Vitruvius Pollio
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I dieci libri dell?architettura
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chap
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subchap1
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subchap2
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s.000287
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11
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afferma, che i letterati habbiano ſeguitato le ombre: ma dice
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Pare
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dinotando che il g'udi
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lb
/>
cio de gli imperiti è fatto ſopra le coſe apparenti. </
s
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s
id
="
s.000288
">Et però mi pare, che molti uaneggiano nel de
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lb
/>
cidere qual ſia piu nobile, o la Scultura, o la Pittura; improche uanno alla materia, al tem
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lb
/>
po, & a molti altri accidenti, che non ſono dell'. Arte. </
s
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s
id
="
s.000289
">perche l'Arte è nello intelletto, la doue
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lb
/>
tanto è pittore, & ſcultore il diuino Michiel Angelo, dormendo, & mangiando, quanto ope
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lb
/>
rando il pennello, o lo ſcarpello: però egli ſi doueria conſiderare, quale è piu degno habito nello in
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lb
/>
telletto, la Pittura, o la Scultura. </
s
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s
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="
s.000290
">& coſi laſciati i marmi, gli azurri, i rilieui, & le
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lb
/>
proſpettiue, la facilità, ò la difficultà delle dette Arti; & allhora egli ſi potrebbe dire qualche
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lb
/>
coſa, che haueſſe del buono ma hora non è tempo di decidere queſta quiſtione. </
s
>
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s
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="
s.000291
">Dice adunque
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lb
/>
Vitr. che l'Arte non deue eſſer ocioſa, ma con eſſa lei eſſer neceſſarie le mani; & queſto approua
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lb
/>
con altre parole dicendo.
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s
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s
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s.000292
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lb
/>
ra, queſte due parti ſi truouano cioè la coſa ſignificata, & quella, che ſigniſica, la coſa ſi
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lb
/>
gnificata, è l'opera propoſta, dellaquale ſi parla. </
s
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<
s
id
="
s.000293
">Quella, che ſigniſica è la proua, & il
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lb
/>
perche di quella, con maeſtreuole ragione di dottrina eſpreſſo, & dichiarito. </
s
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s.000294
">
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Trale Arti ne ſono alcune, il fine delle quali non paſſa oltra la conſideratione delle coſe a quel
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lb
/>
le ſoggette, come ſono le Mathematiche. </
s
>
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s
id
="
s.000295
">Alcune ſono che oltre la conſideratione uengono alla
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lb
/>
operatione, ma ceſſando l'operatione niente reſta di fatto. </
s
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s
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="
s.000296
">Come è l'arte del ſuonare, & del ſal
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lb
/>
tare, & altre ſimiglianti. </
s
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s
id
="
s.000297
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lb
/>
l'Arte Fabrile, & l'Arte del fabricare. </
s
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s
id
="
s.000298
">Appreſſo ue n'ha che a prendere, & acquiſtare ſi dà,
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lb
/>
come la caccia delle fiere, l'uccellare, & la peſcagione, in fine altre non a conſiderare, non a fi
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lb
/>
nire, non a pigliare intente ſono. </
s
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s
id
="
s.000299
">Ma correggono, & emendano gli errori, & i danni delle coſe
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/>
fatte, & quelle racconciano; come forſe è la medicina, ſecondo Galeno. </
s
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s
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="
s.000300
">Con tutte le predette
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lb
/>
Artianzi ſopra tutte è l'Architettura, come giudice, ch'ella è di ciaſcuna. </
s
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s
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="
s.000301
">La onde è neceſſa
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lb
/>
rio, che in eſſa ſi conſideri alcuna coſa fatta, o da eſſer fatta, & la ragione: Et però due coſe ſo
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lb
/>
no, l'una è la ſignificata, & propoſta opera, l'altra è la ſignificante cioè dimoſtratiua ragione. </
s
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s
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="
s.000302
">
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lb
/>
Tutti gli effetti adunque, tutte le opere, o lauori delle Arti, tutte le concluſioni di tutte le ſcien
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lb
/>
ze ſono le coſe ſignificate; ma le ragioni, le proue, le cauſe di quelle ſono le coſe ſignificanti. </
s
>
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s
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="
s.000303
">Et
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lb
/>
queſto è, perche il ſegno ſi riferiſce alla coſa ſignificata: lo effetto alla cauſa: La concluſione alla
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lb
/>
proua. </
s
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s
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="
s.000304
">Ma per dichiaratione dico, che ſignificare è per ſegni dimoſtrare, & ſegnare è imprime
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lb
/>
re il ſegno. </
s
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s
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="
s.000305
">La doue in ogni opera da ragione drizzata, & con diſegno finita, è impreſſo il ſe
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lb
/>
gno dello Artefice, cioè la qualità, & la forma, che era nella mente di quello. </
s
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s
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="
s.000306
">percioche lo
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lb
/>
Artefice opera prima nello intelletto, & concepe nella mente, & ſegna poi la materia eſteriore,
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lb
/>
dello habito interiore
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Specialmente nell'Architettura.
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Percioche ella ſopra ogni arte ſigni
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lb
/>
fica cioè rappreſenta le coſe alla uirtu, che conoſce, & concorre principalmente a formare il con
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lb
/>
cetto ſecondo la ſua intentione: & queſto è proprio ſignificare. </
s
>
<
s
id
="
s.000307
">Ma l'eſſer ſignificato è proprio
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lb
/>
eſſer rappreſentato al ſopra detto modo. </
s
>
<
s
id
="
s.000308
">De i ſegni alcuni ſono coſi adentro, che ueramente ſono
<
lb
/>
come cagioni delle coſe. </
s
>
<
s
id
="
s.000309
">Altri fanno una ſoperſiciale, & debile iſtimatione di quelle. </
s
>
<
s
id
="
s.000310
">Lo Ar
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lb
/>
chitetto laſcia queſti ultimi ſegni all'oratore, & al poeta, & inſieme con la Dialettica, che è
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lb
/>
modo dello artificioſo diſcorſo abbraccia quelli, perche ſono neceſſarij, intimi, & concludenti.
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">
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s.000311
">Donde adiuiene, che chi fa profeſsione di Architetto pare, che nell'una, & ne l'altra
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lb
/>
parte eſſer debbia eſſercitato. </
s
>
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s.000312
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Ogni agente nel grado, che egli tiene deue eſſer perfetto, accioche l'opera compita, & per
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/>
fetta ſia. </
s
>
<
s
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="
s.000313
">Tre ſono gli agenti, Diuino, Naturale, Artificiale: cioè Iddio, la natura, l'huo
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lb
/>
mo. </
s
>
<
s
id
="
s.000314
">Noi parleremo dell'huomo. </
s
>
<
s
id
="
s.000315
">Se adunque l'Architettura è coſi eccellente, che ella giudica
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lb
/>
l'opere delle Arti, biſogno fa, che lo Architetto ſia in talmodo formato, che egli poſſa far
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lb
/>
l'ufficio del giudicare: Et però direi, che le infraſcritte coſe gli ſono neceſſarie. </
s
>
<
s
id
="
s.000316
">Prima, che egli
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lb
/>
ſia di natura docile, & perſpicace, cioè, che dimoſtratagli una coſa molto ageuolmente & pre
<
lb
/>
ſto l'apprenda. </
s
>
<
s
id
="
s.000317
">Et benche di natura diuina è colui, che da ſe troua, & impara, non è però di
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archimedes
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