Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Ache parte del cielo ogni maniera di edificio deue guardare
accio ſia utile, & ſana.
Cap. VII.
Hor noi dichiararemo con che proprictà le maniere de gli edifici all'uſo, & al­
le parti del cielo commodamente poſsino riguardare.
I Triclini del uerno,
& i luoghi de i bagni riguardino quella parte, doue il Sole trammonta il uer­
no, perche biſogna uſare il lume della ſera, & anche per queſto, perche il So
le cadendo ha lo ſplendore oppoſto, & rimettendo il calore nel tempo ueſpertino intepe di
ſce piu la regione d'intorno.
I Cubiculi, & le Librerie deono eſſer poſte all' Oriente,
perche l'uſo uuole il lume mattutino, & ancho i libri non ſi guaſtano nelle librerie, perche
in quelle, che ſono uerſo il Meriggie, ouero a Ponente le carte ſono guaſte da i Tarli, &
dall' humore, perche i uenti humidi ſoprauegnenti li fanno generare, & gli notriſcono;
& ſpargendo gli ſpiriti humidi per la muffa corrompeno i uolumi.
I Triclinij di primaue
ra, & d'Autunno ſi drizzano all' Oriente, perche l'impeto del Sole oppoſto andando di
lungo uerſo l'Occidente fa quelle ſtanze di lumi circondate piu temperate in quel tempo,
che ſi ſogliono adoperare.
Ma quelli della ſtate deono riguardare al Settentrione, perche
quella parte, non come le altre, che nel ſolſtitio ſi fanno per lo calore ardenti, per eſ­
ſer riuolta dal corſo del Sole, ſempre è freſca, & nell' uſo porge ſanità, & piacere.
Et co­
ſi que luoghi, doue ſi hanno a ſaluare ſcritture, & tauole, o pitture, detti Pinacothechi,
oue ſi fanno le coltre, o piumacci cuciti con diuerſi colori, & imbottiti, o doue ſi dipi­
gne, biſogna che riguardino al Settentrione, accioche i colori di quelli per la fermezza,
& egualità de lumi ſiano nelle opere impermutabili.
Haueuano gli antichi molta auuertenza al Decoro, del quale parlato hauemo nel primo li­
bro.
Similmente alla diſtributione, che ſerue all' uſo, perche Vitr. parla in queſto luogo di quel­
lo, che ci accommoda, & parlerà di quello che ſta bene, & che conuiene a diuerſi gradi di per­
ſone; Et inuero, (come io bo detto nel principio di queſto libro) Vitr. ha uoluto, che noi conſi­
deriamo egualmente le coſe dette nel primo nelle opere publiche, & nelle priuate: perche quelle
erano indifferenti, communi, & applicabili come i numeri, & le figure a diuerſe materie.

Quanto adunque appartiene alla diſtributione, ſi uede nel preſente capo, che egli tratta a che parti
del cielo, quali ſtanze douemo fabricare: sì perche ne habbiamo commodo, & utilità: sì per­
che ſiano ſane.
Gli antichi mangiauano ſecondo le ſtagioni in diuerſe ſtanze, nella ſtate in luo­
ghi uolti al Settentrione, & che haueuano acque, & uerdure: Il uerno haueuano il fuoco, la
facciata piu calda, imparando da gli uccelli, che ſecondo le ſtagioni uanno mutando il luogo.
&
perche non ſolamente douemo hauer cura della commodità delle perſone, ma anche della conſerua
tione delle robbe, però molto bene douemo conſiderare di far le ſtanze per ſaluar le robbe, ilche in
queſto capo di Vitr. è molto bene conſiderato, & ci laſcia da penſare piu oltra ſecondo l'occaſio­
ne, imperoche egli non abbraccia ogni coſa, ma ci da tanto lume, che ci baſta, oltra che ne dirà
ancho dapoi.
ci ſono anche le caſe de gli artefici, & de mercanti, che uendeno coſe, che hanno
b ſogno d'eſſer conſeruate in propij luoghi, ſecondo le qualità delle merci.
Similmente le muni­
tioni, i uiueri, le armi, & luoghi dall' oglio, dalle lane, delle ſpecierie, & de i frutti hanno le
loro proprietà da eſſer conſiderate, perche poi niente ſia, che guaſti le robbe: ma queſte coſe non
cadono in conſideratione nelle caſe de i grandi.
Seguita ancho un'altra diſtributione, che parti­
cipa del Decoro, & dice.

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