Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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rorno di stucco, & non ui entra geſſo di ſorte alcuna, ſotto le cornici, le quali deono eſſer leggie
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ri, & di ſottil materia, & non hauer molto ſporto, perche non ſi rompino caricate dal peſo. </
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s.005919
">Si
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deue hauer cura d'intonic ar i pareti, & in questa parte è molto diffuſo il detto Alberto: ma noi
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staremo con Vitr. & diremo la ſua intentione da capo, la qual è di apparecchiare i uolti, & le
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camere, & dice, che egli ſi deue drizzare alcuni trauicelli distanti due piedi uno dall'altro, &
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ſiano di Cipreſſo per eſſer legno, che non ſi tarla, nè ſi guaſta, questi trauicelli deono eſſer com
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partiti a torno la stanza con catene di legno fin al tauolato, o tetto con ſpeſſi chiodi di ferro con
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fitti: uuole che queſte catene ſieno, o di Boſſo, o di Oliua, o di Cipreſſo, o di Rouere, ma non di
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Quercia, perche ſi fende, nè d'altro legname, che patiſca. </
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s.005920
">Fornite le legature, & diſposti i
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trauicelli, & confitti fin ſotto il tauolato, biſogna con ftore di ſparto Hiſpano, che è una ſorte di
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giunco, o con canne Greche, pistate; & ſono (penſo io) di quelle, che noi chiamiamo canne uere.
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s.005921
">ſi adoperano ſimili uolti in Romagna, & ſi dà loro quella forma, che ſi uuole, perche queſta è
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materia, che ſi piega, & che ſi maneggia come ſi uuole, & coſi formato il cielo, ſi hanno due ſu
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perficie una di ſopra conueſſa, che guarda al tetto, l'altra di ſotto concaua, che guarda il paui
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mento. </
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s.005922
">quella di ſopra è coperta con calce, & arena, & ſmaltata, accioche difenda la parte di
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ſopra delle goccie, che cadeſſero dal colmo, o dalle trauature. </
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s.005923
">Et coſiſarà eſpedita la parte di
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ſopra; & quando non ci fuſſino canne Greche, uſeremo le cannuccie delle paludi, delle quali ſi
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faranno come craticule inſieme legate, & annodate con cordicelle, o giunchi ritorti, pur che i
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nodi non ſieno distanti l'uno dall'altro piu di due piedi. </
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s.005924
">queste mataſſe, o craticule ſiano fitte
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a gli aſſeri, con pironi di legno, che Spathelle, o Cortelli ſi chiamano. </
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s.005925
">Quanto ueramente alla
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parte di ſotto ſi richiede, cioè ſotto il cielo, è darui la ſmaltatura di calce, & d'arena, & coſi
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di mano in mano coprire, & d'arena, & di marmo piſto. </
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s.005926
">Finalmente polito, & biancheggiato
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il uolto, ſi deono far le cornici d'intorno ſottiliſſime, & quanto ſi puo leggieri, & picciole, impe
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roche, ſe fuſſero grandi porterebbe pericolo, che per lo peſo non ſi ſtaccaſſero, & però biſogna
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auuertire di non farle di geſſo, ma di marmo criuellato, & dato egualmente di un tenore, &
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d'una groſſezza, & accioche ancho egualmente ſiſecchi, perche quando una parte preueniſſe
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l'altra, non egualmente ſi ſeccherebbeno. </
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s.005927
">La leggierezza loro difende anche gli habitanti dal
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pericolo, perche le cornici grandi, & larghe ſi poſſono per qualche accidente staccare, & ca
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der adoſſo, a chi sta nelle camere. </
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s.005928
">Delle cornici altre ſi faceuano ſchiette, altre lauorate: le
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ſchiette ſtan bene in luoghi doue è fumo, lumi, & polue, accioche meglio ſi poſſino far nette,
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Le lauorate a fogliami, o a figure stan bene nelle sttanze della state, perche iui non ui è fumo, nè
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lume, & è coſa incredibile quanto il fumo delle alte stanze nuoca, benche lontane, tanta è la
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ſoperbia della bianchezza. </
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s.005929
">Fatte le cornici, & adornato il cielo, è neceſſario ancho adornare
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& biancheggiar il muro della stanza, & apparecchiarlo alle pitture, però al parete ſi darà pri
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ma una groſſa ſmaltatura, ſopra la quale poi, che comincierà a ſeccare biſogna darle una ſmal
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tatura di calce, & di arena fatta ſecondo quel compartimento, che ſi uorrà per dipignere, & ſian
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l'altezze del parete a piombo, le lunghezze a linea, gli anguli a ſquadra, come ueramente ſi troua
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muri di mille anni et piu fatti tanto eguali, che una riga tocca per tutto:
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expan
abbr
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tãto
">tanto</
expan
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ſodi, che per tauole ſi
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poſſono uſare quelle intonicature, & ſcorze: tanto fini, che polite con un panno riſplendono come
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ſpecchi; & queſto naſceua, per che dauano piu croſte a i pareti, & uſauano infinita diligenza, dando
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la ſeguente ſcorza prima, che la precedente fuſſe a fatto ſecca: era la materia ben macerata, et pre
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parata molto tempo prima, che ſi metteſſe in opera; di qui naſceua, che i colori delle pitture non ſo
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lo riſplendeuano, & erano uaghi, ma ancho durauano eternamente, & s'incorporauano con quel
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la intonicatura, il che non auuenirebbe quando ſi deſſe una ſola mano di arenato, et una di granito. </
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s.005930
">
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Ma perche ſpeſſo, o per neceſſità, o per non caricare tanto le fabriche, ſi ſogliono fare i pareti di
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Craticci, i quali per molti riſpetti poſſono eſſer difettoſi, però Vitr. ci dà i precetti ancho di farli
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meglio, che ſi puo, accioche durino, & non facciano fiſſure. </
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s.005931
">Il tutto è facile, però paſſaremo
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/>
ad altro.
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emph.end
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