Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
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1567
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282
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che nel primo ha uoluto per introduatione dell' Archittetura proporre; porche l' Architetto ha
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/>
uer deue le iſteſſe idee nell'ordinare gli edificij priuati, che egli ha nelle coſe publiche, & molto
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bene auuertire alla Diſpoſitione al Decoro, alla Bellezza, alla Diſtributione, al Compartimento,
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/>
& altre coſe toccate nel primo libro, ſecondo che nel detto luogo molto bene hauemo eſpoſto, &
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di piu ancho ſi deprime l'arroganza di molti, che miſurano molte membra, & molte parti nelle
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ruine di Roma, & non trouando quelle riſpondere alle miſure di Vitr. ſubito le biaſimano dicendo,
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/>
che Vitr. non la intendeua: la doue imitando nelle fabriche le coſe, che hanno miſurato fuori dei
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/>
luoghi loro, come ferma regola ſempre allo iſteſſo modo ſi gouernano, & non hanno conſidera
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tione a quello, che Vitr. ha detto di ſopra, & molto piu chiaramente dice nel preſente luogo, cioe,
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/>
che non ſempre ſi deue ſeruare le iſteſſe regole, & ſimmetrie, perche la natura del luogo richiede
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/>
ſpeſſo altra ragione di miſure, & la neceſſità ci aſtrigne a dare, o leuare di quelle, che propoſte ha
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ueuamo. </
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s.005367
">Però in quel caſo dice Vitr. che ſi uede molto la ſottigliezza, & giudicio dello Ar
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/>
chitetto, ilquale togliendo, o dando di piu alle miſure, lo fa in modo, che l'occhio ha la parte ſua,
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/>
& regge la neceſſità con bella & ſottile ragione. </
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s.005368
">Et ſenoi trouamo la cornice del Theatro di
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/>
Marcello alquanto diuerſa dalle regole di Vitr. & il reſtante eſſer beniſſimo inteſo, non douemo
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/>
biaſmare quel grande Architetto, che fece il detto Theatro. </
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s.005369
">Imperoche chi haueſſe ueduto tut
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/>
ta l'opera inſieme forſe haurebbe fatto miglior giudicio. </
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s.005370
">& però ben dice Vitr. che ſe bene la mag
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/>
gior cura, che ba l' Architetto, ſia d'intorno le miſure, & proportioni, però grande acquiſto fa di
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/>
ualore, quando egli è forzato partirſi dalle propoſte ſimmetrie, & niente lieua alla bellezza dello
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/>
aſpetto; nè puo eſſere incolpato, perche con la ragione habbia medicato il male della neceſſità. </
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s.005371
">Et
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/>
qui ſi uede quanto ſia neceſſaria la proſpettiua allo Architetto, & dimoſtra la forza ſua, quando
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/>
ſia, che la uiſta noſtra merauiglioſamente ingannata ſia dalle pitture fatte ne i piani, che per ra
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/>
gione di Proſpettiua regolata da un ſol punto fa parere le coſe di rilieuo, & non ſi puo certificar
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/>
ſi, che non ſiano di rilieuo ſe l'huomo non le tocca, o non ſe le auuicina. </
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="
s.005372
">Et gli inganni della uistta
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/>
ſono, o per la diuerſità de i mezi, per liquali ſi uedono le coſe, che eſſendo intiere paiono ſpezza
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/>
te, eſſendo picciole paiono grandi, eſſendo lontane paiono uicine. </
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="
s.005373
">La molta luce impediſce, la po
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/>
ca non è baſteuole alle coſe minute. </
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="
s.005374
">Le diſtanze mutano le figure, però le coſe quadrate da lon
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/>
tano pareno tonde, & Vitr. di tal coſa in molti l uoghi ci ha ſatti auuèrtiti. </
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="
s.005375
">Gli ſcorzi de i corpi
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/>
non laſciano uedere tutte le parti loro, il ueloce mouimento fa parere una fiamma continua, quan
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/>
do uelocemente ſi moue una uerga affocata. </
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s
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="
s.005376
">La infermità dell'occhio partoriſce anche diuerſi
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/>
errori; però a molte coſe delle ſopra dette il ualente Architetto puo rimediare. </
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s
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="
s.005377
">Dapoi che adun
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/>
que l' Architetto hauerà molto ben conſiderato la ragion delle miſure, & a quel tutto, cha fa la
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/>
coſa bella, ſia di che genere eſſer ſi uoglia, o ſodo per ſoſtener i peſi, o ſuelto per dilettare, come il
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/>
Corinthio, o tramezo per l'uno, & l'altro come lo Ionico, & egli hauerà auuertito al numero,
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/>
del quale la natura ſi compiace nelle colonne, & nelle apriture, & che le coſe alte naſceno dal
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/>
le baſſe, & che quelle proportioni, che danno diletto alle orecchie nelle uoci, le iſteſſe applicate a
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/>
i corpi dilettano a gli occhi.dapoi dico, che tutte queſte coſe ſaranno preuiſte, biſognerà, che egli
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/>
ſottiliſſimamente proueda a quello, che ſarà neceſſario a quella parte, che Eurithmia è chiamata
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/>
nel primo libro.
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Dei Cauedi delle caſe. </
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s.005379
">Cap. III.
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s.005380
">I Cauedi, diſtinti ſono in cinque maniere, le figure, de i quali coſi ſono nomina
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/>
te. </
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s
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s.005381
">Toſcana, Corinthia, Tetraſtila', Diſpluuiata, Teſtugginata. </
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s.005382
">I Toſcani
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/>
ſon quelli, ne i quali le traui, che paſſano per la larghezza dell' Atrio hanno al
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/>
cuni trauicelli pendenti, & i canali, o collature dell'acque, che corrono di
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/>
mezo da gli anguli de i pareti, a gli anguli delle traui, & anche da gli aſſeri nel mezo del </
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