Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ſa. Egli poi c'inſegna a cauare i pozzi, a tentar i uapori cattiui, che eſalano, a proueder, chel
terreno non ci caſchi addoſſo, a raccore l'acqua diſperſa, a non laſciar perdere la raccolta, a for
tificare i lati del pozzo, a far le banche, & a proueder, che l'acqua ſia buona.
& queſta è la
ſomma della intentione di Vitr. & la mterpretatione è chiara: & Palladio, & Plinio pigliano
tutte queſte coſe da Vitr.
Actus chiama Vitr. lo ſpatio di cento & uenti piedi. queſto raddoppià­
to per lungo faceua un iugero.
Saburra è da noi detta la Saorna, che ſi da alle naui. Fauilla è
la reliquia de gli eſtinti carboni.
Eſtuaria ſignificagli ſpiragli: il nome delle lame, è preſo dal
numero delle dita, perche ſe prima, che ſi pieghino in tondo ſono larghe cento dita ſi chiamano
centenarie.
ſe cinquanta quinquagenarie, & coſi nel resto. Ma de gli acquedutti copioſamen­
te ne parla Frontino: Et da i libri di Herone ſi puo cauare molti belli modi & diletteuoli di ſeruir
ſi delle acque: il qual libro forſe un giorno uſcirà emendato, et figurato come ſi deue.
Il Fine dell'Ottauo Libro.

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