Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1
IL SESTO LIBRODELL'ARCHITETTVRA DI
M. VITRVVIO.
Proemio.
ARISTIPPO Filoſofo Socratico gettato dal naufragio al lito de Ro­
diani, hauendo auuertito nell'arena alcune figure di Geometria, in que
ſto modo ſi dice hauer eſclamato.
Speriamo bene o compagni, poi,
che qui ueggio l'orme de gli huomini.
Detto queſto incontanente
s'auuiò alla terra di Rodi, & dritto nel Gimnaſio ſi conduſſe; doue di­
ſputando della Filoſofia fu largamente donato, che non ſolo ornò ſe
ſteſſo, ma anche a quelli, che con eſſo lui erano ſtati, donò ampiamente il ueſtire, & le al
tre coſe al uiuere neceſſarie: ma uolendo i ſuoi compagni ritornar nella patria, & addi­
mandandogli, che coſa egli uoleſſe, che in nome ſuo diceſſero a caſa: Egli coſi comandò
allhora, che diceſſero; eſſer biſogno a i figliuoli apparecchiare poſſeſsioni, & uiatichi di
tal ſorte, che poteſſero inſieme con loro nuotando uſcire del naufragio: perche quelli ſo
no i ueri preſidij della uita, a i quali ne la iniqua forza della fortuna, nè la mutatione del­
lo ſtato, nè la ruina della guerra puo alcun danno recare.
Nè meno Theophraſto ac­
crebbe la predetta ſentenza, il quale eſſortando gli huomini piu preſto ad eſſer uirtuoſi,
che fidarſi nelle ricchezze, coſi dice, ſolo il uirtuoſo eſſer quello tra tutti gli huomini, il
quale nè foreſtieri ne i luoghi altrui, nè pouero d'amici, quando perde i familiari, ouero
i propinqui, ſi puo chiamare: ma in ogni città è cittadino, & ſolo puo ſenza timore ſprez
zare gli ſtrani auuenimenti della fortuna.
ma chi penſa eſſer munito non da gli aiuti della
dottrina, ma della buona ſorte andando per uie ſdruccioloſe pericola in uita non ſtabile,
ma inferma.
Lo Epicuro ſimigliantemente afferma la fortuna dar poche coſe a i ſaui huo
mini, ma quelle, che ſono grandiſsime, & neceſſarie con i penſieri dell'animo, & della
mente eſſer gouernate.
Queſte coſe coſi eſſere molti Filoſofi hanno detto, & ancho i
poeti, i quali hanno ſcritto le antiche Comedie pronunciarono le medeſime ſentenze nel­
la Scena, come Eucrate, Chionide, Ariſtofane, & con queſte ſpecialmente Alexi: il qua
le dice per ciò deuerſi laudare gli Athenieſi: perche le leggi di tutti i Greci sforzano, che i
padri ſieno da i figliuoli ſoſtentati, ma quelle de gli Athenieſi non tutti, ma quelli, che
haueſſero nelle arti i loro figliuoli ammaeſtrati.
Percioche tutti i doni della fortuna quan
do ſi danno da quella, facilmente ſi toglieno: ma le diſcipline congiunte con gli animi no
ſtri non mancano per alcun tempo, ma durano ſtabilmente con noi fino all'ultimo della
uita.
Et però io grandiſsime gratie renderò a mei progenitori, i quali approuando la leg
ge de gli A thenieſi, mi hanno ammaeſtrato nelle arti, & in quella ſpecialmente, che ſen­
za lettere, & ſenza quella raccomunanza di tutte le dottrine, che in giro ſi uolge, non
puo per alcun modo eſſer commendata.
hauendo adunque, & per la cura de i miei pro­
genitori, & per la dottrina de i miei precettori accreſciute in me quelle copie di diſcipli­
ne, & dilettandomi di coſe pertinenti alla uarietà delle cognitioni, & artificij, & delle
ſcritture de commentari, io ho acquiſtato con l'animo quelle poſſeſsioni, delle quali ne
uien queſta ſomma di tutti i frutti, che io non ho piu neceſsità alcuna, & che io ſtimo
quella eſſer la proprietà delle ricchezze di deſiderare niente piu.
Ma forſe alcuni penſan­
do queſte coſe eſſer leggieri, & di poco momento, hanno ſolamente quelli per ſaui, i qua

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