Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
Text
Text Image
Image
XML
Thumbnail overview
Document information
None
Concordance
Figures
Thumbnails
page
|<
<
of 520
>
>|
<
archimedes
>
<
text
>
<
body
>
<
chap
>
<
subchap1
>
<
subchap2
>
<
p
type
="
main
">
<
s
id
="
s.005689
">
<
pb
pagenum
="
301
"
xlink:href
="
045/01/315.jpg
"/>
tano i mutuli, o le corone, i noſtri chiamano Telamoni, ma perche coſi le chiamino,
<
lb
/>
egli non ſi troua ſcritto nelle hiſtorie: i Greci le chiamano Atlanti, perche nella hiſtoria
<
lb
/>
Atlante è formato a ſoſtenere il mondo: perche coſtui primo fa, che con prontezza d'a
<
lb
/>
nimo hebbe cura di laſciare a gli huomini il corſo del Sole, & della Luna, i naſcimenti,
<
lb
/>
& gli occaſi di tutte le ſtelle, & le ragioni del girar del mondo, & per queſto da Pittori,
<
lb
/>
& ſtatuari è formato per quello beneficio ſoſtenere il mondo, & le ſue figliuole A tlanti
<
lb
/>
de, che noi chiamiamo Virgilie, & i Greci Pleiade con le ſtelle nel Cielo ſono conſecra
<
lb
/>
te. </
s
>
<
s
id
="
s.005690
">Nè io ho propoſte tali coſe, perche ſi muti la uſanza de i uocaboli, & del parlare; ma
<
lb
/>
perche non ſiano aſcoſe, a chi ne uuole ſaper la ragione. </
s
>
<
s
id
="
s.005691
">Io ho eſpoſto con che ragione ſi
<
lb
/>
fanno le fabriche d'Italia, & di Grecia; & ho ſcritto delle miſure, & delle proportioni di
<
lb
/>
ciaſcuna maniera. </
s
>
<
s
id
="
s.005692
">Adunque perche della Bellezza, & del Decoro, è ſtato ſcritto di ſopra,
<
lb
/>
hora ſi dirà della fermezza, in che modo poſſa durare ſenza difetto alla uecchiaia. </
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
id
="
s.005693
">
<
emph
type
="
italics
"/>
Pareua a Vitr, che l'huomo faclimente ſi poteſſe ingannare leggendo, o udendo i nomi Greci,
<
lb
/>
& i nomi Latini delle parti delle fabriche: perche tra quelli ui è non poca differenza: però per ri
<
lb
/>
mediare a queſto diſordine, egli ha uoluto in queſto luogo ragionare delle parti de gli edifici de i
<
lb
/>
Greci, & eſponere i loro uocaboli molto differenti dalle uſanze Italiane. </
s
>
<
s
id
="
s.005694
">Et però dice, che i Greci
<
lb
/>
non uſano gli Atrij. </
s
>
<
s
id
="
s.005695
">Credo io perche non haueuano quella occaſione, che haueuano Romani del
<
lb
/>
la grandezza: Benche ancho quelli non erano ſenza, perche faceuano le ſtanze delle donne belle,
<
lb
/>
& ſeparate da quelle de gli huomini. </
s
>
<
s
id
="
s.005696
">Non uſando adunque gli Atrij, che appreſſo Rom. erano ap
<
lb
/>
preſſo le porte: Subito che egli s'entraua in caſa era una entrata coperta non molto larga, che
<
lb
/>
da una parte haueua i luoghi de i caualli, & dall'altra le ſtanze de portinari, & in fronte u'era
<
lb
/>
un altra porta, & quel luogo che era tra una porta, & l'altra ſi chiamaua Thirorio, coſi detto
<
lb
/>
quaſi ſpacio trale porte, & queſto era in luogo di Atrio, o di Veſtibulo: per la porta di dentro
<
lb
/>
entrauano in un bel Periſtilio, o colonnato, ilquale haueua le colonne da tre lati, cioè dal lato del
<
lb
/>
la porta, & dalla deſtra, & dalla ſiniſtra, ma nella fronte a dirimpetto della porta, che guar
<
lb
/>
daua al meriggie era una apritura ampliſſima, ſopra gli anguli della quale erano drizzate due
<
lb
/>
gran pilaſtrate, che ſoſtentauano un traue maestro: ſotto queſta apritura, era uno ſpacio co
<
lb
/>
perto lungo un terzo meno dell'apritura, ma nel parete oppoſto, & da i lati erano le porte delle ſa
<
lb
/>
le grandi, doue ſtauano le matrone a lauorare, & dalla deſtra, & dalla ſiniſtra di queſte apri
<
lb
/>
ture eran poſti i cubiculi, cioè camere, & anticamere, o camini, che ſi chiamino al modo no
<
lb
/>
ſtro, ma d'intorno i portichi era quello, che dice Vit. chiaramente, i cubiculi, i tinelli, le ſtan
<
lb
/>
ze de famigliari. </
s
>
<
s
id
="
s.005697
">Et queſta parte è quella, che appartiene alle donne. </
s
>
<
s
id
="
s.005698
">il reſto è de i comparti
<
lb
/>
menti delle ſtanze de gli huomini: il che è ancho manifeſto in Vit. </
s
>
<
s
id
="
s.005699
">Seguita poi a dichiarire le dif
<
lb
/>
ferenze d'alcuni uocaboli uſati da Greci, & preſi in altra ſignificatione da Latini, & dona la
<
lb
/>
ſua parte all'uſo, appreſſo il quale è la forza, & la norma del parlare: nè conuiene ad huomo
<
lb
/>
ſaldo contender de nomi la, doue s'intende la coſa. </
s
>
<
s
id
="
s.005700
">Noi ne noſtri commentari Latini piu ampia
<
lb
/>
mente ragionamo di queſti nomi, conuenienti a Latini: perche hora ci puo baſtare hauerli nel tra
<
lb
/>
ſcorſo della interpretatione accennati. </
s
>
<
s
id
="
s.005701
">Reſta qui, che io dica alcuna coſa del modo, che uſauano
<
lb
/>
gli antichi per iſcaldarſi. </
s
>
<
s
id
="
s.005702
">Io ho hauuto in queſta materia due coſe, prima l'Architetto, che fece
<
lb
/>
il Palazzo d'Vrbino laſcia ſcritto, che la ragione, perche non hauemo gli eſſempi de i camini de
<
lb
/>
gli antichi, è perche i camini ſtauano nella ſuprema parte della caſa, la qual era la prima a ro
<
lb
/>
uinare, però non ſi ha ueſtigio de camini, ſe non in pochi luoghi a pena conoſciuti: poi, ne dà
<
lb
/>
la forma doue ſi trouano. </
s
>
<
s
id
="
s.005703
">Ne è uno appreſſo Perugia ſopra il pianello in uno antico edificio,
<
lb
/>
che haueua certi mezi circoli, ſopra i quali ſi ſedeua, & nel mezo una bocca tonda d'onde uſciua
<
lb
/>
il fumo, era in uolto circondato da muri, largo ſei piedi, lungo otto come la figura, A. l'ultimo
<
lb
/>
è a Baie appreſſo la piſcina di Nerone, che era in quadro di larghezza di piedi 19. per ogni faccia,
<
lb
/>
nel cui mezo erano quattro colonne con lo Architraue, ſopra il quale erano le uolte d'altezza di
<
lb
/>
piedi. </
s
>
<
s
id
="
s.005704
">Io. </
s
>
<
s
id
="
s.005705
">ornate di belle figure di ſtucco, nel mezo era come una cuppoletta piramidale con un
<
emph.end
type
="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
</
subchap2
>
</
subchap1
>
</
chap
>
</
body
>
</
text
>
</
archimedes
>