Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

Table of figures

< >
< >
page |< < of 520 > >|
    <archimedes>
      <text>
        <body>
          <chap>
            <subchap1>
              <subchap2>
                <p type="main">
                  <s id="s.005991">
                    <pb pagenum="322" xlink:href="045/01/336.jpg"/>
                    <emph type="italics"/>
                  ueder a un tratto le pitture, & miſurarle, che leggere molte carte, che io potesſifare: Eſorto be­
                    <lb/>
                  ne ogn'uno, che ſia ſtudioſo dell'antichità, & imitator de i buoni, & che ſi sforzi render ragione di
                    <lb/>
                  quello, che egli fa, eſſercitandoſi nelle arti liberali & ſpecialmente nelle quattro diſcipline, che ſo­
                    <lb/>
                  no quattro porte principali di tutti gli edifici, ſtrumenti, muentioni, che ſono ſtati, ſono, & che ſa­
                    <lb/>
                  ranno; & chi anche uuole hauere qualche ammaeſtramento delle ſopradette coſe, legga nel nono
                    <lb/>
                  libro di Leonbatiſta, & oſſerui i precetti ſuoi?
                    <emph.end type="italics"/>
                  </s>
                </p>
              </subchap2>
              <subchap2>
                <p type="head">
                  <s id="s.005992">
                    <emph type="italics"/>
                  In che modo s'apparecchi il marmo per gli copri­
                    <lb/>
                  menti. </s>
                  <s id="s.005993">Cap. VI.
                    <emph.end type="italics"/>
                  </s>
                </p>
                <p type="main">
                  <s id="s.005994">Non di una ſteſſa maniera in ogni paeſe ſi genera il marmo, ma in alcuni luoghi
                    <lb/>
                  naſcono le glebe come di ſale, che hanno le miche lucide, & riſplendenti, le
                    <lb/>
                  quali piſte, & ammollite danno grande utilità nelle coperte, & nelle cornici:
                    <lb/>
                  ma in quei luoghi, ne i quai non ſi trouano tai coſe; piſtanſi con i piſtelli di
                    <lb/>
                  ferro, & ſi criuellano i cementi di marmo, o uero le ſcaglie, che cadeno dalle pietre taglia
                    <lb/>
                  te da i marmorari, & queſte, cernite ſi parteno in tre maniere, & quella parte, che ſarà piu
                    <lb/>
                  grande, (come ſi è detto di ſopra) con la calce ſi dia con l'arenato, dapoi la ſeguente, &
                    <lb/>
                  la terza, che ſarà piu ſottile. </s>
                  <s id="s.005995">date queſte coſe, & con diligenza pareggiate, & liſciate, hab­
                    <lb/>
                  biaſi ragione a dare i colori in guiſa, che mandino fuori lucenti raggi, & ſplendori, de i qua
                    <lb/>
                  li queſta ſarà la prima differenza, & apparato. </s>
                </p>
              </subchap2>
              <subchap2>
                <p type="head">
                  <s id="s.005996">
                    <emph type="italics"/>
                  De i colori, & prima dell'Ochrea. </s>
                  <s id="s.005997">Cap. VII.
                    <emph.end type="italics"/>
                  </s>
                </p>
                <p type="main">
                  <s id="s.005998">DE i colori alcuni ſono, che da lor ſteſsi naſcono in certi luoghi, & indi ſi caua
                    <lb/>
                  no, altri da altre coſe inſieme poſte, & meſcolate, o temperate ſi compongo
                    <lb/>
                  no, accioche dieno nelle opere utilità allo iſteſſo modo. </s>
                  <s id="s.005999">Ma eſponeremo
                    <lb/>
                  quelli, che da ſe naſcenti ſi cauano, come è l'Ochrea. </s>
                  <s id="s.006000">Queſta in molti luo­
                    <lb/>
                  ghi, come anche in Italia, ſi troua, Ma l'Attica è ottima, & queſta non ſi ha al tempo
                    <lb/>
                  noſtro, perche in A thene le minere, doue ſi caua l'argento, quando haueuano le fami­
                    <lb/>
                  glie; allhora ſi cauaua ſotterra per trouare lo argento: quando iui ſi trouaua la uena la ſe­
                    <lb/>
                  guitauano come fuſſe ſtata d'Argento. </s>
                  <s id="s.006001">Et però gli antichi alle politezze dell'opere uſaro
                    <lb/>
                  no una gran copia di Sile, & anche in molti luoghi ſi caua copioſamente la terra roſſa, ma
                    <lb/>
                  perfertamente in pochi, come nel Ponto la Sinope, & in Egitto, & nell'iſole Baleari in
                    <lb/>
                  Hiſpagna, nè meno in Lemno, l'entrate della qual iſola il Senato, & popolo Romano
                    <lb/>
                  conceſſe a gli Athenieſi da eſſer godute. </s>
                  <s id="s.006002">Il Paretonio prende il nome da quei luoghi, do
                    <lb/>
                  ue egli ſi caua, & con la iſteſſa ragione il Melino, perche la forza di quel metallo, ſi dice
                    <lb/>
                  eſſer in Melo l'Iſola Ciclada. </s>
                  <s id="s.006003">La terra uerde naſce in molti luoghi, ma la perfetta nel­
                    <lb/>
                  l'Iſola di Smirna. </s>
                  <s id="s.006004">Queſta i Greci Theodotia ſogliono chiamare, perche Theodoto ſi
                    <lb/>
                  chiamaua colui, nel fondo del quale prima fu ritrouata quella ſorte di creta. </s>
                  <s id="s.006005">L'oropig­
                    <lb/>
                  mento da Greci Arſenico nominato, ſi caua nel Ponto, & coſi in piu luoghi la Sandaraca,
                    <lb/>
                  ma l'ottima in Ponto appreſſo il fiume Hipani, ha la ſua uena; ma in altre parti, come tra
                    <lb/>
                  i confini di Magneſia, & di Efeſo ſono luoghi, d'onde ella ſi caua apparecchiata, ſi che
                    <lb/>
                  non è biſogno macinarla, ma è coſi ſottile, come fuſſe con la mano trita, & criuellata. </s>
                </p>
                <p type="main">
                  <s id="s.006006">
                    <emph type="italics"/>
                  L'Ochrea ſi chiama terra gialla, & ancho Ochrea uolgarmente; queſta ſi abbruſcia, perche
                    <lb/>
                  faccia il fondo all'Ochrea non abbruſciata, però che ſi fa piu ſcura, & ruggia, ne uiene dalle par­
                    <lb/>
                  ti di Leuante, & io ne ho trouato ancho nelle mie poſſeſſioni ne i monti di Triuigiana buoniſſima,
                    <emph.end type="italics"/>
                  </s>
                </p>
              </subchap2>
            </subchap1>
          </chap>
        </body>
      </text>
    </archimedes>