Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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uogliono alcuni, che ne i poli ſia la uirtu di muouere, il che rifiuta Ariſtot. nel libro del mouimen
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to de gli animali, argoment ando, che queſto non puo eſſere eſſendo i poli ſenza grandezza aleu
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/>
na, anzi punti indiuiſibili: & forſe dal detto di Ariſtot. </
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s
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s.006760
">potemo correggere quello, che dice Vit. </
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s.006761
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/>
il quale però come Architetto ſi deue ſcuſare, quando dice.
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s.006762
">Perche in tali luoghi la uirtù della natura coſi ha come Architetto fabricato, & ha fitto
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/>
i cardini, come centri uno in queſto mondo di ſopra del mare, & della terra, & l'altro di
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/>
la al contrario ſotterra nelle parti meridiane, & iui d'intorno a que cardini come d'intor
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/>
no a centri ha fatto le rotelle come a torno perfette, lequali ſono da i Greci nominati po
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/>
li: per lequali eternamente con uelociſsimo corſo il cielo ſi gira: & coſi la terra col mare
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/>
in luogo di centro è ſtata collocata nel mezo. </
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Due ſono i Poli, & cardini, i quali per diametro nel mondo opposti ſono, ma che uno ſia di ſo
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/>
pra, & l'altro di ſotto non è, ſe non per riſpetto a gli habitanti della terra, però biſogna inten
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dere, che Vitr. doueua dire a queſto modo; & caſo che egli non lo dica, come ſi puo uedere dicen
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/>
do egli, che la natura coſi gli ha poſti, che uno ſia di ſopra & l'altro di ſotto, è neceſſario, che noi
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intendiamo drittamente. </
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s.006764
">perche quelli, che ſtanno ſotto l'equinottiale, non hanno un polo piu ele
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/>
uato dell'altro; ſimilmente quelli, che ſtanno di la dal mezo hanno il loro polo eleuato ſopra l'O
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rizonte, che a noi habitanti di qua dal mezo è depreſſo. </
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s.006765
">& il nostro a loro è meridiano come il
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/>
loro a noi; però queſto ſito, di che parla Vitr. ſi deue intendere in riſpetto, & non aſſolutamente,
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/>
però (ſi come dice Vitr.) la terra col mare nel mezo in luogo di centro è ſtata naturalmente
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collocata: certo è, che in alcune parti un polo ſarà eleuato, & l'altro depreſſo: & in alcuni l'uno,
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& l'altro ſarà egualmente nel piano dell'Orizonte: la doue eſſendo concluſo da tutti gli aſtrono
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mi, che ſtando l'huomo in qual ſito ſi uoglia ſopra la terra, ſempre il piano del ſuo Orizonte diui
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/>
de il cielo in due parti eguali, et tutti quaſi gli inſtrumenti, che ſi uſano, uſanſi in modo, come ſe
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l'hnomo fuſſe nel centro della terra; è neceſſario di concludere, & che la terra ſia a guiſa di
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centro nel mezo del mondo, & che egualmente partito ſia quello, che ſi uede da quello, che non
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ſi uede con la ſoperficie dell'Orizonte. </
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s.006766
">Hauendo adunque noi due punti come termini fiſſi, ſopra i
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quali il cielo ſi gira, ſeguita Vitr. a deſcriuere il cielo con altri ſegni. </
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s.006767
">& dice
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s.006768
">Eſſendo queſte coſe dalla natura diſpoſte in modo, che dalla parte ſettentrionale hab
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bia il centro piu eleuato da terra con l'altezza ſua, & nella parte del mezo dì ſottopoſto a
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i luoghi inferiori ſia dalla terra oſcurato, indi a trauerſo per mezo il mondo ui è formata
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/>
una zona a guiſa di circolo cinta con do dici ſegni piegata alla parte del mezo dì, laqual
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/>
forma diſegni con certa diſpoſitione di ſtelle agguagliandone dodici parti, ci dà eſpreſſa
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/>
iui la figuratione, che ui dipinſe la natura. </
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Volendo Vitr. eſprimere molte coſe diuenta alquanto oſcuro per la durezza del dire. </
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s
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s.006770
">Veden
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/>
do noi il certo, & continuato uolgimento del cielo da Leuante a Ponente, trouato hauemo i due
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/>
poli, & l'aſſe in certi, & determinati luoghi. </
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s.006771
">Conſiderando poi il mouimento, che fa il Sole in
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/>
uno anno, & che hora naſce in una parte dell'Orizonte, & da un uento, hora in un'altra, &
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/>
che ſul mezo dì hora s'auuicina piu al punto che ci ſopraſtà, hora è piu baſſo, & che uaria i gior
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/>
ni, & le notti egualmente, ſapemo, che per queſte coſe auuertite bene, & oßeruate, gli antichi
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/>
hanno trouato la obliqua uia del Sole, per laquale andando egli con moto contrario al primo di
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/>
giorno in giorno faccia tutta quella ſenſibile mutatione. </
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s.006772
">ſimilmente auuertendo il corſo de gli al
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/>
tri pianeti ſeguitare la uia del Sole, ma non coſi egualmente ſtargli appreſſo, diedero nome a
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/>
quella uia, per laquale il Sole, & gli altri pianeti paſſauano, & la chiamarono cinta, o zona,
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/>
perche ſi come una cinta cignendo non ſolo s'aggira con una ſemplice linea, ma tiene larghezza,
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/>
coſi la uia de i pianeti è ſtata imaginata & circolare, & larga, & è stata conoſciuta piegar da
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/>
una parte all'uno de i Poli, & dall'altra, all'altro, & abbracciare tutto il cielo; cioè, eſſere uno
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lb
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de i circoli maggiori. </
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s.006773
">& in quella anche ſono ſtate conoſciute alcune compagnie di stelle, alle
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/>
quali è ſtato imposto nome di ſegni; & perche ſono dodici. </
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s.006774
">Vitr. le chiama dodici parti pareggia
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