Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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222
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italics
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a i pazzi. </
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s
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="
s.004257
">L'altra era de'debitori, & queſta anche ſi uſa fra noi. </
s
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s
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="
s.004258
">La terza è doue ſtanno i per
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/>
fidi, & rei huomini, o gia condennati, o per eſſere condennati. </
s
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s
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="
s.004259
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lb
/>
che i delit ti, & falli de gli huomini, naſceno ouero da immodeſtia, ouero da contumacia, ouero
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da peruerſità. </
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s
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="
s.004260
">alla immodeſtia ſi dà la prima. </
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s
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="
s.004261
">alla contumacia la ſeconda. </
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s
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="
s.004262
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/>
za. </
s
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s
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="
s.004263
">Non uoglio qui addurre le prigioni doue erano poſti i martiri, o quelle, che ordinarono i
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lb
/>
crudelißimi Tiranni, come Ezzellino da Romano, & altri, che uoleuano tormentare i miſeri cit
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lb
/>
tadini, ma ſolo dirò che le altezze, le groſſezze delle mura, le fortezze, & baſſezze delle perte
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/>
ſi richiedeno alle prigioni, accioche per niuna uia ſi poſſa fuggire. </
s
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s
id
="
s.004264
">Altri adunque fanno le per
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lb
/>
te doppie, & di ferro, le uolte altißime, le mura di dure, & groſſe pietre. </
s
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s
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="
s.004265
">& quello, che piu im
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porta le danno uigilantißimi, & fidelißimi cuſtodi, oltra che tenghino le prigioni, (dirò coſi)
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/>
nel core della città. </
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s
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="
s.004266
">Vuole Alberto, che le prime prigioni ſiano piu ſpacioſe, le ſeconde piu riſtret
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/>
te, & le ultime de malfattori riſtrettiſſime, ſecondo i gradi de i delitti. </
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s
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="
s.004267
">Hauemo noi nella città
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/>
noſtra, in molti lnoghi le prigioni, che ſi chiamano caſſoni, doue ſi pongono quelli, che ſono preſi
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/>
la notte per armi, o per qualche occaſione meno honeſta. </
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s
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="
s.004268
">Hanno anche diuerſi magiſtrati le loro
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/>
prigioni. </
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s
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="
s.004269
">Anco Martio edificò nel mezo del foro il carcere, alquale Tullio aggiunſe una caua
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profonda detta poi Tulliana, che era come le Latomie di Siracuſa, & ſi ſcendeua da mano manca
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per lo ſpacio di uenti piedi. </
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s
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="
s.004270
">era cinta da ogni lato di altiſsime, & forti mura, oſcura, horribile,
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/>
& puzzolente. </
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s
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="
s.004271
">Era anche in Roma doue è il Theatro di Marcello, il carcere della plebe fatto da
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App. Claud. X. Vir. nel quale ſtando egli per la uita ucciſe ſe ſteſſo. </
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="
s.004272
">Sono i Veſtigij di quello
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/>
carcere appreſſo la chieſa di S. Nicolao in carcere. </
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s
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="
s.004273
">il Foro era de' litiganti, la Curia de Senato
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/>
ri, il Comitio doue ſi creauano i magiſtrati, onde i giorni a queſto deputati ſi chiamauano i giorni
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/>
Comitiali. </
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="
s.004274
">Era prima ſcoperto il Comitio, fu poi coperto l'anno che Annibale paßò in Italia. </
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="
s.004275
">&
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/>
poi rifatto da C. Ceſare. </
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s
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="
s.004276
">Era iui il fico ruminale appreſſo le radici del Palatino. </
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="
s.004277
">& il Comitio era
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/>
una gran parte del Foro. </
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s
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="
s.004278
">Noi nella città noſtra chiamamo il gran conſiglio, quel luogo doue la
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/>
numeroſa nobiltà ſi rauna per creare i magiſtrati. </
s
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s
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="
s.004279
">Ma uegnamo alla Curia, che noi chiamamo
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/>
il Senato, ouero il Pregadi, perche anticamente ſi mandauano a pregare a caſa i nobili, che ue
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/>
niſſero a conſultare delle coſe dello ſtato. </
s
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s
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="
s.004280
">Soleuano gli antichi raunarſi per deliberare ne i Tem
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/>
pij, & però il Tempio di Giunone Moneta, & Senatulo, & Curia fu detto. </
s
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s
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="
s.004281
">Chiamauano anche
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lb
/>
Curia doue i ſacerdoti trattauano, & procurauano le coſe della religione, come fu la Curia uec
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lb
/>
chia; ma altro era la Curia doue ſi raunaua il Senato, come era la Hoſtilia edificata da Tullo
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lb
/>
Hoſtilio ſopra la Curia uecchia fatta da Romulo. </
s
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s
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="
s.004282
">Et la curia di Pomp. era dinanzi al ſuo Theatro
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lb
/>
doue C. </
s
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s
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="
s.004283
">Ceſare fu ucciſo da i congiurati. </
s
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s
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="
s.004284
">Ma uegnamo a Vitru. ilquale ha piu cuore alla ſimme
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lb
/>
tria della curia che del reſto. </
s
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s
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="
s.004285
">Vuole, che ſe la Curia ſarà riquadrata, che l'altezza ſia uno qua
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/>
dro & mezo alla larghezza. </
s
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s
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="
s.004286
">queſta proportione ſeſquialtera è molto commendata da Vitr. </
s
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<
s
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="
s.004287
">Ma
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lb
/>
piu comparando la larghezza alla lunghezza, che comparando l'altezza alla lunghezza. </
s
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="
s.004288
">& ſe
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/>
la forma ſarà piu lunga, che larga uuole, che raccogliamo la ſomma della larghezza, & della
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/>
lunghezza inſieme, & della metà facciamo l'altezza. </
s
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s
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="
s.004289
">Ma non dice quanto eſſer debbia la lar
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/>
ghezza, & la lunghezza, perche ha detto, che ſi habbia riguardo alla dignità della città, &
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lb
/>
de gli habitanti; che per hora coſi uoglio interpretare quella parola, Municipij; della quale io
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/>
ho parlato nel primo libro a baſtanza. </
s
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<
s
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="
s.004290
">però ſe molti doueranno entrare nella Curia per eſſere la
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/>
cittàgrande, et populoſa, ſi farà la curia grande, & capace. </
s
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<
s
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="
s.004291
">& perche nel conſultare naſceno
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lb
/>
delle controuerſie, & è neceſſario che gli huomini ſi leuino a dire le loro oppinioni, & a diſputare
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/>
le materie, però Vitr. ci dà un bello auuertimento, accioche la uoce ſia udita. </
s
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<
s
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="
s.004292
">& uuole che al
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lb
/>
mezo dell'altezza ſiano fatti d'intorno i Cornicioni che ſportino in fuori, accioche la uoce non
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lb
/>
ſi perda nell'altezza della curia. </
s
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<
s
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="
s.004293
">Ma quello, che ſia opera inteſtina, ouero albaria, diremo nel
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lb
/>
ſettimo. </
s
>
<
s
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="
s.004294
">& qui ſia fine al Foro con tutti que corpi di fabriche, che gli ſono proßimi, & congiunti. </
s
>
<
s
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="
s.004295
">
<
lb
/>
leggi l'Alberto nell'ottauo libro al nono capo, che trouerai queſta materia piu diſteſa.
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emph.end
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"/>
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subchap2
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archimedes
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