Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
Text
Text Image
Image
XML
Thumbnail overview
Document information
None
Concordance
Figures
Thumbnails
Table of figures
<
1 - 30
31 - 60
61 - 90
91 - 120
121 - 145
[out of range]
>
<
1 - 30
31 - 60
61 - 90
91 - 120
121 - 145
[out of range]
>
page
|<
<
of 520
>
>|
<
archimedes
>
<
text
>
<
body
>
<
chap
>
<
subchap1
>
<
subchap2
>
<
p
type
="
main
">
<
s
id
="
s.004488
">
<
pb
pagenum
="
231
"
xlink:href
="
045/01/239.jpg
"/>
<
emph
type
="
italics
"/>
te, & queſto non ſi puo ſare ſe la ordinanza della ſcala non tiene quindici gradi di uoce, & quat
<
lb
/>
tordici ſpacij. </
s
>
<
s
id
="
s.004489
">Grado io intendo il luogo della uoce o alta, o baſſa, che ſia: ma perche da prima
<
lb
/>
l'huomo nel mondo non ha fatto perfette le coſe delle arti, ma le ſcienze, & le dottrine a poco a
<
lb
/>
poco con l'aggiunta de i ſucceſſori ſono creſciute; però non fu ritrouato da principio tutta la
<
lb
/>
ſcala, & ordinanza delle uoci, ma bene dapoi ſi ſono formati tutti i gradi. </
s
>
<
s
id
="
s.004490
">la onde nel formare
<
lb
/>
gli instrumenti muſicali ſi uſauano le corde & i nerui de gli animali, i quali rendeuano i ſuoni pro
<
lb
/>
portionati, & anche ſi eſſercitaua ſenza alcuna Muſica la ragione ſopra una ſola corda, parten
<
lb
/>
dola numeroſamente in modo, che toccando quella uota, & poi ſopra uno ſpacio determinato, ren
<
lb
/>
deua quella conſonanza, che ſi cercaua. </
s
>
<
s
id
="
s.004491
">Questa forma ſi chiamaua monocordo, di modo, che
<
lb
/>
u'era una corda ſola. </
s
>
<
s
id
="
s.004492
">Ma gli antichi uolendo eſſercitare la Muſica, faceuano gli inſtrumenti di
<
lb
/>
piu corde, dal numero delle quali dauano il nome a gli inſtrumenti. </
s
>
<
s
id
="
s.004493
">Però chiamauano tetracor
<
lb
/>
do lo instrumento di quattro corde, pentacordo quello di cinque, & coſi nel resto fino allo instru
<
lb
/>
mento pentecacordo, cioè di quindici corde corriſpondenti a quindici gradi della uoce, che faceua
<
lb
/>
no quattordici ſpacij, & interualli. </
s
>
<
s
id
="
s.004494
">ſpacio, & interuallo non è altro (come ho detto) che quan
<
lb
/>
tità della uoce tra due ſuoni. </
s
>
<
s
id
="
s.004495
">& qui è ripreſo Ariſtoxeno, che pone la grauità, & l'acutezza del
<
lb
/>
la uoce in qualità, & non in quantità. </
s
>
<
s
id
="
s.004496
">Dalle dette coſe ſi ha che alcune ordinanze ſaranno mag
<
lb
/>
giori, alcune minori. </
s
>
<
s
id
="
s.004497
">Maggiori ſono quelle, che hanno piu gradi, & minori quelle, che ne hanno
<
lb
/>
meno. </
s
>
<
s
id
="
s.004498
">La doue grandiſſima ſarà quella appreſſo gli antichi, che hauerà quindici gradi. </
s
>
<
s
id
="
s.004499
">Dico
<
lb
/>
appreſſo gli antichi, perche dapoi ne ſono stati aggiunti de gli altri, perche niente ci uieta, che con
<
lb
/>
ragione non andiamo piu oltre, & ſpecialmente nel fare gli instrumenti muſicali, che poſſono ſa
<
lb
/>
lire piu alto della uoce humana, laquale temperatamente tra quelli quindici ſi contiene. </
s
>
<
s
id
="
s.004500
">& ſe piu
<
lb
/>
oltra paſſaſſe potrebbe eſſere strepitoſa, & inetta all'ordinanza: ilche non adiuiene in molti ſtru
<
lb
/>
menti. </
s
>
<
s
id
="
s.004501
">Noi hauemo dichiarito, che coſa è ſpacio, & che coſa è Tetracordo. </
s
>
<
s
id
="
s.004502
">ci reſtano alcuni al
<
lb
/>
tri nomi, per fare la intelligenza di Vitr. piu piana, & ſono queſti. </
s
>
<
s
id
="
s.004503
">Dieſi, Tuono, ſemituono, tri
<
lb
/>
hemituono, Ditono. che ſono i nomi de gli interualli. </
s
>
<
s
id
="
s.004504
">Il tuono adunque è il principio della conſo
<
lb
/>
nanza, cioè il primo termine, & fondamento della conſonanza, nato da proportione ſeſquiotta
<
lb
/>
ua. </
s
>
<
s
id
="
s.004505
">Conſonanza è uno meſcolamento di ſuoni graui, & acuti proportionati, che con diletto per
<
lb
/>
uiene alle orecchie. </
s
>
<
s
id
="
s.004506
">io ho detto nel terzo libro, che coſa è proportione ſeſquiottaua cioè quando il
<
lb
/>
piu contiene il meno una fiata, & la ſua ottaua parte; come noue contiene otto. </
s
>
<
s
id
="
s.004507
">chi uuole adun
<
lb
/>
que proportionare i ſuoni, è neceſſario proportionare gli ſpacij, & chi uuole proportionare gli ſpa
<
lb
/>
cij, biſogna che uſi i numeri, & le loro ragioni, & quella proportione, che è tra ſpacio è ſpacio,
<
lb
/>
ſarà anche da ſuono a ſuono: però doue lo ſpacio ſarà compartito in ſeſquiottaua, ouero in altra
<
lb
/>
proportione di numeri, iui il ſuono hauerà la iſteſſa comparatione. </
s
>
<
s
id
="
s.004508
">Volendo adunque fare che una
<
lb
/>
corda riſponda un tuono, partirai la ſua lunghezza in noue parti, & ponerai lo ſcabello ſotto le
<
lb
/>
otto laſciandoue una fuori, & coſi hauendo toccato prima la corda uota, intiera, & ſenza ſca
<
lb
/>
bello, poi toccando quello ſpacio dallo ſcabello in poi, che è lungo otto parti, trouerai che ella
<
lb
/>
ti renderà un tuono. </
s
>
<
s
id
="
s.004509
">ſia la corda tirata ſopra un piano, a b, & ſia diuiſo ſotto di quella il pia
<
lb
/>
no ſecondo la lunghezza della corda in noue parti, dico che la parte. </
s
>
<
s
id
="
s.004510
">c. b. che laſcia fuori una
<
lb
/>
delle noue parti, & ne abbraccia otto, ſonerà un tuono, con tutta la corda. </
s
>
<
s
id
="
s.004511
">Ma prima del tuo
<
lb
/>
no ponemo l'uniſono, che è lo iſteſſo, & perpetuo tenore della uoce ſenza aſceſa, & diſceſa, come
<
lb
/>
hanno tutte le note, che ſono ſopra la iſteſſa riga, o tra lo iſteſſo ſpacio. </
s
>
<
s
id
="
s.004512
">la doue l'uniſono non è
<
lb
/>
ſpacio, ma fondamento de gli ſpacij: come ut ut. </
s
>
<
s
id
="
s.004513
">re re. </
s
>
<
s
id
="
s.004514
">ſopra una iſteſſa riga, ouero tra uno iſteſſo
<
lb
/>
ſpacio. </
s
>
<
s
id
="
s.004515
">Ma il tuono è notato con la diſtanza, che è da una riga al ſeguente ſpacio, o per lo con
<
lb
/>
trario, come dall'ut, al re, aſcendendo, ouero dal re, all'ut, deſcendendo: & qui anche è ripreſo
<
lb
/>
Ariſtoxeno, ilquale non uſa numeri nel notare le uoci per raccorre le proportioni, ma piglia la
<
lb
/>
loro differenza nel mezo, di modo, che egli pone la ſpeculatione non nelle uoci, ma in quello, in
<
lb
/>
che elle ſono differenti, coſa non bene conſiderata, credendoſi egli ſapere la differenza di quelle
<
lb
/>
uoci, dellequali egli nè miſura, nè grandezza ritruoua, dando il tutto al giudicio delle orecchie.
<
emph.end
type
="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
</
subchap2
>
</
subchap1
>
</
chap
>
</
body
>
</
text
>
</
archimedes
>