Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Io qui leggerei cirocinnauos, perche ciros ſignificaua la cera, & cinnauos le imagini, che ten
gono
gli ſtatuarij dinanzi a gli occhi, coſi Democrito nella cera imprimendo le ſue iſperienze, per
ricordarſene
, ſe le teneua dinanzi a gli occhi.
Et quelle note erano come commentarij, perche
commetteuano
alla mente le iſperienze.
Plinio legge Cirocineta. Filandro interpreta, commen
tario
di coſe ſcielte: a me pare miglior lettione quella, che io dico, perche Vitruuio medeſmo qua
ſi
lo dichiara dicendo. {Nel quale egli uſaua lo anello ſigillando con cera tinta di minio, quelle co
ſe
, le quali egli haueua ſperimentate.} Certo è che Democrito ſegnaua in cera roſſa le coſe pro­
uate
, per tenerſele a memoria, coſi ſolemo noi nelle margini de libri ſegnare con qualche colore
le
coſe ſcielte, per hauerle pronte.
Segue Vitr.
Le inuentioni adunque di quegli huomini non ſolamente ſono ſtate apparecchiate a
corregere
i coſtumi, ma ancho alla perpetua utilità di ciaſcuno.
Ma il grido, & la gran­
dezza
de gli Athleti in breue tempo con corpi loro inuecchia in modo, che quando
grandemente
fioriſceno, dapoi nella poſterità poſſono queſti, come fanno le coſe pen
ſate
da gli huomini ſaui con belli ammaeſtramenti giouare alla uita humana.
Ma non ſi
dando
i debiti honori a i coſtumi, a i precetti de i ualenti ſcrittori, & guardando le
menti
piu alto, che l'aere con i gradi delle memorie al cielo ſolleuate a forza fanno, che
eternamente
non ſolo le ſententie, ma le imagini loro a poſteri ſiano conoſciute.
Et pe­
chi ha la mente adorna de i piaceri delle lettere, non puo non hauere nel petto ſuo con­
ſecrato
, come di Dei, il ſimulacro di Ennio poeta: Et quelli che aſsiduamente prende­
no
piacere de i uerſi di Accio, non tanto la uirtù delle parole, ma anche la figura ſua pare,
che
ſeco habbiano preſente; & coſi molti, che dopo la memoria noſtra naſceranno, pare
ranno
diſputare con Lucretio della natura delle coſe, come ſe egli fuſſe preſente: Et ſi­
milmente
dell'arte del dire con Cicerone.
& molti de i poſteri ragioneranno con Varro­
ne
della lingua latina.
Et molti amatori della cognitione diliberando con i ſaui de i Gre­
ci
molte coſe, pareranno eſſer con quelli in ſecreti ragionamenti.
Et in ſomma le ſenten
ze
de i buoni ſcrittori eſſendo in fiore ſtando i corpi lontani, quando ſono addotte ne i
conſigli
, & nelle diſputationi hanno maggiore autorità, che quelle de i preſenti.
Per
il
che io o Ceſare confidatomi in queſti autori, & preſi i loro ſentimenti, & conſigli ho
ſcritto
queſti uolumi, & ne i primi ſette ho trattato de gli edificij, nell'ottauo delle acque
& in queſto delle ragioni de i Gnomoni, come ſtate ſono da i raggi del Sole nel mondo
per
le ombre de i Gnomoni ritrouate, & con che ragioni ſi allungano, & accorciano dirò
chiaramente
.

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