Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Del Thearro. Cap. III.
Si come il Trattamento del Foro abbracciaua la Baſilica, l'Erario, il carcere, & la Curia,
coſi
il trattamento del Theatro abbraccia molte coſe, dellequali Vitruuio ragiona in queſto, &
altri
capi, & è coſa degna di auuertimento, perche ui ſono molte belle, & difficili pratiche, &
ſottili
conſiderationi, come diſtintamente ſi uedrà al ſuo luogo.
Seguitando adunque le ſolite di­
uiſioni
diremo, che de gli ſpettacoli alcuni ſono per diletto della pace, & dell' ocio, altri ſono driz­
zati
allo ſtudio della guerra, & del negocio; & ſi come ne i primi ſi riſueglia il uigore dello in­
gegno
, & della mente, coſi ne i ſecondi ſi eccita la gagliardezza delle forze, & dell'animo: ma
d
'amendue una eſſer deue la intentione, cioè indrizzare il tutto all'ornamento, & alla ſalute
della
patria, però ſommamente ſi deue auuertire, che ne i giuochi, & ne gli ſpettacoli, non ſiano
introdotte
coſe dishoneſte, & laſciue.
Hora diremo dell'un', & l'altra maniera di ſpettacoli.
Nella
prima adunque, doue è il diletto della pace, introdutti ſono i Poeti, i Muſici, gli Iſtrioni;
nella
ſeconda, che riguarda a gli ſtudi della guerra ſi fanno diuerſi certami, & contentioni ſpet­
tanti
alla forza, & deſtrezza de i corpi.
A i primi ſi il Theatro, che altro non uuol dire, che
ſpettacolo
, o luogo da guardare.
a i ſecondi, ſe ſono ſpettacoli d'agilità & deſtrezza, come cor­
rere
o ſaltare, ſi il Circo.
ſe ſono di forze, come di aſſaltare, & combattere con le fiere, & con
gli
huomini, ſi da lo Anfitheatro.
Conuengono prima tutti gli ſpettacoli in queſte coſe prima,
che
ſono cornuti, o curui, dapoi hanno lo ſpacio di mezo, & finalmente d'intorno tengono i gradi,
& i luoghi eminenti doue ſtanno le perſone a ſedere, & a uedere.
ſono differentinel diſegno, per­
cioche
il Theatro, è come una Luna che inuecchia.
Il Circo è piegato con le corna in lungo, &
ſi
ſtende molto, perche ſia commodo alle carrette, & caualli, che correno.
ſi ſoleua anche met­
terui
l'acqua, & farui dentro le pugne nauali.
Vero è che il circo di ſua natura non ha portichi,
& dicono, che il circo fu fatto ad imitatione delle coſe celeſti, però haueua dodici entrate per li
dodici
ſegni; ſette mete, & termini per li ſette pianeti.
& erano le mete diſtribuite nel mezo della
lunghezza
del piano da Leuante a Ponente, diſtanti una dall'altra, doue le carrette da due, &
da
quattro ruote correndo andauano per mezo gli ſpacij del Circo, come diſcorre il Sole, & la Lu
na
, ſotto il Zodiaco.
& non uſauano piu di uentiquattro dardi, per le uentiquattro hore, che è
una
riuolutione del Cielo.
Erano quelli, che correuano diuiſi in quattro liuree, una era di color
uerde
, che rappreſentaua la prima uera.
l'altra di roſato, che ſignificaua la ſtate. la terza, di
bianco
poſta per lo autunno.
l'ultima foſca, che dinotaua il uerno. Il luogo doue s'incominciaua
il
corſo era detto carcere: noi chiamamo le moſſe.
Alcuni non fanno differenza tra circo, & hip­
podromo
, & catodromo.
L'Amfiteatro era di due Theatri congiunti inſieme con le fronti loro.
& queſte forme erano preſe dall'uſo delle coſe, che ſi faceuano in que luoghi. Per trattare adun-

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