Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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li abondano di ricchezze; & però molti attendendo a queſto, aggiunta l'audacia con le
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ricchezze ancho hanno conſeguito d'eſſer conoſciuti. </
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s.005290
">Io ucramente o Ceſare non per di
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nari con deliberato conſiglio ho ſtudiato, ma piu preſto ho lodato la pouertà col buon
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/>
nome, che la copia con la mala fama: & però egli ſi ha poca notitia del fatto mio: ma pur
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penſo, che mandando in luce queſti uolumi, io ſarò ancho a i poſteri conoſciuto. </
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s.005291
">nè ſi de
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ue alcuno merauigliare, perche io ſia ignoto a molti; perche gli Architetti pregano, &
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ambiſcono per hauer a far molte opere: ma a me da i miei precettori è ſtato inſegnato,
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che l'huomo pregato non pregante deue pigliare i carichi: perche lo ingenuo colore ſi
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/>
moue dalla uergogna addimandando una coſa ſoſpettoſa, perche ſono ricercati non quei,
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che riceuono, ma quei che danno il beneficio. </
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s.005292
">percioche qual coſa penſaremo, che penſi,
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o ſoſpetti colui, che ſia richieſto di commettere alla gratia di colui, che dimanda il douer
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/>
fare le ſpeſe del patrimonio, ſe non che egli giudica deuerſi ciò fare per cagione della pre
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da, & del guadagno? </
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s.005293
">& però i maggiori primamente dauano le opere a coloro, che erano
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di buon ſangue. </
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s.005294
">Dapoi cercauano ſe erano honeſtamente alleuati, ſtimando di douer
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commetterle allo ingenuo pudore, non all'audacia della proteruità: & eſsi artefici non am
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maeſtrauano ſe non i ſuoi figliuoli, & i parenti, & gli faceuano huomini da bene, alla fe
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de de i quali in ſi gran coſa ſenza dubbio ſi commetteſſero i dinari: Ma quando io uedo
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gli indotti, & imperiti, che della grandezza di ſi fatta diſciplina ſi uanno uantando, &
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quelli, che non ſolo di Architettura, ma in tutto di fabrica alcuna non hanno cognitio
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ne, non poſſo ſenon lodare que padri di famiglia, che confirmati con la fiducia delle let
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tere, che hanno da ſe fabricando, coſi ſtimano, che ſe egli ſi deue commettere a gli imperi
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/>
ti, ſe piu preſto eſſer piu degni a fare la loro uolontà, che a quella d'altri conſumare il di
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naro; & però niuno ſi forza far alcuna altra arte in caſa, come l'arte del calzolaio, o del
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ſarto, ouero alcuna dell'altre, che ſono piu facili, ſenon l' Architettura, perche quei, che
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ne fanno profeſsione, non perche habbiano l'arte uera, ma falſamente ſon detti Archi
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tetti. </
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s.005295
">Per le quali coſe io ho penſato, che ſia da ſcriuere tutto il corpo dell' Architettura,
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& le ſue ragioni diligentiſsimamente, penſando che queſto dono non ſarà in grato a tutte
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le genti. </
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s.005296
">& però perche nel Quinto io ho ſcritto della opportunità delle opere commu
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ni, in queſto eſplicherò le ragioni, & le miſure proportionate di particolari edificij. </
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Tratta Vitr. nel ſeſto libro de gli edificij priuati, poi che ha fornito quella parte, che
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apparteneua alle opere publiche, & communi. </
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s.005298
">Propone al preſente libro un bel
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/>
liſſimo proemio, il quale tanto piacque a Galeno, che una gran parte ne preſe in
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/>
quel libro doue egli eſſorta i giouani alle lettere. </
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s.005299
">Fornito il Proemio ci da alcuni
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/>
precetti generali di auuertimenti, & conſiderationi parlando nel primo capitolo di diuerſe qua
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lità de paeſi, & uarij aſpetti del cielo, ſecondo i quali ſi deono diſporre gli edificij. </
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s.005300
">Et nel ſecono
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/>
do facendo auuertito l' Architetto, & ricordandogli dell'officio ſuo: Tratta nel reſtante del libro
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de gli edificij priuati, cominciando da quelle parti delle caſe, che prima ci uengono in contra, e pe
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/>
netrando poi a poco a poco nelle piu rimote, et ſecrete, quaſi ci mena per mano, & ci conduce a
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/>
ueder di luogo in luogo le ſtanze cittadineſche, non laſciando parte, che alla utilità, al commo
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/>
do, & alla bellezza conuegna. </
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="
s.005301
">Nè ſi contenta di queſto, che gentilmente ci conduce a piacere
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/>
in uilla, & ci fabrica belliſſimi alloggiamenti con un riguardo mirabile al decoro, & all'uſo, &
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/>
alla neceſſità de gli huomini, concludendo in alcune regole di fondare gli edifici, degne da eſſer
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/>
conſiderate. </
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s.005302
">Il Proemio è facile, & contiene una eſſortatione alla uirtù mirabile con eſſempi ef
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/>
ficaci, & autorità, & comparationi diuine delle uirtù alla fortuna, delle doti dell'animo a i be
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ni eſteriori; in fine ammaeſtra lo Architetto, & lo fa auuertito di quelle coſe, che al preſente li
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/>
bro ſono conuenienti.
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emph.end
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s.005303
">Io uedo i ueſtigi de gli huomini. </
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