Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

Table of figures

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[Figure 103]
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[Figure 106]
[Figure 107]
[Figure 108]
[Figure 109]
[Figure 110]
[Figure 111]
[Figure 112]
[Figure 113]
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[Figure 115]
[Figure 116]
[Figure 117]
[Figure 118]
[Figure 119]
[Figure 120]
[Figure 121]
[Figure 122]
[Figure 123]
[Figure 124]
[Figure 125]
[Figure 126]
[Figure 127]
[Figure 128]
[Figure 129]
[Figure 130]
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1le inuentioni daranno in luce, & questa, & altre belle coſe, io laſcierò il carieo a loro di publi­
carle
, hauendone molte gratie.
Hora uenirò alla dimoſtratione, & allo inſtrumento di Platone.
Lega
adunque le due dritte, tra le quali uuoi trouare le due di mezo proportionali ad angolo drit­
to
nel punto b. ſia la maggiore b g. & la minore e b.
Allunga poi l'una, & l'altra fuor
dello
angolo b. la maggiore uerſo il d. & la minore uerſo il c.
Et fa due anguli dritti trouan
do
il punto c. & il punto d. nelle loro linee conuenienti, & ſia uno angulo g c d. & l'al­
tro
c d e. dico, che tra le due dritte e b. & b g. hauerai proportionate due altre linee,
che
ſono b d. & b c. perche hauemo preſuppoſto, che lo angolo e d c. è dritto, & la
e
a. eſſer parallela alla c g. però ne ſegue per la uenteſima nona del primo, che lo angolo g
c
d. ſia giusto, & eguale allo angolo c d e. il quale ſimilmente preſupponemo eſſer giusto.

ma
la d b. per lo nostro componimento cade perpendicolare ſopra la c b e. ſimilmente la
c
b. è perpendicolare alla d b g. adunque per lo corolario della ottaua del ſesto, la b d. è
quella
linea proportionata, che cade nella e b. & la b c. & ſimilmente la linea b c. è la
mezana
proportionale tra la b d. & la b g. poſta adunque la ragione, & la proportione
commune
della linea b d. & della linea b c. ne ſeguita, che la g b. hauerà quello riſpet­
to
di comparatione alla linea b d. che hauerà la c b. alla e b. perche l'una, & l'altra ra­
gione
, come è ſtato manifesto, è come b d. à b c. per la undecima del quinto.
adunque ſi
me
g b. à b d. coſi b d. à b c. coſi la c d. alla b e.
Date adunque due linee, b g.
& c b. ſono state ritrouate due di mezo proportionali b d. & b c.
Et questa è la ragio­
ne
di Platone.
Ma lo inſtrumento è questo. Sia una ſquadra K m l. & in uno braccio di
quella
ſia accommodata una riga, che ſia n o. & che faccia con detto braccio gli angoli drit­
ti
, & ſi poſſa mouere hora uerſo il punto m. hora uerſo il punto e. fatto questo ſimpliciſſimo
instrumento
, & uolendo trouare le due proportionali di mezo alle due date, farai, che le due da
te
ſiano per eſſempio la e b. & la b g. come hauemo poſto nella dimoſtratione, congiunte
nel
punto b. ad angulo giusto & ſiano prolungate come di ſopra.
Allhora ſi piglia lo instru­
mento
, & coſi egli s'accommoda alle linee c b. & b g. che il lato K m. della ſquadra ca
da
ſopra il g. & lo angulo m. ſi uniſca alla linea b c. lo angulo o. ſia ſopra la linea b d.
& la regola mobile uenga per lo punto e. di modo, che il punto m. ſia ſoprapoſto al punto
c
. & il punto o. cada ſopra d. & coſi ordinato che hauerai, & acconcio lo instrumento,
hauerai
trouato tra le linee e b. & b g. due proportionate di mezo, cioè la b d. & la b
c
. del che la dimoſtratione è la isteſſa con quella di ſopra.
Nicomede uſaua un'altra dimostra
tione
, & formau a un'altro instrumento ſecondo quella dimoſtratione, & con grande ſottigliez­
za
d'inuentione ſuperando Eratoſthene è stato di gran giouamento alli ſtudioſi della Geometria.

Per
fare lo instrumento, piglia due righe, & ponle una ſopra l'altra ad angoli giusti di modo,
che
d'amendue ſia uno iſteſſo piano una ſia piu alta dell'altra, ma rappreſentino la lettera T. &
ſia
una di eſſe a b. dritta & l'altra c d. trauerſa.
facciaſi nella a b. un canale nel mezo, nel
quale
u'entri a coda di rondine, & ſotto ſquadra uno cuneo, che ſi poſſa ſpignere in ſu, & in giu
per
quel canale ſenza uſcir fuori: ſia poi nel mezo della riga c d. trauerſa per lnngo di eſſa una
linea
, & nella teſta di eſſa, doue è la lettera d. ſia posto un pirone, & ſia quello g h. ad an­
goli
dritti, il quale eſca alquanto fuori del piano della riga c d. ſia nel detto pirone un foro nel
quale
entri una regoletta, che ſia e f. la quale ſia congiunta nel cuneo, che era posto ſotto
ſquadra
nel canale della regola a b. & ſia il capo della detta regoletta K.
Se adunque moue­
rai
il cuneo per lo canale ouero uerſo il punto a. ouero uerſo il punto b. inſieme con la con­
giunta
regoletta, ſempre il punto e. ſimouerà per dritta linea, & la regoletta e f. penetran
do
per lo foro del pirone g h. entrerà, & uſcirà, & la dritta linea di mezo della regoletta e
f
. ſi mouerà col ſuo predetto mouimento per lo perno del ſuo pirone.
Egli ſi oſſerua finalmente,
che
lo ecceſſo e k. della regoletta e f. ſia ſempre lo iſteſſo, & della iſteſſa lunghezza. per
il
che ſe noi poneremo nel punto k. alcuna coſa, che poſſa ſegnare un piano ſottoposto mouen-

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