Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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s.005277
">IL SESTO LIBRODELL'ARCHITETTVRA DI
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M. VITRVVIO.</
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Proemio.
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s.005279
">ARISTIPPO Filoſofo Socratico gettato dal naufragio al lito de Ro
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diani, hauendo auuertito nell'arena alcune figure di Geometria, in que
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ſto modo ſi dice hauer eſclamato. </
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s.005280
">Speriamo bene o compagni, poi,
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che qui ueggio l'orme de gli huomini. </
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s.005281
">Detto queſto incontanente
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s'auuiò alla terra di Rodi, & dritto nel Gimnaſio ſi conduſſe; doue di
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ſputando della Filoſofia fu largamente donato, che non ſolo ornò ſe
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ſteſſo, ma anche a quelli, che con eſſo lui erano ſtati, donò ampiamente il ueſtire, & le al
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tre coſe al uiuere neceſſarie: ma uolendo i ſuoi compagni ritornar nella patria, & addi
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mandandogli, che coſa egli uoleſſe, che in nome ſuo diceſſero a caſa: Egli coſi comandò
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allhora, che diceſſero; eſſer biſogno a i figliuoli apparecchiare poſſeſsioni, & uiatichi di
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tal ſorte, che poteſſero inſieme con loro nuotando uſcire del naufragio: perche quelli ſo
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no i ueri preſidij della uita, a i quali ne la iniqua forza della fortuna, nè la mutatione del
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lo ſtato, nè la ruina della guerra puo alcun danno recare. </
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s.005282
">Nè meno Theophraſto ac
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crebbe la predetta ſentenza, il quale eſſortando gli huomini piu preſto ad eſſer uirtuoſi,
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che fidarſi nelle ricchezze, coſi dice, ſolo il uirtuoſo eſſer quello tra tutti gli huomini, il
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quale nè foreſtieri ne i luoghi altrui, nè pouero d'amici, quando perde i familiari, ouero
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i propinqui, ſi puo chiamare: ma in ogni città è cittadino, & ſolo puo ſenza timore ſprez
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zare gli ſtrani auuenimenti della fortuna. </
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s.005283
">ma chi penſa eſſer munito non da gli aiuti della
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dottrina, ma della buona ſorte andando per uie ſdruccioloſe pericola in uita non ſtabile,
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ma inferma. </
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s.005284
">Lo Epicuro ſimigliantemente afferma la fortuna dar poche coſe a i ſaui huo
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mini, ma quelle, che ſono grandiſsime, & neceſſarie con i penſieri dell'animo, & della
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mente eſſer gouernate. </
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s.005285
">Queſte coſe coſi eſſere molti Filoſofi hanno detto, & ancho i
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poeti, i quali hanno ſcritto le antiche Comedie pronunciarono le medeſime ſentenze nel
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la Scena, come Eucrate, Chionide, Ariſtofane, & con queſte ſpecialmente Alexi: il qua
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le dice per ciò deuerſi laudare gli Athenieſi: perche le leggi di tutti i Greci sforzano, che i
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padri ſieno da i figliuoli ſoſtentati, ma quelle de gli Athenieſi non tutti, ma quelli, che
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haueſſero nelle arti i loro figliuoli ammaeſtrati. </
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s.005286
">Percioche tutti i doni della fortuna quan
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do ſi danno da quella, facilmente ſi toglieno: ma le diſcipline congiunte con gli animi no
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ſtri non mancano per alcun tempo, ma durano ſtabilmente con noi fino all'ultimo della
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uita. </
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s.005287
">Et però io grandiſsime gratie renderò a mei progenitori, i quali approuando la leg
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ge de gli A thenieſi, mi hanno ammaeſtrato nelle arti, & in quella ſpecialmente, che ſen
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za lettere, & ſenza quella raccomunanza di tutte le dottrine, che in giro ſi uolge, non
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puo per alcun modo eſſer commendata. </
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s.005288
">hauendo adunque, & per la cura de i miei pro
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genitori, & per la dottrina de i miei precettori accreſciute in me quelle copie di diſcipli
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ne, & dilettandomi di coſe pertinenti alla uarietà delle cognitioni, & artificij, & delle
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ſcritture de commentari, io ho acquiſtato con l'animo quelle poſſeſsioni, delle quali ne
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uien queſta ſomma di tutti i frutti, che io non ho piu neceſsità alcuna, & che io ſtimo
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quella eſſer la proprietà delle ricchezze di deſiderare niente piu. </
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s.005289
">Ma forſe alcuni penſan
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do queſte coſe eſſer leggieri, & di poco momento, hanno ſolamente quelli per ſaui, i qua </
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