Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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194[Figure 94]
tamente formato in modo, che niente piu ci ſi deſideri per lo aſpetto: perche altra for­
ma pare, che ſia d'appreſſo, & al baſſo, altra da lontano, & in alto, nè quella ſteſſa pare
in luogo rinchiuſo, che pare in luogo aperto: nelle quali coſe è opera di gran giu­
dicio ſapere prender partito, perche non pare, che il uedere habbia i ueri effetti
ma bene ſpeſſo la mente dal ſuo giudicio è ingannata.
Come ancho appare nelle Scene di
pinte, gli ſporti delle colonne, & de i mutuli, & le figure de i ſegni, che uengono in fuo­
ri di rilieuo, eſſendo ſenza dubio la tauola piana, & eguale.
Similmente i remi delle na­
ui, eſſendo ſott'acqua dritti, pareno a gli occhi rotti, & ſpezzati, & fin che le parti
loro toccano il piano dell'acqua, appareno dritti come ſono.
Quando poi ſott'acqua man­
dati ſono per la rarità traparente della natura rimandano le imagini fuori dell'acqua alla
ſuperficie, & iui quelle imagini agitate, & commoſſe pareno fare à gli occhi lo aſpetto del
remi ſpezzato, & queſto o perche quei ſimulachri ſono ſpinti, o perche da gli occhi uen­
gono i raggi del uedere (come piace a Phiſici) o per l'una, & per l'altra ragione qual ſi uo-

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