Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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                  uido, quello, che ſi ha dall'Oriente, & occidente equinottiale è di colore uiolino; quel­
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                  lo, che ſi caua nelle parti di mezo dì è roſſo, & però queſto roſſo, ancho ſi genera nell'iſo
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                  la di Rhodi, & in altre parti, che ſono uicine al corſo del Sole. </s>
                  <s id="s.006070">Quelle conchiglie quan­
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                  do ſono raccolte, con ferri ſi fendono d'intorno, dalle quali percoſſe ne uiene la ſanie
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                  purpurea, come una lagrima, che goccia. </s>
                  <s id="s.006071">Cauata ne i mortai piſtandoſi ſi apparecchia,
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                  & quello, che dalle teſte marine ſi caua per queſto è ſtato Oſtro nominato, & queſto per
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                  la ſalſugine preſto ſi fa ſitibondo, ſe egli d'intorno non ha il mele ſparſo.
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                  Hercole Ti­
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                  rio ſotto Minos ritrouò la tintura della porpora, che ſi chiama conchilium, eſſendoſi il ſuo ca­
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                  ne imbrattato di quella ſaeie le maſcelle, & la portò al Re di Phenicia il quale fu il primo che
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                  portaſſe la porpora.
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                  De i colori purpurei. </s>
                  <s id="s.006073">Cap. XIIII.
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                  <s id="s.006074">Fannoſi ancho i colori purpurei tinta la creta con la radice di Rubbia, & Hiſ­
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                  gino. </s>
                  <s id="s.006075">Et ſimilmente da i fiori ſi fanno altri colori, & però quando i tintori
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                  uogliono imitare il Sil Attico, gettando la uiola ſecca in un uaſo la fanno
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                  bollire con l'acqua, dapoi quando è temperata la gettano in una pezza, & con
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                  le mani ſtruccandola riceueno l'acqua di uiole colorita in un mortaio, & di quella infon­
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                  dendoli la creta roſſa, & piſtand ola fanno il colore del Sile Attico, con quella iſteſſa ra­
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                  gione temprando il uacinio, & con quella meſcolando fanno la purpura bella. </s>
                  <s id="s.006076">Et anche
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                  chi non puo per la careſtia uſare la chriſocolla tingono l'herba, che ſi chiama luteo di azur
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                  ro, & uſano un colore uerdiſsimo, & queſta ſi chiama infectiua, cioè tintura. </s>
                  <s id="s.006077">Appreſſo
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                  per la inopia del Endego tignendo la creta Selinuſia, ouer l'Annularia, & il uetro detto Hia
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                  lo imitano il colore dell'Endego. </s>
                  <s id="s.006078">Io ho ſcritto in queſto libro quanto mi è potuto uenir
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                  in mente con quali coſe, & con che ragione alla diſpoſitione della fermezza, & bellezza biſo
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                  gna far le pitture, & che forze habbiano in ſe tutti i colori. </s>
                  <s id="s.006079">In ſette uolumi adunque, termi
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                  nate ſono tutte le perfettioni delle fabriche, & dimoſtrato, che opportunità, & commo­
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                  do hauer debbiano. </s>
                  <s id="s.006080">Nel ſeguente io tratterò dell'acqua, in che modo ſi troui, doue non
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                  è, & con che ragione ſi conduca, & con che coſe ſi prouerà ſe ella è ſana, & idonea all'uſo. </s>
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                  La Rubia, è detta Ruggia, & ſi uſa uolgarmente da i tintori de panni. </s>
                  <s id="s.006082">Hiſgino, & Vaci­
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                  nio, & Hiacintho, è una iſteſſa coſa. </s>
                  <s id="s.006083">La creta Selinuſia di color di latte, & l'Annularia è bian­
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                  ca. </s>
                  <s id="s.006084">nel reſto io non ho prouato que ſte coſe, nè uoglio empir il libro di ricette.
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                  Il Fine del Settimo Libro.
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