Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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Table of figures
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archimedes
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s.004798
">Et però dal numero hanno preſo i nomi di quelle: percioche quando la uoce ſi ferma
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lb
/>
in una terminatione di ſuoni, piegandoli da quella ſi muta, & peruiene alla quarta ſua ter
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lb
/>
minatione. </
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id
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s.004799
">La conſonanza è chiamata diateſſaron. </
s
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id
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s.004800
">& terminando nella quinta Diapen
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lb
/>
te, nella ottaua diapaſon, nelle otto & meza diapaſon, & diateſſaron. </
s
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s
id
="
s.004801
">nelle noue & meza
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lb
/>
diapaſon, & diapente, nella quinta decima, diſdiapaſon, perche egli non ſi puo fa
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lb
/>
re conſonanze quando tra due ſpacij, o nella terza, o nella ſeſta, o nella ſettima, il ſuo
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lb
/>
no delle corde, ouero il canto della uoce ſarà formato. </
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id
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s.004802
">Ma come di ſopra hauemo ſcrit
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/>
to, la diateſſaron, & la diapente hanno i loro termini conuenienti, dalla natura della uo
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lb
/>
ce conforme nell'ordine alla diſdiapaſon, & i concenti naſceno dalla congiuntione de i
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ſuoni phthongi da Greci nominati</
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s.004803
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L'ordine della diſdiapaſon, che è la quintadecima, & è la perfetta conſonanza, come quella,
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/>
che abbraccia ne gli ſuoi ſpacij, & contiene ſotto di ſe tutte le altre, fa che i termini della diateſ
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lb
/>
ſaron, & della diapente ſiano poſti, la doue ſono: & finalmente tutti i gradi ſi riferiſceno a quel
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lb
/>
la intentione di peruenire alla quintadecima. </
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s
id
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s.004804
">Et qui ſia fine del trattamento Muſicale, quanto
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lb
/>
puo baſtare allo intendimento di Vitru. nè in altro uolemo riprendere Ariſtoxeno, che forſe ha
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/>
hauuto altre intentioni, che non ſono coſi compreſe, & per queſto pareno ad alcuni imperfette.
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De i uaſi del Theatro. </
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s.004806
">Cap. V.
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s.004807
">ET coſi da ſimiglianti inueſtigationi con Mathematici diſcorſi ſi fanno i uaſi
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lb
/>
di rame ſecondo la grandezza del Theatro, & quelli ſi fanno in modo, che
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/>
quando ſono toccati poſſono fra ſe rendere la diateſſaron, & la diapeute in
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/>
ordine alla diſdiapaſon. </
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="
s.004808
">Dapoi tra le ſedi del Theatro con ragione di Muſi
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/>
ca ſi deono collocare nelle celle a queſto fine apparecchiate, ma di modo, che non toc
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lb
/>
chino alcun parete, & habbiano d'intorno il luogo uuoto. </
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s.004809
">& dalla ſommità del capo loro
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lb
/>
habbiano ſpacio, & ſiano riuolti in giu, & habbiano da quella parte, che riguarda i Thea
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lb
/>
tri, i cunei ſottopoſti. </
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s.004810
">ſiano di ferro quelli cunei, nè meno alti di mezo piede. </
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s.004811
">& all'in
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/>
contro di quelle celle laſciate ſiano le apriture a i letti de i gradi inferiori lunghe due pie
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lb
/>
di, alte mezo. </
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s.004812
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Poi che ſapemo in che proportione conſiſta ogni conſonanza, uolendo noi preparare que uaſi
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di rame, che uſauano gli antichi di diſporre ne i Theatri, accioche la uoce piu chiaramente, &
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