Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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LIBRO OTTAVO
DELL'ARCHITETTVRA DI
M. VITRVVIO.
Proemio.
THALETE Mileſio, uno di ſette Sapienti diſſe, l'acqua eſſer principio di
tutte le coſe.
Heraclito il fuoco; i Sacerdoti de i Magi l'acqua, & il
fuoco.
Euripide auditore di Anaxagora, ilquale Filoſofo gli Athenieſi
Scenico nominarono, lo aere, & la terra, & quella dalle pioggie celeſti
ingrauidata hauere generato nel mondo i parti delle genti, & di tutti
gli animali, & quelle coſe, che da quella foſſero prodotte, quando co­
ſtrette dalla forza del tempo ſi diſcioglieſſero, in quella di nuouo ritornare, & quelle, che
di aere naſceſſero, anche nelle parti del cielo cangiarſi nel riceuere alcuno difetto, ma mu­
tata la loro diſſolutione ricadere nella iſteſſa proprietà, nellaquale erano per innanzi: Ma
Pithagora, Empedocle, Epicarmo, & gli altri Fiſici, & Filoſofi queſti eſſer quattro prin­
cipij ci propoſero, aere, fuoco, acqua, & terra, & le qualità di queſti tra ſe con naturale
forma congiunte per le differenze delle coſe operare; & noi auuertimo non ſolamente le
coſe, che naſceno da queſti principij, hauere il naſcimento loro, ma tutte le coſe non no­
trirſi, nè creſcere, nè conſeruarſi ſenza la forza loro; percioche i corpi ſenza ſpirito ridon­
danti non poſſono hauere la uita, ſe lo aere, che ui entra, non hauerà fatto del continuo
creſcendo gli accreſcimenti, & le diminutioni. Cioèil reſpirare, che ſi fa col tirare il fiato
a ſe, & mandarlo fuori.
Ma ſe egli non ſarà nel corpo anchora una giuſta miſura di ca­
lore non ui ſarà lo ſpirito uitale, nè il poterſi fermamente drizzare in piedi; & le forze del
cibo non potranno hauere la tempra della digeſtione: & però non notricandoſi i corpi di
terreſtre cibo, mancherebbeno, & coſi dalla meſcolanza del principio terreno faranno
abbandonati: & gli animali ſe ſaranno ſenza la poteſtà dell humore exhauſti, & aſciutti dal
liquore de i ſuoi principij ſi ſeccheranno. Dice Ariſtotile, che noi ci notrimo di quelle co­
ſe, delle quali ſiamo compoſti, & però i quattro elementi ſono neceſſari alla uita dell'huomo, per
che di quelli il corpo è compoſto.
Et però la diuina Prouidenza non fece difficili, & care quelle coſe, che propiamente
erano neceſſarie alle genti, come ſono le pretioſe pietre, l'oro, & l'argento, & le altre co­
ſe, le quali nè il corpo, nè la natura deſidera: ma quelle coſe, ſenza le quali la uita de i mor
tali non puo eſſer ſicura largamente alle mani pronte ci diede in ogni parte del mondo; &
però di queſti principij ſe per caſo alcuna coſa ui manca di ſpirito, lo aere aſsignato per
reſtituirlo, ciò preſta copioſamente.
Ma lo impeto del Sole apparecchiato, ad aiutarci
col calore, & il fuoco ritrouato la uita piu ſicura ci rende, & coſi il frutto della terra pre­
ſtandoci la copia del uiuere per gli ſoprabondanti deſiderij alleua, & nutriſce gli animali
paſcendoli continuamente, & l'acqua non ſolameute per lo beuere, ma per l'uſo dandoci
infinite neceſsita per eſſerci data per grande utilità ci rende: & da cio quelli, che all'uſan­
za de gli Egittij trattano le coſe ſacre dimoſtrano tutte le coſe conſiſtere dalla forza del
liquore, & però quando ricoprono i uaſi dell'acqua, i quali al ſacro Tempio con caſta re­
ligione ſi portano, allhora inginocchiati con le mani al cielo ringratiano per tali ritroua­
menti; la bontà diuina.

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