Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
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1567
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correndo uerſo il monte Ethna, perciò ch'egli paſſa per terreno di ſucco dolce, egli è d'
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grandiſsima dolcezza, l'altro ramo, che corre per quel piano, doue ſi caua il ſale, è di ſa
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por ſalſo. </
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s.006282
">Similmente a Paretonio, & la doue è il uiaggio ad Hamone, & al Caſsio all'Egit
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to ſono laghi paluſtri di maniera ſalſi, che di ſopra hanno il ſale congelato. </
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s.006283
">Sono appreſ
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ſo in molti altri luoghi, & fonti, & fiumi, & laghi, iquali paſſando oltra le caue del ſale, ne
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ceſſariamente diuentano ſalati, altri penetrando per le uene graſſe della terra come unti
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d'oglio eſceno fuori come è a Soli caſtello della Cilicia il ſiume Lipari nominato, nel
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quale chiunque ſi laua, o nuota ſi ungne dall'acqua, & coſi nella Ethiopia ſi troua un lago,
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che ugne gli huomini, che in eſſo nuotano; & in India ce n'è uno, che quando il cielo è ſe
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reno manda una gran quantità di oglio. </
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s.006284
">Anchora a Cartagine è una fonte, ſopra la quale
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nuota l'oglio di odore come una ſcorza di cedro, del qual'oglio è uſanza di ugnere le pe
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core: al Zante, & intorno a Durazzo, & Apollonia ſono fonti, che inſieme con l'acqua uo
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mitano gran moltitudine di pece; a Babilonia è un grandiſsimo lago, che ſi chiama la pa
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lude Aſphaltite, ha di ſopra il liquido bitume, che nuota, delqual bitume, & di pietra cot
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ta fabricatone il muro Semiramis cinſe la gran Babilonia; coſi in Ioppe nella Siria, & nel
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l'Arabia de Numidi ſi trouano laghi di ſmiſurata grandezza, i quali mandano fuori gran
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maſſe di bitume, che ſono poi tolte dalli habitatori di quei luoghi. </
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s.006285
">Ma ciò non è mara
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uiglioſo, percioche in quei ſono molte piotraie di duro bitume. </
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s.006286
">Quando adunque l'ac
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qua rompe fuori per la terra bituminoſa ſeco ne porta, & quando, che ella è uſcita fuori
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della terra, ſi ſceglie, & coſi da ſe ſcaccia il bitume: & coſi anche nella Cappadocia nella
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uia, che è tra Mazzaca, & Tuana, ſi troua un gran lago, nelquale ſe una paite di canne, o
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d'altra coſa è poſta dentro, & il ſeguente giorno cauata, quella parte, che ſarà ſtata cauata
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ſi trouerà di pietra, reſtando l'altra parte, che non hauerà toccato l'acqua nella ſua pro
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pria natura. </
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s.006287
">Allo ſtoſſo modo a Hieropoli della Frigia bolle una moltitudine d'acqua
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calda, dellaquale ſe ne manda per le foſſe d'intorno a gli horti, & alle uigne. </
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s.006288
">Queſta a ca
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po d'anno diuenta una croſta di pietra, & coſi ogni tanti anni gli habitatori di quei paeſi
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facendo i margini di terra dalla deſtra, & dalla ſiniſtra, ui la ſciano andare quelle acque, &
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con quelle croſte fanno le ſiepi de i campi loto; & queſto pare, che naturalmente fatto ſia,
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percioche in quei luoghi, & in quella terra, doue naſce quel ſucco, ci ſta ſotto una quali
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tà ſimile alla natura del coagolo. </
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s.006289
">Dipoi quando la forza meſcolata eſce di ſopra per le
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fonti ſue, è sforzata riſtrignerſi, & appigliarſi dal Sole, & dalla calidità dell'aere, come ſi
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uede ne i piani delle ſaline. </
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s.006290
">Sono appreſſo fonti molto amare naſcenti da amaro ſucco
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della terra, come nel Ponto è il fiume Hipanis, ilquale dal ſuo capo per quaranta miglia
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ſcorre con acqua di dolciſsimo ſapore, dapoi quando giugne al luogo, che dalla foce ſua
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è lontano cento, & ſeſſanta miglia, con quello ſi meſcola un fonticello ben piccolo: Que
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ſto fonticello, quando entra nel detto fiume, allhora fa, che tanta quantità di acque diuen
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ta amara, percioche per quella ſorte di terra, & per quelle uene, dallequali ſi caua la Sanda
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raca uſcendo quell'acqua amara diuiene, & tutte queſte coſe da diſsimiglianti ſapori preſi
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dalla proprietà del terreno per doue paſſano, chiaramente ſi fanno, come appare ne i frut
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ti. </
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s.006291
">imperoche ſe le radici de gli alberi, o delle uiti, o dell'altre ſemenze mandaſſero i frutti
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prendendo il ſucco non dalle proprietà del terreno, ſenza dubbio il ſapor di tutti in ogni
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luogo, & in ogni parte ſarebbe d'una iſteſſa natura; ma uedemo pure, che l'lſola di Lesbo
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fa il uino Protropo; Meonia il uino detto Catacecaumenite, & Lidia il Melito, & Sicilia
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il Mamertino; Campagna il Falerno; Terracina, & Fondi i Cecubi; & in molti altri luo-
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ghi di innumerabil moltitudine, & uarietà generarſi le ſorti, & le forze de i uini: lequali
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non altrimenti poſſano eſſer prodotte, ſe non quando l'humore terreno con le ſue pro
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prietà de i ſapori infuſo nelle radici, nutre, & paſce la materia, per laquale uſcendo alla ci
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ma diffonde il ſapore del frutto propio del luogo, & della ſorte ſua: che ſe la terra non fuſ-</
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