Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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subchap2
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s
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s.005245
">Finite queſte coſe ſi hauerà riſpetto, che i luoghi doue hanno a ſtare le naui riguardino
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/>
al Settentrione, perche il meriggie per lo caldo genera uermi, & biſce, & tarli, & altri ani
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mali, che fanno gran danno, & notrendoli gli conſerua, & quelli edificij non deono eſſer
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fatti di legnami riſpetto a gli incendij. </
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s
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s.005246
">Ma della grandezza de i nauali non deue eſſere al
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/>
cuna determinatione, ma fatti ſiano alla miſura, & capacità delle naui, accioche ſe le naui
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/>
di maggior portata ſaranno tirate in terra, habbiano il luogo loro con ſpacio accommoda
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to. </
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="
s.005247
">lo ho ſcritto in queſto luogo quelle coſe che mi ſono potute uenire a mente, che ſi
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poſſono fare nelle città all'uſo de i publichi luoghi, come deono ſtare, & come ſi deono
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condurre a perfettione. </
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="
s.005248
">Ma le utilità de i priuati edificij, & i loro compartimenti nel ſe
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/>
guente diſcorrendo eſponeremo. </
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s.005249
">
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Poi che a noſtri giorni non hauemo coſa perfetta delle antiche, nè alcuno ſtudia con nuoui edi
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/>
ficij imitare quelle fabriche merauiglioſe, & che pochi ſono tali, che per arte, & per pratica
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/>
poſſono animoſamente, & con giudicio abbracciare sì alte impreſe, che facciano Theatri, amſi
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/>
theatri, circi, paleſtre, portichi, Baſiliche, & Tempij degni della grandezza dello imperio, non
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ſaperei, che mi dire, ſe non uoltarmi a quelle fabriche, che ſecondo la qualità de i tempi noſtri
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ſono riputate maggiori; & la prima grandezza, che mi uiene dinanzi, è la fortezza della città,
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/>
che con groſſe, & alte mura ſopra larghißimi, & profondißimi fondamenti, ci rappreſenta una
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/>
Idea magnifica, & eccellente delle fabriche moderne. </
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id
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s.005250
">quiui oltra la ſuperba muraglia otiimamen
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/>
te fiancheggiata, oltra i Baloardi, piate forme, caualieri, ſaracineſche; a me pare, che la gran
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dezza delle porte tenga honorato luogo. </
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s.005251
">ma ricercando le altre coſe grandi, mi ſi fa incontro il na
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uale de' Vinitiani, & la fabrica delle galere, & naui, che hoggi dì ſi uſano: non d rò, che'l det
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/>
to luogo habbia grandezza per la copia di marmi, & per la magnificenza et ſuperbia della ma
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teria, che uſauano gli antichi ne gli edificij loro, perche queſta eccellenza hanno in altre fabriche
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/>
publiche: ma ben dirò del loro nauale, che tutto quello, che appartiene all'uſo di tutte le coſe, &
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alla copia di tutto quello, che biſogna al fatto della marinarezza, egli auanza di gran lunga, tut
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to quello, che a nostri giorni altroue ſi puo uedere. </
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s.005252
">i legni ueramente, & le galere, & i uaſelli &
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corpi di barze, & Galeoni ſono ridotti a quella perfettione d capacità, di ſicurezza, & di com
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modo, che ſi puo diſiderare. </
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s.005253
">Nè uoglio che prendiamo meraniglia del detto luogo, come coſa
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che ſatisfaccia, & pari merauiglioſa ad ogni huomo di giudicio, perche queſta naſce da un'altra
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coſa piu ammiranda, & degna di eſſer deſiderata non hauuta, & di grande ſtudio accioche ſia
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/>
conſeruata hauendoſi. </
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id
="
s.005254
">la lunga & inuiolat a libertà di quella città ha partorito queſta grandez
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/>
za, l'uſo delle coſe maritime, le belle, & molte occaſioni ſono ſtate tali, che non è potenza ſi
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/>
grande, che in poco tempo far poſſa quello, che hanno fatto Vinitiani. </
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="
s.005255
">Queſta copia, & queſta
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/>
pratica è creſciuta a poco a poco, naturalmente (dirò coſi) & col genio di quella città. </
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="
s.005256
">la doue
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/>
non ſi puo con uiolenza generare coſa, nella quale il tempo ci habbia prerogatiua. </
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="
s.005257
">però non temo
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/>
io, che ſi faccia pregiudicio alla mia patria narrandola, perche chi uorrà drittamente giudicare
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/>
truouerà, che piu preſto metterei in diſperatione ogni altro dominio, che uoleſſe imitare queſto gran
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/>
de apparato, che dargli animo di cominciare. </
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s
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="
s.005258
">Io concedo i larghi paeſi di boſchi, la moltitudine
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/>
delle genti, & la grandezza dell imperio, & la uoglia & molte altre commodità a gli altri Prin
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/>
cipi, ma come potrò dar loro un lungo ſtudio, un'eſſercitio di moli'anni, una prouiſione naia dalla
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/>
prerogatiua del tempo, come hanno queſti Signori? </
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s
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="
s.005259
">Certamente non è opera tanto di grand'im
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/>
perij, quanto di continuati, & liberi reggimenti lo artificio inuiato, & ordinato; & ſe bene non
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/>
s'introduce i gladiatori nelle arene, & nelle ſcene gli histrion, & ne gli hippodromi le carette,
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lb
/>
s'introduce però nello Arſenale de' Vinitiani uno apparato di acquistare le prouincie, & i regni,
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lb
/>
& di leuare anche le uoglie a chi uoleſſe in alcun modo turbare la libertà di quello ſtato. </
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="
s.005260
">& ſi co
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/>
me la fortezza di quella città ha hauuto per Architetto, la prouidenza diuina, & il beneficio del
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lb
/>
la natura, doue nè muraglie, nè foſſe, nè fianchi ui hanno luogo: coſi quello, che hanno fatto gli
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/>
buomini, è nato dallo iſteſſo prouedimento diuino, & dal grande amore, che hanno hauuto. </
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="
s.005261
">&
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emph.end
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