48]
rappreſentino le fineſtre, perche oltra, che la ragione nol conſente, ſeguitarebbe, che nelle ope­
re Ioniche i dentelli poteſſero ſimilmente rappreſentare i fori delle finestre, il che non puo eſſere,
come dice Vitr. & c'inſegna ad un tratto l'origińe de i dentelli nelle opere Ioniche, & dice.
Et di piu anche ſe doue hora ſi fanno gli Triglifi, iui ſarà giudicato, che ſiano ſtati gli
ſpatij de i lumi, per la iſteſſa ragione ci può parere, che nelle opere Ioniche i dentelli hab
biano occupato il luogo delle fineſtre, percioche amendue gli ſpatij, & quelli, che ſono
tra i dentelli, & quelli, che ſono tra gli Triglifi ſono detti metope, perche Greci chiama­
no ope i letti delle traui, & de gli aſſeri, come i noſtri chiamano caui colombari, & coſi
lo ſpatio delle traui poſte tra due ope, appreſſo de Greci metopa è nominato.
in modo,

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