Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ciaſcuna pecora non meno di quattro piedie mezo, non piu di ſei poſſa occupare di lun­
ghezza.
I Granai alzati al Settentrione, & all' Aquilone: perche a queſto modo i grani
non potranno coſi preſto riſcaldarſi, ma dal uento raffreddati lungamente ſi conſeruaran­
no, perche l'altre parti generano le pauigliole, & altre beſtiuolette, che ſono di nocu­
mento a i grani.
Le ſtalle de caualli ſi porranno in luoghi caldiſsimi, pur che non guardi­
no al foco, perche quando i giumenti ſono appreſſo al foco, ſi fanno horridi.
Et ancho
non ſono inutili le tezze di buoi, o preſepi, che ſi dichino, che ſi mettono oltra la cucina
alla ſcoperta uerſo Leuante, perche quando la inuernata al Cielo ſereno ſono in quelle con
dotti, la mattina i buoi paſcendoſi diuentano piu graſsi.
I Granari, i Fenili, i luoghi da
riporre i farri, i piſtrini; ſi deono fare oltra la caſa di uilla, accioche le caſe ſiano piu ſicu­
re dal foco.
Ma ſe nelle fabriche di uilla ſi uorrà fare alcuna coſa piu delicata, dalle miſu­
re delle caſe della Città ſopraſcritte ſi fabricherà in modo, che ſenza impedimento della
utilità ruſticale ſia edificata.
Biſogna hauer cura, che tutti gli edifici ſiano luminoſi. A
quelli di uilla, perche non hanno pareti de i uicini, che gli impediſca, facilmente ſi proue
de.
Ma nelle Città, o le altezze de i pareti publichi, o le ſtrettezze del luogo con i loro
impedimenti fanno le ſtanze oſcure.
Et però di queſto coſi ſi deue far eſperienza. Da
quella parte, che ſi prende il lume, ſia tirata una linea, o ſilo dall' altezza del parete, che
par' oſtare a quel luogo, dentro il quale biſogna poner il lume, & ſe da eſſa linea, quando
ſi guarderà in alto ſi potrà uedere lo ampio ſpatio del puto cielo, in quel luogo ſarà il lu­
me ſenza impedimento, ma ſe egli impediranno, o traui, o ſogliari, o palchi, apriſi dalla
parte di ſopra, & coſi ui ſi metta il lume.
Et in ſomma noi douemo gouernarci in queſto
modo, che da qualunque parte ſi puo uedere il lume del cielo, per quelle ſi deono laſcia­
re i luoghi alle ſineſtre.
Et coſi gli edifici ſaranno lucidi. Ma l'uſo de i lumi grandiſsi­
mo ne i Triclimi, & ne gli altri conclaui, come ne gli anditi, nelle diſceſe, nelle ſcale,
perche in queſti luoghi ſpeſſo s'incontrano le perſone, che portano peſi addoſſo.
Io ho
eſplicato quanto ho potuto le diſtributioni delle opere fatte al noſtro modo, accioche
oſcure non ſiano a chi fabrica.
Non ha uoluto Vitr. laſciar a dietro la conſideratione della uilla, & delle fabriche fatte fuo­
ri della Città, imperoche non meno era neceſſario queſto trattamento, che quello delle altre fa­
briche.
Da Columella, Varrone, Catone, & Palladio ſi puo trarre copioſamente quello, che
appartiene alla uilla, & perche quelli autori aſſai diſtinti, et copioſi ſono: io non uoglio a pompa
citare i luoghi loro: aſſai mi ſarà dimoſtrare in Vitr. i precetti del quale ſono ſtati da alcuni di
quelli beniſſimo oſſeruati.
Le fabriche di Villa eſſer deono in luoghi ſani, ſono piu libere, che
quelle della Città, & molte commodità ſi deue hauere in quelle, & molte dalla natura cercar­
ne.
Hanno piu, & meno stanze, ſecondo il grado de gli huomini tanto per gli familiari, quan­
to per li foreſtieri.
Il mediocre, & baſſo ſi deue sforzare d'hauer in uilla buona ſtanza, accio la
moglie ſtia piu uolentieri a gouernar le robbe, & attenda piu all' utile, che al piacere.
Al con­
trario i ricchi, et grandi huomini habbiano dinanzi le ſtanze loro gli ſpatij da correre, & tornea­
re le belle uerdure, ſiano difeſe da uapori, da uenti, da monti, che impediſceno non habbian le
ſtalle, nè i letami ui cini, & ſia il tutto fabricato con dignità.
Le ſtanze del lauoratore, o del
Gaſtaldo ſiano partite per le coſe, per gli huomini, per gli animali, per gli ſtrumenti.
L'Ara
ſia al Sole, aperta, larga, battuta alquanto colma nel mezo, & uicina al coperto.
Il gaſtaldo
dorma appreſſo la porta maeſtra, i lauoratori ne i luoghi, che ſiano pronti a gli ufficij loro.
La
cucina ſi i ampia, chiara, ſicura dal fuoco: le ſaluarobbe commode: gli animali da lauoro, co­
me ſono buoi, & caualli, ſiano in luoghi accommodati con le ragioni, che dice Vitr.
Similmente
gli animali, che fruttano come ſono armenti di Porci, Pecore, Pollami, Vccelli, Peſci, Colombi, Le­
pri, & altri ſimili animali, tutti deono ſecondo le qualità, e nature loro eſſer accomodati, & l'oſſer
uanze di queſtecoſe molto bene ſi fanno auuertendo à quello, che ſi fa in diuerſi paeſi; & ponendoui

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