Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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Geometria la linea: dalla naturale la ueduta: & ne fa una ſola, che io chiamerei Raggio. </
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s.000578
">ma
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queſte coſe altroue ci ſaranno manifeſte. </
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s.000579
">Stando adunque quanto ſi è detto, & la raccommu
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nanza delle ſcienze, Vitr. conchiudendo ci preſcriue il modo, & il termine del ſapere, & dice.
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s.000580
">Et però aſſai parerà hauer fatto colui, che di ciaſcuna dottrina hauerà mediocremente
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conoſciute le parti, & le ragioni di quelle, & quelle che neceſſarie ſono all'Architettura:
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accioche egli non ſia laſciato, & ſi perda & manchi, quando di coſe tali, & di tal'Arti bi
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ſognerà far giudicio, & proua. </
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s.000581
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Perche non deue, ne puo lo Architetto eſſere perito nella Grammatica come Ariſtarcho, &
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il reſto, che Vitr. ſi ricorda d'hauer detto di ſopra, doue diſſe
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non deue.
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percioche ſe bene
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lo Architetto poteſſe eſſer perfetto in tante arti, non però per quella perfettione ſi douerrebbe
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propriamente chiamare Architetto, perche uſcirebbe ſuori de i termini dell'Architettura; &
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per queſto molto piu forte ſi fa l'argomento di Vitr. contra Pythio, perche prima s'è dimoſtrato,
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che la ſua oppinione per la iſperienza non è uera, poi per ragione non è poſſibile, & in fine ſe be
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ne fuße poſſibile non è conueniente. </
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s.000582
">Simili argomenti uſa Platone, Ariſtotele & Galeno, ragio
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nando quelli dell'Oratore, & queſto del Medico, ſecondo il propoſito loro: & però quiui dirò
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coſa, che a me pare degna di conſideratione, per fare auuertiti quelli, che ſi danno ad alcuna ſcien
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za; che chi ſapeſſe bene quali fuſſero i termini di ciaſcuna ſcienza, & conoſcer poteſſe quando
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altri ne uſciſſero, ſenza dubbio egli conoſcerebbe, & ritrouerebbe tante, & coſi belle coſe in
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ciaſcuna, che egli ci darebbe da merauigliare; percioche chi ha bene le proprietà, & le diſtin
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tioni delle coſe, puote anche & le raccommunanze, & le ſimiglianze conoſcere.
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s.000583
">Ma quelli, a i quali la natura benigna tanta di ſolertia, & uiuezza d'ingegno, & di me
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moria hauerà conceduto, che poſsino inſieme, & la Geometria, & l'Aſtrologia, & la Mu=
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ſica, & le altre diſcipline perfettamente conoſcere, certamente paſſano i termini, & gli of
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ficij dello Architetto, & ſi fanno Mathematici, doue facilmente poſſono diſputare contra
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quelle diſcipline, perche di piu arme di ſcienze armati ſono. </
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s.000584
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Egli ſi ſuole diſputare de i principij d'una ſcienza, & ſi ſuole anche diſputare delle coſe con
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tenute ſotto que' principij contra chiunque le negaſſe. </
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s.000585
">ſe egli ſi diſputa de i principij, biſogna uſci
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/>
re de i termini di quella ſcienza, & uſare una ſcienza commune, & uniuerſale: perche ſe le
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proue naſceno da i principij, come ſi puo contra chi gli niega diſputare ſtando ne i termini di quel
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la ſcienza, non eſſendo coſa inanzi i principij? </
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s.000586
">& però dice Vitr. che chi è armato di piu armi di
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/>
ſcienze puo diſputare contra le ſcienze, cioè contra coloro che di quelle ne faceſſero profeſſione.
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s.000587
">& per queſto Ariſtotele non come Filoſofo naturale diſputa contra Parmenide, & Melißo, i
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/>
quali negauano i principij della Filoſofia naturale: ma come Dialettico, & ſopra naturale. </
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s.000588
">Ma
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ſe egli ſi diſputa delle coſe contenute ſotto i principij di alcuna ſcienza, puo bene alcuno non uſcen
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/>
do de i termini di quella ſcienza diſputare contra chi ragionaße male delle coſe à quella pertinen
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/>
ti, perche egli ſi ſeruirebbe de i principij di quella ſcienza; & però quelli che ſono in molte ſcien
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/>
ze periti, ſempre armati ſono, & all'offeſa, & alla difeſa, percioche uſcendo o ſtando nella
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propoſta quiſtione, ſi poßono ſaluare con auantagio.
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s.000589
">Ma rare uolte ſi truouano ſimili huomini, come fu Ariſtarcho Samio, Philolao, & Ar
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chita Tarentini, Apollonio Pergeo, Eratoſthene Cireneo, Archimede, & Scopinas Sira
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/>
cuſani, i quali per uia di numeri, & di ragioni naturali molte coſe ritrouate circa gli in
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/>
ſtrumenti, & le regole & gli ſtili, a i poſteri degnamente laſciorno. </
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s.000590
">Quando adunque
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ſia, che dalla ſolertia naturale non a tutte le genti per tutto, ma a pochi huomini conce
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/>
duto ſia l'hauere coſi buoni ingegni, & l'ufficio dello Architetto ſia eſſere in tutti gli am
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/>
maeſtramenti eſſercitato, & la ragione della coſa permetta, che non ſecondo la neceſsità
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/>
le ſomme, ma le mediocri cognitioni delle diſcipline egli habbia: io ò Ceſare, & a te, & a
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/>
quelli, che leggeranno i miei uolumi, dimando, che ſe alcuna coſa poco ſecondo le re
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/>
gole di Grammatica ſarà da me eſplicata, egli mi ſia perdonato. </
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s.000591
">perche non come ſom</
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